Ritardo intollerabile nella chiusura del conto corrente del defunto e spese addebitate dopo il decesso – E’ possibile fare qualcosa per reagire a questo sopruso?





Decisioni Arbitro Bancario Finanziario (ABF) - ricorso, eredità e successione, ricorso Arbitro Bancario Finanziario





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È da circa 11 mesi che ho denunciato la successione di morte di un mio familiare, consegnando tutte le pratiche previste: l’istituto bancario dice che tutto è in regola e che l’ufficio legale non ha ancora disposto il pagamento agli eredi. Mi chiedevo se esiste una tempistica per sbloccare i fondi, anche perché ogni trimestre arrivano le spese del conto nonostante il titolare sia morto e ciò mi da tanto ai nervi. Sempre la stessa risposta dalla banca. Dobbiamo aspettare che l’ufficio legale decida di pagare.

Dal momento che l’Istituto ha riscontrato la formale regolarità della documentazione presentata per la liquidazione agli eredi delle somme giacenti sul conto corrente intestato al defunto, l’adempimento andava soddisfatto ed il rapporto estinto senza ritardi ingiustificati produttivi, peraltro, di spese di gestione (sicuramente illegittime se riferite a periodi successivi alla data in cui è stato comunicato il decesso del correntista).

I tempi di istruzione della pratica da parte dell’ufficio legale dell’istituto di credito rappresentano un pretesto risibile: l’inefficienza organizzativa della banca non può tradursi in un danno per il cliente e/o i suoi eredi.

In più occasioni (fra le tante decisione 5335/2017) l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) ha affermato che la diligenza professionale a cui gli intermediari sono tenuti nell’esercizio dell’attività bancaria, impone di soddisfare con la massima sollecitudine le richieste di chiusura dei conti correnti, secondo il più generale canone di di correttezza professionale che deve sempre caratterizzare i rapporti con la clientela.

l’ABF ha sempre ritenuto che la richiesta di liquidare le somme agli eredi del defunto titolare del conto corrente e la contestale chiusura del rapporto, in mancanza di elementi ostativi, determinasse in ogni caso l’illegittimità degli addebiti per spese operati, post mortem, dalla banca sul conto corrente.

Pertanto, non le resta che inviare, con raccomandata AR, formale reclamo scritto alla banca, lamentando i ritardi registrati nella liquidazione di quanto dovuto agli eredi e contestando gli addebiti contabilizzati sul conto corrente a far data dalla comunicazione del decesso del cliente. Chiedendo il riaccredito delle somme illegittimamente prelevate per spese di gestione e l’immediata liquidazione agli eredi del saldo lasciato dal defunto.

Se dopo 30 giorni dalla data in cui la controparte avrà ricevuto il reclamo, gli eredi risultassero ancora in attesa della liquidazione di quanto ad essi dovuto e/o le spese di gestione successive alla richiesta di estinzione del conto per successione non fossero state restituite al saldo, potrà presentare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario.

L’istanza di ricorso potrà essere trasmessa con raccomandata via posta oppure on line e consiste semplicemente nel riproporre i fatti già descritti nel reclamo proposto alla banca, insieme alla richiesta di ristoro delle spese di gestione del conto illegittimamente prelevate dal saldo. Dovranno essere allegati al ricorso copia del reclamo inviato alla banca, gli attestati di spedizione e di ricevimento dello stesso e qualsiasi altra documentazione utile a determinare la data in cui fu, a suo tempo, comunicato il decesso dell’intestatario del conto corrente. Il ricorso costa solo 20 euro per diritti di segreteria (che saranno restituiti in caso di accoglimento del ricorso) e non è necessaria alcuna assistenza tecnico legale, nè la presenza in giudizio del ricorrente.

Istruzioni dettagliate sulla modalità di presentazione del ricorso all’ABF possono essere rinvenute qui.

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18 Marzo 2018 · Simonetta Folliero

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