diritto abitazione


Diritto di abitazione » alla morte del padre la madre comproprietaria può far cacciare di casa il figlio che non contribuisce alle spese

9 Dicembre 2013 - Andrea Ricciardi


Diritto di abitazione: morto il padre, la madre comproprietaria può far cacciare di casa la figlia che non contribuisce alle spese. In questi casi scatta, infatti, l'ordine di rilascio dell'immobile: se è intollerabile la convivenza, il diritto del coniuge superstite prevale sul compossesso della figlia che ha già redditi propri. Deve, infatti, ritenersi che il coniuge comproprietario dell'immobile, già in regime di comunione legale dei beni con il de cuius, in ragione della maggior quota e soprattutto nella sua veste di titolare del diritto di abitazione ex articolo 540, secondo comma, e dell'uso dei mobili che l'arredano, possa ottenere ex articolo 702 bis Cpc, che sia condannato all'immediato rilascio del bene uno dei figli, autosufficiente economicamente, fino ad allora convivente nella residenza familiare ma senza mai contribuire alla spese per gli oneri gravanti sull'abitazione, data l'intollerabilità della convivenza. Questo il verdetto del Tribunale di Taranto, pronunciato con la sentenza 2577/13. [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento ed espropriazione di un immobile su cui grava diritto di abitazione

26 Ottobre 2013 - Simone di Saintjust


Il diritto di abitazione può essere conseguito: mortis causa (ex articolo 540 del codice civile) dal coniuge superstite; con provvedimento di assegnazione della casa coniugale, nelle situazioni di crisi del rapporto coniugale; per contratto, soggetto a trascrizione (ex articolo 2643, comma primo numero 4, del codice civile). Pignoramento ed espropriazione dell'immobile gravato da diritto di abitazione acquisito dopo iscrizione di ipoteca La soluzione delle diverse questioni che riguardano, in particolare, le modalità espropriative del bene gravato da diritto di abitazione e la tutela del credito ipotecario fondano sul primo comma dell'articolo 2812 del codice civile Le servitù di cui sia stata trascritta la costituzione dopo l'iscrizione dell'ipoteca non sono opponibili al creditore ipotecario, il quale può vendere la cosa come libera. La stessa disposizione si applica per i diritti di usufrutto, e di comodato d'uso. Dunque il diritto di abitazione sarà destinato a gravare il bene solo verso i creditori [ ... leggi tutto » ]


Il coniuge superstite ha sempre il diritto di abitazione sull’immobile in cui ha convissuto con il defunto proprietario

21 Ottobre 2013 - Carla Benvenuto


Il coniuge legittimo ha sempre il diritto di abitazione sull'immobile Dopo il decesso di uno dei due consorti, al coniuge legittimo spetta sempre il diritto di abitazione della casa familiare, anche se concorre con altri eredi. Questo fondamentale concetto è stato sancito dalla Corte di Cassazione la quale, con la pronuncia 20703/2013, ha stabilito che: In tema di successione necessaria, secondo cui al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. Tali diritti gravano sulla porzione disponibile e, qualora questa non sia sufficiente, per il rimanente sulla quota di riserva del coniuge ed eventualmente sulla quota riservata ai figli. I presupposti per l'attribuzione di tale diritto è quello che la casa e i mobili che la corredano devono potersi considerare come quella di abituale [ ... leggi tutto » ]


Assegnazione casa coniugale – opponibilità al terzo acquirente del diritto di abitazione

18 Agosto 2013 - Ludmilla Karadzic


Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, ancorché non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell'assegnazione, ovvero - ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto - anche oltre i nove anni (Cass. civ. sez. un. 26 luglio 2002, numero 11096; Cass. civ. 10 giugno 2006, numero 12296). [ ... leggi tutto » ]


Successione e diritto di abitazione del coniuge superstite – con e senza testamento

28 Aprile 2013 - Annapaola Ferri


Successione e diritto di abitazione per coniuge superstite Indipendentemente dalla volontà espressa nel testamento, alcuni soggetti hanno il diritto di ricevere almeno una parte dell'eredità. Il testatore può disporre solo di una quota del proprio patrimonio, che varia tra un quarto e la metà, e viene definita quota disponibile. La parte rimanente dell'eredità è riservata necessariamente  al coniuge, ai figli e, in mancanza di figli, anche ai genitori del testatore (quota necessaria). Sono questi i cosiddetti legittimari, o successori necessari. Al coniuge superstite spetta sempre anche  il diritto di abitazione sulla casa di residenza della famiglia (se di proprietà del defunto o comune) e il diritto d'uso dei mobili che la arredano. Successione e diritto di abitazione per coniuge superstite in assenza di testamento Ora, supponiamo che il de cuius abbia lasciato beni in eredità per un valore di 100, ed ipotizziamo anche che la stima statistica (attesa l'età del coniuge [ ... leggi tutto » ]