famiglia separazione e divorzio - assegnazione casa e assegno di mantenimento coniuge separato o divorziato


Separazione consensuale – legittimi gli accordi di futura vendita della casa coniugale e di sostituzione dell’assegno di mantenimento con altre forme di contribuzione

26 Agosto 2015 - Carla Benvenuto


La separazione consensuale è un negozio di diritto familiare in cui, con il consenso reciproco a vivere separati, si regolano l'affidamento dei figli, l'assegno di mantenimento, ove ne ricorrano i presupposti, e le eventuali pattuizioni che i coniugi intendono concludere in relazione all'instaurazione di un regime di vita separata. Pertanto, l'accordo mediante il quale i coniugi pongono consensualmente termine alla convivenza può racchiudere ulteriori pattuizioni, distinte da quelle che integrano il suo contenuto tipico e che ad esso non sono immediatamente riferibili: si tratta di quegli accordi che pur trovando la loro occasione nella separazione consensuale, non hanno causa in essa, risultando semplicemente assunti "in occasione" della separazione medesima, senza dipendere dai diritti e dagli obblighi che derivano dal perdurante matrimonio. Tali accordi, costutuiscono espressione di libera autonomia contrattuale (nel senso che servono a costituire, modificare od estinguere rapporti giuridici patrimoniali) e sono del tutto leciti purché non ledano diritti [ ... leggi tutto » ]


Accordo consensuale di separazione e contestuale trasferimento della proprietà di un immobile al coniuge affidatario – quando l’atto può considerarsi a titolo oneroso

3 Agosto 2015 - Ornella De Bellis


Separazione consensuale, trasferimento dell'immobile di proprietà al coniuge separato affidatario dei figli minori e successivo fallimento del coniuge obbligato. La domanda che ci si pone è se la l'atto di alienazione possa essere dichiarato inefficace nei confronti della curatela fallimentare. Si tratta, in pratica, di stabilire se l'atto possa, o meno, considerarsi a titolo oneroso. La difesa del coniuge affidatario eccepisce che il trasferimento dell'immobile deve considerarsi a titolo oneroso, perchè in base all'accordo di separazione consensuale il fallito risultava esonerato dalla prestazione periodica e sistematica in favore dei figli (l'altro coniuge disponeva di un reddito personale sufficiente al proprio mantenimento). L'atto era, infatti, destinato a regolare i rapporti patrimoniali tra i coniugi con riferimento alle spese per il mantenimento dei figli, cui il coniuge obbligato, avrebbe provveduto di volta in volta solo in caso di necessità, oltre che con l'attribuzione della nuda proprietà una volta che i figli fossero [ ... leggi tutto » ]


Revisione dell’assegno di mantenimento – decorre dal provvedimento giudiziale e non da quando sono maturati i presupposti di modifica

31 Luglio 2015 - Annapaola Ferri


In materia di revisione dell'assegno di mantenimento, il diritto a percepirlo di un coniuge ed il corrispondente obbligo a versarlo dell'altro, nella misura e nei modi stabiliti dalla sentenza di separazione o dal verbale di omologazione, conservano la loro efficacia, sino a quando non intervenga la modifica di tale provvedimento, rimanendo del tutto ininfluente il momento in cui di fatto sono maturati i presupposti per la modifica o la soppressione dell'assegno. Ne consegue che, in mancanza di specifiche disposizioni, la decisione giurisdizionale di revisione non può avere decorrenza anticipata al momento dell'accadimento innovativo, rispetto alla data della domanda di modifica dell'assegno di mantenimento. Questo l'orientamento dei giudici della Corte Suprema così come emerge dalla lettura della sentenza sentenza 16173/15. [ ... leggi tutto » ]


Occupazione casa coniugale – escluso qualsiasi obbligo di corrispettivo per il terzo acquirente da parte del coniuge assegnatario

24 Luglio 2015 - Ludmilla Karadzic


Finché perdura il titolo in forza del quale il coniuge assegnatario della casa coniugale occupa l'immobile, è escluso qualsiasi obbligo di pagamento al terzo acquirente da parte del beneficiario. Ogni forma di corrispettivo verrebbe a snaturare la funzione stessa dell'istituto, in quanto incompatibile con la sua finalità esclusiva di tutela della prole, fintantoché siffatta finalità non venga ritenuta insussistente con provvedimento giudiziale che revochi o dichiari inefficace detta assegnazione. Le condizioni per il mantenimento del diritto personale di godimento a favore del coniuge assegnatario della casa coniugale decadono quando viene meno la presenza di figli minorenni o di figli maggiorenni non economicamente autosufficienti, con il medesimo conviventi. In questi termini si sono espressi i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 15367/15. [ ... leggi tutto » ]


Rilascio della casa familiare – il terzo acquirente può proporre domanda di accertamento dell’insussistenza delle condizioni per il perdurare dell’assegnazione

24 Luglio 2015 - Ludmilla Karadzic


Com'è noto, in tema di separazione personale, il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, ancorché non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell'assegnazione, ovvero, ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto, anche oltre i nove anni. Tale opponibilità conserva, beninteso, il suo valore finché perduri l'efficacia della pronuncia giudiziale, costituente il titolo in forza del quale il coniuge, che non sia titolare di un diritto reale o personale di godimento dell'immobile, acquisisce il diritto di occuparlo, in quanto affidatario di figli minori o convivente con figli maggiorenni non economicamente autosufficienti. È fin troppo evidente, infatti, che il perdurare sine die dell'occupazione dell'immobile, perfino quando ne siano venuti meno i presupposti, per essere i figli divenuti ormai autonomi economicamente, si risolverebbe in un ingiustificato, durevole, pregiudizio al diritto del proprietario terzo [ ... leggi tutto » ]