Mia madre nel 2006 mi ha venduto fittiziamente a modico prezzo con atto notarile un appartamento di sua proprietà per poterlo (Io) dare in garanzia bancaria. Tuttavia pretese scrittura privata da me controfirmata nella quale risulta che lei mi diede 150.000 euro in contanti per effettuare detta compravendita. L’originale di questa scrittura privata (non autenticata) non esiste più, e’ stato bruciata. La mia domanda e’: mia madre potrebbe vantare quel credito con la sola fotocopia? Come potrebbe giustificare l’importo elargito per contanti? Mia sorella futura coerede potrebbe farne motivo di Collazione o altro?
In assenza di originale della scrittura privata autenticata, e di documentazione relativa ai movimenti bancari a supporto, è impraticabile un’azione giudiziale finalizzata ad accertare una donazione di 150 mila euro nei confronti di uno dei coeredi.
Va, tuttavia, aggiunto che l’atto notarile di trasferimento della proprietà dell’immobile e, per converso, proprio l’impossibilità di provare il pagamento del corrispettivo, rende agevole dimostrare la donazione indiretta effettuata dal defunto in favore di uno degli eredi. Almeno per quanto riguarda l’importo pari alla differenza fra il valore commerciale dell’immobile nel 2006 e il “modico prezzo” indicato nell’atto.
29 Agosto 2014 · Ludmilla Karadzic
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