nozioni generali sul pignoramento


Riscossione coattiva esattoriale e pignoramento – opposizione all’esecuzione e agli atti esecutivi

3 Dicembre 2015 - Giorgio Martini


Nella riscossione coattiva esattoriale si può impugnare la cartella di pagamento, regolarmente notificata, al fine di contestare il diritto del creditore di procedere ad esecuzione forzata per vizi sostanziali. In pratica per: contestare la legittimità dell'iscrizione a ruolo del debito (omessa notifica dell'atto presupposto, cioè dell'avviso di addebito, del verbale relativo alla sanzione amministrativa, dell'avviso di accertamento non immediatamente esecutivo); eccepire l'intervenuta decadenza del diritto di pretendere l'importo preteso con la cartella esattoriale; documentare l'avvenuto pagamento di quanto preteso con la cartella esattoriale. Nella riscossione coattiva esattoriale si può impugnare la cartella di pagamento regolarmente notificata, anche al fine di contestare la legittimità dello svolgimento dell'azione esecutiva, deducendo l'esistenza di vizi formali dell'atto. Il giudice da adire per impugnare la cartella esattoriale dipende dalla natura del credito: per crediti di natura tributaria è competente la Commissione Tributaria Provinciale; per le sanzioni amministrative il giudice di pace; per crediti di natura [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento con modalità telematica » ecco come i creditori accedono ai dati dei debitori attraverso pra inps ed anagrafe tributaria

20 Ottobre 2015 - Andrea Ricciardi


Pignoramento con modalità telematica » Ecco come i creditori accedono ai dati dei debitori attraverso PRA Inps ed Anagrafe Tributaria Vi spieghiamo come, grazie alle recenti modifiche legislative, i creditori possono accedere telematicamente ai dati del debitore attravero PRA, Inps ed Anagrafe Tributaria. E' noto, purtroppo, oramai, che gli italiani ‘debitorì non hanno più alcun tipo di segreto né per le banche, né per il fisco. I creditori, infatti, grazie ad una vera e propria rivoluzione culturale prima ancora che giuridica, possono andare, con relativa facilità, a reperire nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni i beni del debitore da pignorare. Tale diritto resta subordinato unicamente all'autorizzazione del Presidente del Tribunale, il quale però è tenuto a concederla qualora gli venga esibita una copia del titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo, un assegno, una cambiale). Il ddl 132/2014 sulla riforma della giustizia civile ha, infatti, modificato il procedimento di esecuzione forzata, nello [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti di lavoro per differenze retributive – legittimo pretendere gli importi delle ritenute versate dall’azienda prima del pignoramento

16 Settembre 2015 - Giorgio Martini


In tema di recupero dei crediti di lavoro per differenze retributive, è legittimo il pignoramento attivato dal lavoratore per ottenere l'importo delle ritenute già versate all'erario prima della notifica dell'atto. Per giurisprudenza consolidata, infatti, l'accertamento e la liquidazione del credito spettante al lavoratore per differenze retributive devono essere effettuati al lordo sia delle ritenute fiscali, sia di quella parte delle ritenute previdenziali gravanti sui lavoratore. In particolare, al datore di lavoro è consentito procedere alle ritenute previdenziali a carico del lavoratore solo nel caso di tempestivo pagamento del relativo contributo. Per quanto concerne, invece, le ritenute fiscali, esse non possono essere detratte dal debito per differenze retributive, giacché la determinazione di esse attiene non al rapporto civilistico tra datore e lavoratore, ma a quello tributario tra contribuente ed erario, e dovranno essere pagate dal lavoratore soltanto dopo che questi abbia effettivamente percepito il pagamento delle differenze retributive dovutegli. Questo l'orientamento [ ... leggi tutto » ]


Equitalia e pignoramento presso terzi – limiti di pignorabilità

7 Settembre 2015 - Antonella Pedone


L'Agente della riscossione (oggi Equitalia) può effettuare il pignoramento di stipendi, pensioni e altre indennità relative al rapporto di lavoro, entro i seguenti limiti: 1/10 per importi fino a 2.500,00 euro; 1/7 per importi da 2.500,00 a 5.000,00 euro; 1/5 per importi superiori a 5.000 euro. Questi limiti sono stabiliti dall'articolo 72 ter del D.P.R. 602/73, introdotto dal Decreto Legge n. 16/2012 (cosiddetto "decreto Semplificazioni"), convertito in Legge n. 44/2012. L'articolo 72 ter recita: Le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate dall'agente della riscossione: in misura pari ad 1/10 per importi fino a 2.500,00 euro; in misura pari ad 1/7 per importi da 2.500,00 a 5.000,00 euro. Resta ferma la misura di cui all'articolo 545, comma 4, c.p.c., se le somme dovute a titolo di stipendio, [ ... leggi tutto » ]


Adesso l’ufficiale giudiziario ha diritto ad un compenso commisurato al recuperato – in pratica lavora per il creditore ed è controparte del debitore

27 Luglio 2015 - Ludmilla Karadzic


Quando si procede alle operazioni di pignoramento presso terzi o di pignoramento mobiliare, gli ufficiali giudiziari sono retribuiti mediante un ulteriore compenso, che rientra tra le spese di esecuzione ed è dimezzato nel caso in cui le operazioni non vengano effettuate entro quindici giorni dalla richiesta, stabilito dal giudice dell'esecuzione: in una percentuale del 5 per cento sul valore di assegnazione o sul ricavato della vendita dei beni mobili pignorati fino ad euro 10 mila, in una percentuale del 2 per cento sul ricavato della vendita o sul valore di assegnazione dei beni mobili pignorati da euro 10 mila fino ad euro 25 mila e in una percentuale dell'1 per cento sull'importo superiore; in una percentuale del 6 per cento sul ricavato della vendita o sul valore di assegnazione dei beni e dei crediti pignorati fino ad euro 10 mila, in una percentuale del 4 per cento sul ricavato della [ ... leggi tutto » ]