Sentenze ed ordinanze della Corte di Cassazione


La riscossione dei canoni di locazione integra accettazione tacita dell’eredità

7 Luglio 2015 - Marzia Ciunfrini


L'accettazione tacita di eredità, che si ha quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede, può essere desunta anche dal comportamento del chiamato, che abbia posto in essere una serie di atti incompatibili con la volontà di rinunciare o che siano concludenti e significativi della volontà di accettare. In particolare, la riscossione dei canoni di locazione di un bene ereditario, è un atto dispositivo e non meramente conservativo, che integra accettazione tacita dell'eredità. Questo il pensiero dei giudici della Corte di cassazione, messo nero su bianco nella sentenza 11823/15. [ ... leggi tutto » ]


Prossimità al pensionamento – criterio legittimo di individuazione dei lavoratori da licenziare in procedura collettiva di riduzione del personale

7 Luglio 2015 - Tullio Solinas


La determinazione negoziale dei criteri di scelta dei lavoratori da licenziare, che si traduce in un accordo sindacale concluso dai lavoratori attraverso le associazioni sindacali che li rappresentano, deve rispettare non solo il principio di non discriminazione, ma anche il principio di razionalità, alla stregua del quale i criteri concordati devono avere i caratteri dell'obiettività e della generalità e devono essere coerenti col fine dell'istituto della mobilità dei lavoratori. In materia di licenziamenti collettivi per riduzione di personale, la legge ha introdotto un significativo elemento innovativo consistente nel passaggio dal controllo giurisdizionale ad un controllo dell'iniziativa imprenditoriale, concernente il ridimensionamento dell'impresa, devoluto ex ante alle organizzazioni sindacali, destinatarie di incisivi poteri di informazione e consultazione secondo una metodica già collaudata in materia di trasferimenti di azienda. I residui spazi di controllo devoluti al giudice in sede contenziosa non riguardano più, quindi, gli specifici motivi della riduzione del personale (a differenza [ ... leggi tutto » ]


Nessun risarcimento se si cade in pieno giorno nella buca della strada che conduce a casa

7 Luglio 2015 - Roberto Petrella


Se la caduta avviene in pieno giorno, nella strada dove l'infortunato abita e, quindi, a lui ben nota, e se la buca ha dimensioni tali da poter essere facilmente avvistata ed evitata, non essendosi verificati eventi calamitosi tali da sconvolgere in brevissimo tempo lo stato dei luoghi, non si ha diritto al risarcimento danni. In pratica, nello scenario descritto, l'evento dannoso è riconducibile esclusivamente alla disattenzione dell'infortunato e non può essere richiamata la responsabilità oggettiva del Comune sul quale grava l'obbligo di custodia. La giurisprudenza di legittimità ha infatti riconosciuto che il caso fortuito può essere integrato anche dalla colpa del danneggiato, poiché la pericolosità del dissesto stradale, specie se nota o comunque facilmente rilevabile dal soggetto che entra in contatto con la stessa, impone un obbligo massimo di cautela, proprio poiché il pericolo è altamente prevedibile. E tale prevedibilità con l'ordinaria diligenza è sufficiente ad escludere la responsabilità del [ ... leggi tutto » ]


Coniugi in regime di comunione – imposta di successione su conto corrente e deposito titoli in caso di morte di uno di essi

6 Luglio 2015 - Ludmilla Karadzic


Al momento della morte del coniuge si scioglie la comunione legale sui titoli (quali azioni, obbligazioni, titoli di stato, quote di fondi di investimento etc.) in deposito presso banche (c.d. dossier) ed anche la comunione differita - o de residuo - sui saldi attivi dei depositi in conto corrente. Pertanto l'attivo ereditario, sul quale determinare l'imposta, è costituito soltanto dal 50% delle disponibilità bancarie, pure se intestate al solo de cuius. Così si è espressa, in tema di imposta sulle successioni, la Corte di cassazione nella sentenza 13760/15. [ ... leggi tutto » ]


Le somme prelevate con carte di credito e bancomat possono costituire elementi presuntivi di evasione fiscale

3 Luglio 2015 - Giorgio Valli


Per legge, l'esistenza di attività non dichiarate può desumersi anche sulla base di presunzioni semplici, purché queste siano gravi, precise e concordanti. Inoltre l'inesattezza degli elementi indicati nella dichiarazione dei redditi può, in particolare, derivare dalla incompletezza, inesattezza e non veridicità delle registrazioni contabili, desumibile anche da altri documenti relativi all'impresa. Ad esempio, la discordanza tra le somme riscosse dal contribuente tramite carta di credito e p.o.s. ed i ricavi risultanti dalle scritture contabili dichiarati dalla società, integra senz’altro una presunzione legale di maggiori ricavi, corrispondenti alle rimesse attive della carta di credito e del bancomat, conformemente a quanto già affermato dalla giurisprudenza consolidata in materia di accrediti su conto correnti bancari, salvo l'onere, a carico del contribuente e non dell'Agenzia delle entrate, di provare specificamente una diversa destinazione di detti accrediti. Queste le considerazioni giuridiche che si leggono nella sentenza 13494/15 della Corte di cassazione. [ ... leggi tutto » ]