famiglia monoparentale e di fatto - unioni civili - diritto separazione e divorzio


Quando si scioglie la comunione dei beni fra coniugi

9 Settembre 2015 - Lilla De Angelis


La comunione dei beni fra coniugi si scioglie per la dichiarazione di assenza o di morte presunta di uno dei coniugi, per l'annullamento, per lo scioglimento o per la cessazione degli effetti civili del matrimonio, per la separazione personale, per la separazione giudiziale dei beni, per mutamento convenzionale del regime patrimoniale, per il fallimento di uno dei coniugi. Nel caso di separazione personale, la comunione tra i coniugi si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati, ovvero alla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione consensuale dei coniugi dinanzi al presidente, purchè omologato. L'ordinanza con la quale i coniugi sono autorizzati a vivere separati è comunicata all'ufficiale dello stato civile ai fini dell'annotazione dello scioglimento della comunione. Così dispone l'articolo 191 del codice civile dopo le modifiche apportate dalla legge 55/15. Ricordiamo che costituiscono oggetto della comunione: gli acquisti compiuti dai [ ... leggi tutto » ]


Revoca assegnazione della casa coniugale – l’importo dell’assegno di mantenimento non deve essere necessariamente proporzionale al canone di mercato dell’immobile

5 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


Per giurisprudenza ampiamente consolidata, l'assegno per il coniuge, anche in sede di separazione, deve tendere al mantenimento del tenore di vita da questo goduto durante la convivenza matrimoniale, e indice di tale tenore di vita può essere l'attuale disparità di posizioni economiche tra i coniugi. E' vero che non può assegnarsi la casa coniugale al coniuge non proprietario, ove manchino figli comuni ovvero questi siano diventati autosufficienti economicamente ed è anche vero nel quantificare l'assegno di mantenimento dovuto al coniuge economicamente più debole e privo della casa, va considerato lo svantaggio economico conseguente e le risorse finanziarie adeguate a reperire un nuovo alloggio. Tuttavia, l'ammontare dell'assegno di mantenimento disposto per il coniuge più debole e privo della casa non deve essere, sempre e comunque, direttamente proporzionale al canone di mercato dell'immobile che questi deve lasciare, potendo ipotizzarsi una diversa sistemazione, in abitazione eventualmente più modesta, ancorchè decorosa. Così hanno deciso [ ... leggi tutto » ]


Accertamento della paternità – rifiuto del presunto padre di sottoporsi ad indagini ematologiche

4 Settembre 2015 - Lilla De Angelis


Nel giudizio promosso per l'accertamento della paternità, il rifiuto di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce un comportamento valutabile da parte del giudice di così elevato valore indiziario, da poter da solo consentire la dimostrazione della fondatezza della domanda. Secondo i giudici di legittimità (sentenza 16226/15), nel giudizio diretto ad ottenere una sentenza dichiarativa della paternità, il rifiuto ingiustificato di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce un comportamento valutabile da parte del giudice, anche in assenza di prova di rapporti sessuali tra le parti. Proprio la mancanza di prove oggettive assolutamente certe e ben difficilmente acquisibili circa la natura dei rapporti intercorsi tra le stesse parti e circa l'effettivo concepimento, se non consente di fondare la dichiarazione di paternità sulla sola dichiarazione della madre e sull'esistenza di rapporti con il presunto padre all'epoca del concepimento, non esclude che il giudice possa desumere argomenti di prova dal comportamento processuale dei soggetti coinvolti, ed [ ... leggi tutto » ]


Divorzio dal coniuge debitore (anche) per tutelare il patrimonio ereditario in presenza di figli

27 Agosto 2015 - Annapaola Ferri


Talvolta capita che uno solo dei coniugi sia debitore per somme rilevanti, anche se pressoché nullatenente, mentre l'altro coniuge, non debitore, detenga l'intero patrimonio immobiliare (anche la sola prima casa di proprietà), reddito da lavoro, autonomo o dipendente e conto corrente esclusivamente intestato. Magari, i debiti sono stati acquisiti dal coniuge dopo la separazione personale. Non è infrequente che fra i due coniugi sussistano da tempo elementi che rendano improponibile la normale prosecuzione della vita matrimoniale (o la separazione personale) posto che risulti chiaro a tutti che non si può divorziare esclusivamente al fine di salvaguardare il patrimonio ereditario. Si suppone, pertanto, di essere in presenza di un rapporto coniugale ormai logoro, o di una separazione personale già in atto, che spesso vengono trascinati nel tempo solo per quieto vivere, per non stravolgere la vita familiare (anche quel poco che ne resta dopo la separazione personale), per abitudine ed in [ ... leggi tutto » ]


Accertamento della paternità naturale – il rifiuto di sottoporsi ad indagini ematologiche costituisce indizio determinante

8 Luglio 2015 - Rosaria Proietti


Nel giudizio promosso per l'accertamento della paternità naturale, il rifiuto di sottoporsi ad indagini ematologiche, anche in mancanza di prova dell'esistenza di rapporti sessuali fra le parti, costituisce un comportamento valutabile da parte dei giudice, di così elevato valore indiziario da potere, anche da solo, consentire la dimostrazione della fondatezza della domanda. Da tale affermazione di principio non deriva, peraltro, né una restrizione della libertà personale del preteso padre, che conserva piena facoltà di determinazione in merito all'assoggettamento o meno ai prelievi, né una violazione del diritto alla riservatezza, essendo rivolto l'uso dei dati nell'ambito del giudizio solo a fini di giustizia, laddove il sanitario, chiamato a compiere l'accertamento, è tenuto al segreto professionale ed al rispetto dalla disciplina in materia di protezione dei dati personali. In pratica, la mancanza di una prova certa in merito alla sussistenza di una relazione tra il presunto padre e la madre non comporta [ ... leggi tutto » ]