Lavoro e periodo di comporto » Nel calcolo vanno inclusi anche i giorni festivi
Lavoro e licenziamento: Il periodo di comporto include i giorni festivi. Nel calcolo del periodo di comporto vanno considerati anche i giorni festivi, se in quelli antecedenti o successivi il lavoratore è rimasto in malattia, in quanto si presume che la situazione clinica sia rimasta inalterata. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 20106/14. Per chi non lo sapesse, per comporto si intende quel periodo, la cui durata massima è fissata dai contratti collettivi, durante il quale il lavoratore assente per malattia ha diritto alla conservazione del posto di lavoro. Ebbene, a parere degli Ermellini, nel calcolo dei giorni di assenza utili a determinare il periodo di comporto devono essere conteggiati anche quelli non lavorativi, se questi ricadono all'interno di periodi di assenza di malattia. Per questi giorni, infatti, opera una presunzione di continuità della malattia, che può essere superata solo mediante una prova specifica contraria. ... [leggi tutto]
Licenziamento per scarso rendimento - ingiustificato se motivato da prolungate assenze per malattia
Secondo la legge, il lavoratore può essere esonerato dal servizio per scarso rendimento o per palese insufficienza imputabile a colpa nell'adempimento delle funzioni a lui assegnate. L'ipotesi dello scarso rendimento, in ogni caso, è diversa e separata da quella delle ripetute assenze per malattia, che possono, se del caso, essere prese in considerazione solo qualora determinino inabilità al servizio. E' da escludersi, pertanto, che in sede di valutazione del comportamento del lavoratore riconducibile a scarso rendimento, possa tenersi conto, oltre che delle diminuzioni di rendimento determinate da imperizia, incapacità e negligenza, anche di quelle determinate da assenze per malattia. Inoltre, mentre lo scarso rendimento è caratterizzato da colpa del lavoratore, non altrettanto può dirsi per le assenze dovute a malattia. Ne consegue che, se il licenziamento del lavoratore è stato intimato per scarso rendimento dovuto essenzialmente all'elevato numero di assenze, ma non tali da esaurire il periodo di comporto, il ... [leggi tutto]
Legittimo il licenziamento per giusta causa del lavoratore che nel periodo di assenza per malattia pratica la pesca subacquea
Il licenziamento può ritenersi giustificato quando un'attività svolta dal lavoratore nel periodo di assenza per malattia possa pregiudicare o ritardare la guarigione o il rientro in servizio, con violazione dei doveri generali di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà. Nè può essere invocata a difesa la circostanza per cui tali attività non abbiano provocato alcun pregiudizio o ritardo se il lavoratore riprende alla scadenza della prognosi le proprie mansioni in azienda. Infatti, lo svolgimento di attività extralavorativa in periodo di assenza dal lavoro per malattia, costituisce illecito di pericolo e non di danno. Questo sussiste, percio,’ non soltanto quando quell'attività abbia effettivamente provocato un'impossibilità temporanea di ripresa del lavoro, ma anche quando la ripresa sia stata posta in pericolo, ossia quando il lavoratore si sia comportato in modo imprudente. Così hanno deciso i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 16465/15, trattando il ... [leggi tutto]
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