Reddito di cittadinanza richiesto ed ottenuto ad aprile 2023 ed attività di lavoro iniziata a maggio e mai comunicata all’INPS


Chiunque inizi un'attività di lavoro in corso di fruizione del beneficio RdC, ha l'obbligo di comunicarlo all'INPS entro trenta giorni





Ad aprile 2023 ho richiesto dalla mia pagina INPS il RDC, non ho poi ricevuto nessuna notifica e, per puro caso, a settembre scopro in Poste che avevo la carta da ritirare con 400 euro mensili caricati da aprile e terminati a ottobre. Intanto a maggio ho sottoscritto un contratto di lavoro part time di 6 mesi, ma ovviamente non ne ho potuto fare dichiarazione. Adesso per evitare problemi voglio restituire la carta che ho lasciato intonsa (non ho mai fatto nessuna operazione di alcun tipo). Posso avere consigli su come procedere?

Ci potrebbe essere la possibilità di recuperare qualcosa con una dichiarazione tardiva, data la mancata ricezione di qualsivoglia comunicazione ed il ritiro della carta tardivo?
La priorità resta comunque non risultare debitore ed evitare di dover ridare indietro soldi che non ho mai toccato.

Ormai i soldi caricati sulla carta sono stati assegnati al richiedente e al massimo, potranno essere parzialmente utilizzati in futuro, qualora INPS ne richiedesse la restituzione con avviso di indebito: in poche parole, l’importo è stato erogato e per l’INPS è stato percepito dal richiedente. Se questi poi, abbia o non abbia utilizzato i fondi caricati sulla carta a titolo di Reddito di Cittadinanza (RdC), è assolutamente irrilevante per l’INPS. In pratica, ormai è stato indebitamente percepito il beneficio richiesto e concesso.

Infatti, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività di lavoro dipendente part time avrebbe dovuto essere comunicato all’INPS, con modello RDC/PDC esteso il reddito previsto nell’anno solare di avvio attività (ovvero da maggio a dicembre 2023). Probabilmente l’importo mensile avrebbe potuto essere decurtato o l’erogazione del Reddito di Cittadinanza (RdC) avrebbe potuto essere addirittura sospesa, in relazione all’importo annuale percepito nel corso del 2023 e comunicato all’INPS.

Per dimostrare la buona fede, vale forse la pena rinunciare adesso al RdC, utilizzando l’apposito modello, ed evitando l’accredito almeno delle mensilità di novembre, dal momento che da maggio a novembre si raggiungono le sette mensilità erogabili, al massimo, per i nuclei familiari cosiddetti occupabili.

Di più non si può fare.

21 Novembre 2023 · Genny Manfredi


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