Acquisto casa e revoca eventuale del Reddito di Cittadinanza (RdC)

Una volta presentata correttamente la richiesta di trasferimento di residenza, la data del trasferimento, per il cittadino è quella in cui si presenta la richiesta (a proposito, conservare sempre la ricevuta di presentazione del cambio di residenza): a meno che da un successivo accertamento da parte della polizia municipale nella fase di lavorazione della pratica non emerga l’assenza degli occupanti dall’unità abitativa. Ma basterà fare in modo che in casa ci sia sempre qualcuno nelle ore d’ufficio oppure nel modulo di richiesta si farà attenzione a fornire un numero di cellulare di reperibilità, in modo da poter essere contattati dalla polizia municipale per concordare un appuntamento nelle ore d’ufficio.

In ogni caso, acquistata la casa e presentata la richiesta di trasferimento di residenza, si può tranquillamente evitare di trasmettere all’INPS il modello RDC/PDC COM ESTESO in quanto i requisiti per fruire del reddito di cittadinanza non variano, se la casa acquistata diventa quella di abitazione del nucleo familiare.

Qualora, invece, per i più svariati motivi, decorsi 15 giorni dalla data del rogito notarile, non si riuscisse nemmeno a presentare istanza di cambio di residenza nel Comune dove è ubicato l’immobile e il valore IMU dell’immobile risultasse superiore ai 30 mila euro, allora si dovrà necessariamente comunicare all’INPS l’avvenuto acquisto con modello RDC/PDC COM Esteso, il Reddito di Cittadinanza (RdC) verrebbe revocato e bisognerebbe attendere sei mesi per una nuova domanda. Poichè da gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza non verrà più erogato (e si potrà fare domanda di MIA), questo equivarrà a dire addio al beneficio RdC.

L’articolo 2 (beneficiari), comma 1 lettera b) numero 2) del decreto legge 4/2019, istitutivo del Reddito di Cittadinanza, stabilisce che il beneficio spetta ai nuclei familiari che posseggono un valore del patrimonio immobiliare, come definito a fini ISEE, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ad una soglia di euro 30 mila (franchigia che non viene applicata ad un immobile acquistato e non adibito a casa d’abitazione).

Quindi, per la casa di abitazione non vale il limite di 30 mila euro ai fini IMU. Per valutare la scarsa incidenza che il valore ai fini IMU di una casa di abitazione del nucleo familiare può avere sull’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo familiare stesso, basterà, invece, considerare che per la casa di abitazione è prevista una franchigia di 52 mila 500 euro (sul suo valore IMU).

Comunque, giusto per completare la risposta, per calcolare il valore IMU di un appartamento è necessario conoscere la rendita catastale. Diversamente non si può fare anche se, spero, dopo queste precisazioni il valore IMU dell’immobile che si sta per acquistare non dovrebbe più costituire motivo di ansia.

8 Giugno 2023 · Ludmilla Karadzic