tutela debitore - difesa dalle scorrettezze


Minacce dagli esattori di recupero crediti – la giurisprudenza conferma che si tratta di reato di estorsione

30 Agosto 2013 - Paolo Rastelli


Minacce dagli esattori di recupero crediti – Reato di estorsione per chi terrorizza il debitore Non serve la prova di una percentuale pattuita sulla somma da riscuotere. La fattispecie più lieve ex articolo 393 Cp va esclusa se i toni dell'intimidazione sono tali da andare oltre ogni ragionevole intento di far valere un diritto in modo arbitrario. Scatta il reato di estorsione per chi terrorizza il debitore, anche se agisce come mero mediatore per consentire a un terzo il (presunto) recupero del denaro. E ciò anche quando la somma è poi materialmente versata a chi accampa il diritto e non all'autore delle intimidazioni. Di fronte alle minacce di morte va esclusa la fattispecie più lieve di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone. Lo precisa la sentenza 41365/10, emessa dalla sesta sezione penale della Cassazione. Minacce dagli esattori di recupero crediti - Si tratta di estorsione anche se [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti epistolare scorretto – un altro esempio

30 Agosto 2013 - Simone di Saintjust


La sempre crescente difficoltà di recuperare i crediti da parte dei services di recupero, porta alla necessità da parte loro di inventarsi metodi di recupero vieppiù "fantasiosi". Questo ne è l'ultimo esempio. Un avviso recapitato a mezzo corriere, e che lascia intendere di avere a che fare ad un problema nella ricezione di un pacco o di altra corrispondenza... andando a chiamare il numero indicato, si scopre però di avere a che fare con un'agenzia di recupero! E' chiaro che la comunicazione in questione va contro il dettato del Garante della privacy... Per porre una domanda agli esperti, accedi al forum. [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti epistolare scorretto – esempio

28 Agosto 2013 - Carla Benvenuto


Un esempio di recupero crediti epistolare scorretto In allegato al presente post potete trovare un esempio di come NON devono essere inviate comunicazioni ai debitori da parte dei creditori. Il creditore in questione è un'importante società cessionaria di crediti, che opera a livello nazionale. Analizziamo le scorrettezze della presente comunicazione: la comunicazione è arrivata a mezzo cartolina postale, aperta e leggibile da chiunque. Contiene inoltre nel testo elementi che possono ricondurre al recupero crediti. La somma di questi due elementi è stata sanzionata dal Garante della privacy, il quale ha sancito che le comunicazioni rivolte ai debitori devono essere inviate in busta chiusa. la comunicazione è strutturata in modo da simulare un atto giudiziario, o quantomeno è fatta in modo da indurre il cittadino più debole a poter pensare in qualche modo di trovarsi di fronte ad un atto giudiziario. Tale comportamento, secondo la giurisprudenza più recente, può configurare il [ ... leggi tutto » ]


Io guenda, agente di recupero crediti, vorrei essere la migliore amica dei miei debitori

19 Agosto 2013 - Paolo Rastelli


Il recupero crediti stragiudiziale e la comunicazione persuasiva Mi chiamo Guenda, ho una laurea in giurisprudenza e da qualche anno il mio impegno è incentrato soprattutto nell'attività di recupero stragiudiziale dei crediti. E', questo, un mondo interessante e stimolante. Il recupero crediti  stragiudiziale si basa fortemente sulla comunicazione persuasiva. E' fondamentale, come insegnava Karalis dalle righe di questo stesso blog, all'incirca due anni fa, accertarsi che il debitore abbia consapevolezza del problema e lo riconosca come suo. Bisogna evidenziare i danni che gli possono derivare dal sottovalutare la questione e dal non provvedere a definire almeno un piano di rientro dai debiti assunti e non onorati. Si tratta dunque, essenzialmente, di un'attività di negoziazione finalizzata a proporre soluzioni per eliminare immediatamente il contenzioso, chiarendo eventuali dubbi del debitore e conducendolo ad adottare le decisioni conseguenti. In questa mia esperienza lavorativa ho avuto modo di verificare che la cortesia e la [ ... leggi tutto » ]


Recupero crediti – non sono leciti comportamenti lesivi della dignità del debitore

17 Agosto 2013 - Chiara Nicolai


Recupero crediti – non sono leciti comportamenti lesivi della dignità e della privacy del debitore Messaggi telefonici preregistrati che intimano a pagare, messaggi affissi sulla porta visibili a tutto il condominio. L'attività di recupero crediti ha assunto in Italia modalità più consone a scagnozzi e usurai che a società specializzate, operanti per conto di grandi aziende, finanziarie e/o fornitrici di servizi. Per porre freno a questo andazzo, l'Autorità per la tutela della privacy ha emanato un provvedimento a carattere generale che detta i principi a cui si devono attenere gli operatori del settore. L'intervento dell'Autorità per la tutela della privacy è giunto al termine di accertamenti avviati a seguito di numerose segnalazioni sull'uso illecito dei dati personali nell'attività'di recupero crediti. In particolare, veniva lamentato come attraverso gli incaricati venissero messe in atto modalità di ricerca, presa di contatto, sollecitazione al pagamento delle somme dovute, particolarmente invasive: visite a domicilio [ ... leggi tutto » ]