Mia madre ha un reddito da pensione inferiore a 8 e 200 euro annui: quindi le detrazioni fiscali superano le ritenute irpef. Qualora sottoscrivesse un mutuo cointestato con mio padre (che ha un reddito superiore a questa cifra) per l’acquisto di prima casa, può mia madre detrarre gli interessi? O vale il principio che, non avendo irpef da pagare non può andare in credito di imposta e non può quindi recuperare il 19% di interessi?
Le spese sanitarie sostenute nell’interesse del coniuge non a carico fiscale danno diritto alla detrazione per la parte che non trova capienza nell’imposta dovuta dal coniuge non a carico.
Tuttavia, tale diritto non si estende alle spese sostenute nell’interesse del coniuge non a carico fiscale per quanto riguarda gli interessi passivi del mutuo.
In altre parole, data la percentuale di contitolarità del mutuo di sua madre, applicando tale percentuale al massimo detraibile di 4 mila euro, il risultato fornisce il massimo detraibile per sua madre.
Il 19% del massimo detraibile per sua madre è quanto sua madre può detrarre.
Se non c’è capienza, il residuo incapiente non può essere portato in detrazione da suo padre, nè sua madre potrà beneficiare di un credito d’imposta.
A differenza di quanto avviene per le deduzioni, che si sottraggono al reddito imponibile e possono determinare un credito d’imposta, le detrazioni si sottraggono all’imposta dovuta e non possono, per definizione, generare un credito.
La informo, inoltre, che ho provveduto ad integrare la precedente discussione, che non rispondeva completamente alle sue domande. Può prenderne visione qui.
14 Febbraio 2015 · Giorgio Valli