accettazione e rinuncia eredità - accettazione con beneficio di inventario


La successione – capacità di ereditare, eredità giacente, accettazione e rinuncia dell’eredità

17 Giugno 2013 - Paolo Rastelli


La successione ereditaria La morte estingue la capacità giuridica della persona e i diritti a essa inerenti (ossia i diritti personali) ma non i diritti patrimoniali, i quali dovranno essere perciò trasmessi ad altri. Il complesso di norme che regola tale trasferimento si chiama diritto ereditario o successorio. La successione ereditaria è un evento attraverso il quale uno o più soggetti (successori, aventi causa) subentrano in tutti i rapporti giuridici, attivi e passivi, di cui era titolare il de cuius (dante causa), esclusi i crediti e debiti con carattere strettamente personale; in pratica, un soggetto vivente subentra a un altro deceduto nella titolarità di uno o più diritti. Il successore è colui che subentra nel patrimonio del de cuius. Nelle successioni per causa di morte, vale a dire quelle concernenti la destinazione del patrimonio di una persona defunta, sono presenti due soggetti: il de cuius, cioè colui della cui eredità [ ... leggi tutto » ]


La rinuncia dell’erede debitore a reintegrare la quota di legittima è revocabile su richiesta del creditore

7 Maggio 2013 - Ludmilla Karadzic


Quando l'erede è un debitore, bisogna sempre tener presente che la rinuncia all'eredità in favore di altri eredi, non debitori, non rappresenta una soluzione al problema. Infatti, i creditori dei chiamati all'eredità che abbiano rinunciato, possono farsi autorizzare dal giudice, entro cinque anni dalla rinuncia, ad accettare l'eredità in nome e per conto del rinunciante debitore ex articolo 524 del codice civile, al solo scopo di soddisfarsi sui beni del debitore e fino a concorrenza dei crediti vantati. Altre volte, la soluzione che si individua per tutelare il futuro erede oberato di debiti è quella di lasciare testamento con violazione della quota di legittima oppure effettuare, in vita, una donazione agli eredi non debitori. Tanto, è questo il concetto "naif" alla base, se il legittimario non si lamenta e non promuove l'azione di riduzione finalizzata ad ottenere il dovuto, chi è che può farlo? Purtroppo la risposta è che, anche [ ... leggi tutto » ]


Miserie umane ed eredità – spese del funerale e crediti alimentari

12 Aprile 2013 - Annapaola Ferri


Padre, madre e fratelli coltelli. Muoiono i genitori, uno dei fratelli paga i funerali, poi si rivolge al tribunale per ottenere dall'altro la metà delle spese sostenute. Secondo il ricorrente, infatti, è pacifico che le spese funerarie siano da ricomprendersi fra i pesi ereditari e, pertanto, il coerede che le ha pagate per intero può chiedere agli altri la quota di loro spettanza. Il contenzioso approda in Corte di Cassazione che, con la sentenza 20559/12, rigetta il ricorso perchè l'altro fratello non aveva accettato l'eredità in maniera espressa, nè poteva essergli attribuita un'accettazione tacita, ovvero un qualsiasi atto che presupponesse necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe avuto il diritto di compiere se non nella qualità di erede. Secondo i giudici di piazza Cavour, infatti, chi vuole che il congiunto del de cuius paghi i debiti sostenuti per il "caro estinto" deve provare la qualità di erede [ ... leggi tutto » ]


Rinuncia eredità con beneficio di inventario – i creditori possono chiedere di abbreviare il termine decennale per l’accettazione

25 Agosto 2012 - Rosaria Proietti


A tutela dei creditori del de cuius e a tutela dei creditori nei confronti del chiamato all'eredità che accetta con beneficio di inventario, la legge mette a disposizione uno strumento molto efficace, il cui scopo è quello di abbreviare il termine decennale per l'accettazione. L'articolo 481 del codice civile può prevedere la fissazione di un termine perentorio per l'accettazione, più breve di quello decennale. Chiunque vi abbia interesse, infatti, può chiedere all'autorità giudiziaria di fissare un termine più breve entro il quale il chiamato deve dichiarare se accetta o rinuncia all'eredità (actio interrogatoria). Trascorso questo termine, senza che il chiamato all'eredità, che ha accettato con beneficio di inventario, abbia reso la dichiarazione, egli perde il diritto di accettare. [ ... leggi tutto » ]


Rinuncia all’eredità – i creditori possono accettare l’eredità in nome e luogo del rinunciante debitore

19 Dicembre 2010 - Simone di Saintjust


Salve, siamo tre eredi che dovremmo accettare l'eredità dei nostri genitori deceduti. Mio fratello vorrebbe passarmi i suoi diritti dell'eredità, perchè lui era amministratore unico di una SRL, alla quale da poco è stata presentata una istanza di fallimento. Vorrei sapere se i suoi diritti all'eredità li posso accettare e come, e se durante la procedura fallimentare fatta alla società, farebbere una procedura per accertata responsabilità all'amministratore,io cosa andrei incontro per l'eredità… Grazie,spero di essere stata chiara. Ci avevano già pensato altri, ma i creditori dei chiamati all'eredità che abbiano rinunciato possono farsi autorizzare entro 5 anni dalla rinuncia ad accettare l'eredità in nome e luogo del rinunciante debitore, al solo scopo di soddisfarsi sui beni del debitore e fino a concorrenza dei crediti vantati. Il chiamato debitore non acquisisce la qualità di erede perché questa non può essere attribuita contro la volontà di costui, ma cionondimeno, i creditori potranno [ ... leggi tutto » ]