Assegno erroneamente staccato da carnet delle ex compagna






Recentemente ho effettuato il pagamento a saldo di una cucina tramite assegno postale: qualche giorno fa sono stato contattato dal negozio e sono stato informato che il pagamento non è stato accettato per firma non conforme/libretto smarrito o rubato.

Sono andato in posta e ho scoperto di avere erroneamente usato un carnet di assegni non mio ma di proprietà della mia ex compagna.

Il libretto è rimasto inavvertitamente riposto nella mia cartella dei documenti bancari ecc… e, non avendo praticamente mai usato questa forma di pagamento (solo due volte per ritirare del contante nel lontano 2012), ho la colpa di non aver verificato che corrispondesse a quello di mia proprietà; solo successivamente ho trovato il mio avendo quindi conferma di quanto accaduto.

Chiaramente non c’era corrispondenza tra le generalità del titolare del conto associato e quelle della persona (io) che ha firmato l’assegno.

Ho tempestivamente informato la proprietaria del libretto dell’errore e contattato il negozio per spiegare il problema.

Ora, in quali conseguenze posso incorrere? E la titolare del libretto di assegni?

Chiaramente provvederò subito a saldare il negozio debitore, quali altri passi devo intraprendere?

Il traente (la sua ex compagna) potrebbe subire il protesto dell’assegno e verrà sicuramente iscritta nella Centrale di Allarme Interbancaria (CAI) con successiva inibizione (revoca) della possibilità di emettere assegni per almeno sei mesi, oltre a subire una sanzione amministrativa che potrà essere comminata, fra qualche tempo, dal Prefetto.

Per non ingarbugliare la matassa, conviene che sia la sua compagna (è la sua ex compagna ad aver emesso un assegno con firma difforme dallo specimen a suo tempo depositato in filiale all’apertura del conto corrente), con un proprio assegno, ad effettuare il pagamento tardivo, corrispondendo al beneficiario (il titolare del negozio) il pagamento dell’importo facciale, più una penale pari al 10% dell’importo facciale più interessi legali maturati dalla data di scadenza per la presentazione dell’assegno alla data di pagamento. Con la quietanza liberatoria, rilasciata dal creditore, da presentare alla banca entro 60 giorni dalla data di scadenza per la presentazione all’incasso dell’assegno, eviterà iscrizione nella CAI, revoca semestrale di sistema (il ritiro del carnet) e sanzione amministrativa prefettizia.

E’ chiaro che la sue ex compagna potrebbe denunciarla per furto del libretto e tentativo di prelievo dal conto corrente, anche se quest’ultima ipotesi sarebbe difficile da dimostrare dal momento che risulta evidente la sua buona fede, avendo apposto sul modulo la sua firma e non quella, contraffatta, della sua ex compagna.

Ad ogni modo, è la sua ex compagna che deve agire, adesso, per evitare le conseguenze dall’aver emesso un assegno con firma non conforme. Quindi non saldi il pagamento al negozio di cucine, ma trasferisca il denaro alla sua ex in modo che possa regolarizzare la posizione.

5 Febbraio 2019 · Ludmilla Karadzic


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