pignoramento presso terzi pensione


Lo stipendio anche se esiguo è sempre pignorabile nella misura del quinto dell’intera retribuzione netta

6 Dicembre 2015 - Ludmilla Karadzic


La facoltà di escutere il debitore non può essere sacrificata totalmente, anche se la privazione di una parte del salario o dello stipendio è un sacrificio che può essere molto gravoso per il lavoratore scarsamente retribuito. Con l'articolo 545 del codice di procedura civile il legislatore si è dato carico di contemperare i contrapposti interessi contenendo nel limite del possibile la somma pignorabile e graduando il sacrificio in misura proporzionale all'entità della retribuzione: chi ha una retribuzione più bassa, infatti, è colpito in misura proporzionalmente minore. Perciò non si può ritenere arbitraria la norma che prevede l'impignorabilità assoluta del minimo vitale solo per le pensioni, escludendo gli stipendi e i salari più esigui da tale beneficio. Non può essere mosso al legislatore il rilievo di non aver tenuto conto dell'ipotesi in cui, per effetto del pignoramento e nonostante i limiti di impignorabilità che sono fissati, la retribuzione stipendiale o salariale [ ... leggi tutto » ]


L’impignorabilità del minimo vitale si applica solo alla pensione e non allo stipendio

5 Dicembre 2015 - Patrizio Oliva


L'articolo 545 del codice di procedura civile prevede che le somme da chiunque dovute a titolo di pensione (ma anche di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza) non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell'assegno sociale (minimo vitale) aumentato della metà. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti dalla legge. In pratica il minimo vitale impignorabile per le pensioni viene quantificato come corrispondente alla misura massima mensile dell'assegno sociale (minimo vitale) aumentato della metà. Il Tribunale di Viterbo aveva sollevato questione di legittimità costituzionale sull'articolo 545 del codice di procedura civile, nella parte in cui non prevede l'impignorabilità del minimo vitale anche al lavoratore stipendiato (o salariato). Secondo i giudici del Tribunale viterbese, in pratica, si sarebbe dovuto estendere al pignoramento degli stipendi l'impignorabilità del minimo vitale allo scopo di garantire anche al lavoratore i mezzi [ ... leggi tutto » ]


Opposizione al pignoramento presso terzi per crediti di natura tributaria – giudice competente

10 Settembre 2015 - Paolo Rastelli


La domanda: per debiti di natura tributaria, qual è il giudice competente sull'opposizione al pignoramento presso terzi del debitore? La giurisdizione tributaria si estende fino all'impugnazione degli atti prodromici all'esecuzione, quali la cartella esattoriale e l'avviso di mora, ma si arresta davanti alle controversie riguardanti l'esecuzione forzata, per le quali la giurisdizione spetta al giudice ordinario. In pratica, appartengono alla giurisdizione tributaria tutte le controversie aventi ad oggetto i tributi di ogni genere e specie comunque denominati, compresi quelli regionali, provinciali e comunali e il contributo per il Servizio sanitario nazionale, nonché le sovrimposte e le addizionali, le sanzioni amministrative (aventi natura tributaria) irrogate da uffici finanziari, gli interessi e ogni altro accessorio. Restano escluse dalla giurisdizione tributaria soltanto le controversie riguardanti gli atti dell'esecuzione forzata tributaria successivi alla notifica della cartella di pagamento e, ove prevista, dell'intimazione di pagamento (ovvero l'intimazione ad adempiere l'obbligo risultante dal ruolo entro cinque [ ... leggi tutto » ]


Equitalia e pignoramento presso terzi – limiti di pignorabilità

7 Settembre 2015 - Antonella Pedone


L'Agente della riscossione (oggi Equitalia) può effettuare il pignoramento di stipendi, pensioni e altre indennità relative al rapporto di lavoro, entro i seguenti limiti: 1/10 per importi fino a 2.500,00 euro; 1/7 per importi da 2.500,00 a 5.000,00 euro; 1/5 per importi superiori a 5.000 euro. Questi limiti sono stabiliti dall'articolo 72 ter del D.P.R. 602/73, introdotto dal Decreto Legge n. 16/2012 (cosiddetto "decreto Semplificazioni"), convertito in Legge n. 44/2012. L'articolo 72 ter recita: Le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate dall'agente della riscossione: in misura pari ad 1/10 per importi fino a 2.500,00 euro; in misura pari ad 1/7 per importi da 2.500,00 a 5.000,00 euro. Resta ferma la misura di cui all'articolo 545, comma 4, c.p.c., se le somme dovute a titolo di stipendio, [ ... leggi tutto » ]


Il pignoramento della pensione e il nuovo minimo vitale

22 Luglio 2015 - Ludmilla Karadzic


Pignoramento della pensione dopo la modifica dell'articolo 545 del codice di procedura civile Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell'assegno sociale, aumentato della metà. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti dal terzo, quarto e quinto comma nonché dalle speciali disposizioni di legge. (articolo 545 del codice di procedura civile come modificato dal decreto legge 83/2015). Passando al pratico, e fissando, per comodità di calcolo, in 500 euro mensili il trattamento minimo di pensione indicato dall'INPS, la quota impignorabile di una pensione sale a 750 euro. Pignoramento della pensione - Classificazione dei debiti in ordinari, esattoriali ed alimentari Per comprendere appieno i meccanismi di calcolo della quota effettivamente pignorabile della pensione bisogna partire innanzitutto dalla classificazione dei debiti assunti [ ... leggi tutto » ]