nozioni generali sul pignoramento


Opposizione all’esecuzione del debitore esecutato e del terzo pignorato – ammissibile anche oltre il termine di cinque giorni dalla notifica del precetto

21 Luglio 2015 - Carla Benvenuto


In materia di esecuzione forzata, il criterio distintivo fra l'opposizione all'esecuzione e l'opposizione agli atti esecutivi si individua considerando che, con la prima, si contesta il diritto della parte istante di procedere ad esecuzione forzata per difetto originario o sopravvenuto del titolo esecutivo ovvero – nell'esecuzione per espropriazione – della pignorabilità dei beni, mentre, con la seconda, si contesta solo la legittimità dello svolgimento dell'azione esecutiva attraverso il processo, deducendosi l'esistenza di vizi formali degli atti compiuti o dei provvedimenti adottati nel corso del processo esecutivo e di quelli preliminari all'azione esecutiva. L'opposizione a precetto con la quale il debitore sottoposto ad esecuzione deduce che una tra le somme chieste nell'atto di precetto in base al titolo esecutivo non è dovuta, costituisce opposizione all'esecuzione, in quanto con essa la parte contesta, sia pure entro questi limiti, il diritto a procedere ad esecuzione forzata, adducendo che per detto credito manca un [ ... leggi tutto » ]


Non integra reato lo scioglimento di una pregressa donazione a favore del debitore dopo la notifica ma prima della trascrizione del pignoramento

10 Luglio 2015 - Giorgio Martini


Non integra il reato di sottrazione di cose sot­toposte a pignoramento la donazione di un bene immobile effettuata dal debitore dopo la notifica, ma prima della trascrizione dell'atto di pignoramento, a causa della funzione costitutiva che la trascrizione assume nel dar vita al vincolo d'indisponibilità relativa a favore dei creditore pignorante e dei creditori che inter­vengono nell'esecuzione. Analogamente, non integra il reato di sottrazione di cose sot­toposte a pignoramento lo scioglimento di una pregressa donazione di un bene immobile a favore del debitore dopo la notifica, ma prima della trascrizione dell'atto di pignoramento. Il prin­cipio rilevante per la configurabilità del reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice è l'inefficacia degli atti di alienazione e di quelli che limitano la disponibilità dei beni pignorati in pregiudizio dei creditore pignorante soltanto dopo e non prima l'effettuazione della trascrizione. In pratica, se al debitore viene notificato un atto di pignoramento [ ... leggi tutto » ]


Emissione decreto ingiuntivo – le spese legali sostenute successivamente non possono essere intimate tramite precetto

29 Maggio 2015 - Chiara Nicolai


Qualora il debitore abbia pagato per intero la somma indicata nel titolo esecutivo, comprensiva delle spese processuali ivi liquidate, il creditore non può, successivamente a tale pagamento, intimare precetto, sulla base dello stesso titolo, per il pagamento delle spese processuali sostenute dopo l'emissione di quest’ultimo e necessarie per la sua notifica, dovendo, per tali spese, esperire l'azione di cognizione ordinaria; infatti, una volta che l'obbligazione derivante dal titolo sia stata adempiuta, il titolo medesimo perde la propria efficacia esecutiva, con conseguente impossibilità giuridica della notifica del precetto. A tale conclusione sono pervenuti i giudici della Corte di cassazione con la sentenza numero 9807/15. [ ... leggi tutto » ]


Il creditore non può frazionare la pretesa in più richieste giudiziali di adempimento

29 Aprile 2015 - Ludmilla Karadzic


Non è consentito al creditore di una determinata somma di denaro, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali di adempimento, contestuali o scaglionate nel tempo. Tale scissione, infatti, si pone in contrasto sia con il principio di correttezza e buona fede, che deve improntare il rapporto tra le parti non solo durante l'esecuzione del contratto ma anche nell'eventuale fase dell'azione giudiziale per ottenere l'adempimento, sia con il principio costituzionale del giusto processo, traducendosi la parcellizzazione della domanda giudiziale diretta alla soddisfazione della pretesa creditoria in un abuso degli strumenti processuali che l'ordinamento offre alla parte, nei limiti di una corretta tutela del suo interesse sostanziale. Gli obblighi di correttezza e buona fede devono improntare i rapporti tra le parti anche nel corso dell'azione giudiziale conseguente all'inadempimento: l'inutile moltiplicazione delle azioni costituisce un abuso del processo, idoneo a gravare sia lo Stato [ ... leggi tutto » ]


Opposizione all’esecuzione e opposizione agli atti esecutivi – differenze

24 Aprile 2015 - Giorgio Martini


L'opposizione all'esecuzione è volta a contestare il diritto di promuovere l'esecuzione per inesistenza, invalidità od inefficacia del titolo esecutivo e, in genere per sopravvenienza di fatti impeditivi od estintivi del diritto all'esecuzione. L'opposizione agli atti esecutivi attiene invece è volta, INVECE, a denunziare l'esistenza dei vizi formali degli atti compiuti o dei provvedimenti adottati nel corso del processo esecutivo e delle irregolarità formali di quelli preliminari all'azione esecutiva come il precetto, il titolo esecutivo e le relative notifiche. Il principio è stato enunciato dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza numero 15561/01. Inoltre, le opposizioni relative alla regolarità formale del titolo esecutivo e del precetto si propongono prima che sia iniziata l'esecuzione, con atto di citazione da notificarsi nel termine perentorio di venti giorni dalla notifica del titolo esecutivo o del precetto. Le medesime opposizioni, qualora sia stato impossibile proporle prima dell'inizio dell'esecuzione si propongono con ricorso al Giudice [ ... leggi tutto » ]