successione eredità e donazioni - nozioni generali collazione riduzione donazioni e disposizioni testamentarie lesive quota legittima


Divisione di uno o più immobili ereditati tra più coeredi » la corte di cassazione fa chiarezza

29 Ottobre 2014 - Andrea Ricciardi


Divisione ereditaria di beni immobili Divisione ereditaria di beni immobili: la Cassazione ne chiarisce la natura. L'art. 720 c.c., nel prevedere l'assegnazione al coerede del bene immobile oggetto di divisione, costituisce una deroga al principio della divisione in natura dei beni, applicabile solo nei casi tassativamente elencati dalla norma e riferibile esclusivamente alle ipotesi in cui singole unità immobiliari siano considerate indivisibili, non potendo invece trovare applicazione alle ipotesi in cui vi sia una pluralità di beni immobili, laddove è possibile procedere ad un progetto di divisione che consente l'assegnazione in natura di porzione di beni ereditari a ciascun condividente. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 406/14. Da ciò che si evince dalla suddetta pronuncia, vi è una disciplina differente sulla divisione ereditaria a seconda che vi sia uno solo o più immobili. Nell'ultima fattispecie, infatti, occorre valutare l'ipotesi di assegnare ad ogni coerede una [ ... leggi tutto » ]


Quando il chiamato rinuncia all’eredità o perde il diritto di accettare

22 Ottobre 2014 - Ludmilla Karadzic


Come ben sanno i creditori, la legge mette a disposizione uno strumento molto efficace a loro tutela nel caso in cui vi sia accettazione dell'eredità con beneficio di inventario. Lo scopo della tutela è quello di abbreviare il termine decennale per l'accettazione. L'articolo 481 del codice civile, infatti, può prevedere la fissazione di un termine perentorio per l'accettazione, più breve di quello decennale. Chiunque vi abbia interesse, può chiedere che l'autorità giudiziaria fissi un termine più breve entro il quale il chiamato deve dichiarare se accetta o rinuncia all'eredità (actio interrogatoria). Legittimati a proporre l'azione sono i chiamati ulteriori, cioè coloro che potrebbero succedere se il chiamato non accettasse l'eredità, ma anche i creditori dell'eredità e quelli personali del chiamato che accetta con beneficio di inventario. Trascorso questo termine, senza che il chiamato all'eredità, che ha accettato con beneficio di inventario, abbia reso la dichiarazione, egli perde il diritto di [ ... leggi tutto » ]


Restituzione del bene concesso in comodato in caso di morte del comodatario

7 Ottobre 2014 - Rosaria Proietti


In caso di morte del comodatario, il comodante, pur in presenza di pattuizione di un termine negoziale finale, può esigere dagli eredi l'immediata restituzione del bene concesso in comodato. E' la legge (articolo 1811 del codice civile) ad escludere l'automatico obbligo di restituzione dopo la morte del comodatario, come anche affermato dalla giurisprudenza. Il principio potrebbe riconoscere eccezione nell'ipotesi di una espressa, contraria pattuizione esplicitamente convenuta tra le parti. Così ha stabilito la Corte di cassazione nella sentenza 20001/14. [ ... leggi tutto » ]


I debiti del defunto si dividono subito fra i coeredi mentre i crediti vanno in comunione – strano, ma vero

23 Settembre 2014 - Simonetta Folliero


I crediti del defunto, a differenza dei debiti, non si dividono automaticamente, ma entrano a far parte della comunione ereditaria; ciò in quanto il codice civile, che prevede il principio tradizionale della ripartizione automatica tra coeredi, si riferirebbe unicamente ai debiti ereditari. In pratica, un coerede può pagare il creditore del defunto in base alla quota di eredità a lui spettante senza chiedere permesso a nessuno, ma non può disporre della liquidità del defunto lasciata in conto corrente se manca il consenso di tutti i coeredi. In tal senso si è espressa la prevalente giurisprudenza di legittimità, la quale, in più occasioni, ha stabilito che in tema di divisione di beni ereditari i crediti non si dividono automaticamente ma vengono ripartiti tra i coeredi con la divisione di tutta la massa ereditaria, per cui è vietato al singolo coerede di compiere gli atti individuali dispositivi dei crediti ed è perciò [ ... leggi tutto » ]


Diritto di abitazione » il beneficiario che ha avuto in eredità l’immobile non può cacciare dall’abitazione il convivente del deceduto

17 Settembre 2014 - Andrea Ricciardi


Convivenza more uxorio: il beneficiario, il quale ha avuto in eredità l'immobile, non può cacciare dall'abitazione il convivente del deceduto. L'azione di spoglio per riprendere possesso dell'appartamento è legittima, perché con la lunga relazione si crea un interesse che merita tutela. La convivenza more uxorio, quale formazione sociale che dà vita ad un consorzio familiare, determina, sulla casa di abitazione ove si svolge e si attua il programma di vita in comune, un potere di fatto basato su un interesse proprio del convivente e diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità. Tale interesse assume i connotati tipici di una detenzione qualificata che ha titolo in un negozio giuridico di tipo familiare. Pertanto l'estromissione violenta o clandestina dall'unità abitativa, compiuta dal convivente proprietario ai danni del convivente non proprietario, legittima quest’ultimo alla tutela possessoria, consentendogli di esperire l'azione di spoglio. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza [ ... leggi tutto » ]