Sentenze ed ordinanze della Corte di Cassazione


Vizi della cosa venduta – lo scontrino fiscale è prova dell’avvenuto acquisto

14 Luglio 2015 - Giovanni Napoletano


A fronte dell'acquisto al dettaglio di beni di consumo, acquisto che normalmente avviene verbalmente e attraverso lo scambio reale della cosa e del prezzo, non si può esigere dall'acquirente consumatore prova più specifica e dettagliata dell'acquisto che la produzione dello scontrino fiscale rilasciato dal negoziante: documento che è da ritenere idoneo a fornire la prova richiesta, soprattutto se il documento rilasciato da quel negozio tratti quel tipo di articoli e se il relativo prezzo corrisponda al valore del bene. Ove il prezzo corrisponda al valore del bene che si assume acquistato e la marca rientri fra quelle commercializzate in quel negozio, la contestazione dell'acquisto da parte del venditore e l'addebito al cliente di essersi disonestamente avvalso di un documento altrui, assume la valenza di una vera e propria eccezione, i cui elementi costitutivi debbono essere dimostrati da chi tale eccezione sollevi. Tanto più quando si consideri che è ben più [ ... leggi tutto » ]


Assegno di mantenimento – per la sua determinazione va considerata l’eventuale nascita di un figlio di secondo letto

14 Luglio 2015 - Ludmilla Karadzic


Il fatto oggettivo della nascita di un figlio di secondo letto (e il relativo obbligo di mantenimento da parte del padre) va considerato dal giudice nella determinazione dell'assegno divorzile. Il principio è stato ribadito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 14521/15. [ ... leggi tutto » ]


L’antieconomicità dell’attività esercitata può legittimare l’accertamento induttivo

10 Luglio 2015 - Giorgio Valli


Vero che l'accertamento induttivo non è consentito senza una ricostruzione sistematica dei ricavi fondata su dati precisi e concordanti da parte dell'Agenzia delle entrate. Tuttavia, è anche vero che l'accertamento induttivo del reddito può essere consentito anche in presenza di scritture contabili formalmente corrette, qualora la contabilità possa essere considerata complessivamente inattendibile, in quanto confliggente con regole fondamentali di ragionevolezza. In particolare, l'assoluta antieconomicità dell'attività esercitata dal contribuente alla luce dell'esiguità del reddito dichiarato, giustifica l'accertamento induttivo. In pratica, un comportamento assolutamente contrario ai canoni dell'economia, che il contribuente non riesce a motivare nella fase di contraddittorio, e una condotta non ispirata ai normali criteri di economicità dell'imprenditore (principio del massimo risultato e del minimo mezzo), in contrasto con le scelte del buon senso e prive di razionale motivazione, possono integrare quei requisiti di gravità, precisione e concordanza che legittimano l'accertamento induttivo. Questo il convincimento dei giudici della Corte di [ ... leggi tutto » ]


Notifica della cartella esattoriale nelle mani del destinatario – legittima anche se effettuata in luogo diverso dal domicilio o dalla residenza

9 Luglio 2015 - Paolo Rastelli


La notifica nelle mani del destinatario, anche se effettuata in luogo diverso da quello in cui lo stesso destinatario ha la normale residenza o il domicilio, è perfettamente valida, per avere raggiunto lo scopo di portare a conoscenza del soggetto l'atto notificato. Infatti il riferimento ai criteri della residenza, domicilio, dimora, sono rilevanti solo nell'ipotesi in cui la notifica non sia stata effettuata nelle mani del destinatario. In pratica la notifica, effettuata direttamente nelle mani del destinatario, in particolare della cartella esattoriale relativa a sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, è legittima, anche se perfezionata in luogo diverso da quello in cui il destinatario ha la normale residenza o domicilio, dal momento che viene comunque raggiunto lo scopo di portare a conoscenza del soggetto l'atto notificato. Così ha ritenuto la Corte di cassazione nella sentenza 14083/15. [ ... leggi tutto » ]


Omesso pagamento del pedaggio autostradale – si può incorrere nel reato di insolvenza fraudolenta

8 Luglio 2015 - Giuseppe Pennuto


La disposizione secondo la quale è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria chiunque ponga in essere qualsiasi atto al fine di eludere in tutto o in parte il pagamento del pedaggio autostradale, non ha depenalizzato il reato di insolvenza fraudolenta; il quale continua pertanto a configurarsi tutte le volte in cui al semplice inadempimento di tale obbligazione si aggiungano gli elementi costitutivi del predetto delitto, e cioè la dissimulazione dello stato di insolvenza e l'intenzione di non adempiere. Anche il silenzio serbato al momento dell'ingresso in autostrada è idoneo alla dissimulazione dello stato di insolvenza, riscontrabile pertanto nel comportamento di chi, presentandosi al casello a bordo di un'autovettura (bene che fa presumere la capacità di assolvere l'obbligo del pagamento del pedaggio in chi lo possiede) prenda in consegna il talloncino aderendo, in tal modo, all'offerta contrattuale proveniente dal gestore del servizio autostradale. Quanto all'accertamento in concreto dell'esistenza della situazione di [ ... leggi tutto » ]