successione eredità


Accettazione eredità con beneficio di inventario o rinuncia a favore di un minore?

24 Febbraio 2020 - Lilla De Angelis


Siamo quattro sorelle e intendiamo accettare con beneficio di inventario l'eredità di nostro padre: si tratta di un capannone e il 50% di un appartamento, entrambi gravati da pignoramento cartelle Equitalia. Vorremmo poter vendere il capannone e liquidare le cartelle e salvare il 50% dell'appartamento dove da anni vive una delle sorelle. il mercato immobiliare però è in crisi e temiamo di non riuscire a vendere il capannone subito e con il passare degli anni doverci accollare le tasse IMU, TARI, TASI. Se invece noi rinunciamo e avendo figli minori il giudice trasferisce a loro l'eredità avremmo più tempo per gestire la vendita e l'estinzione del debito? Anche il minore deve accettare con beneficio di inventario? E al raggiungimento della maggiore età se nulla è stato ancora venduto può rinunciare all'eredità? Per un minore, l'accettazione dell'eredità deve essere necessariamente effettuata con beneficio di inventario ai sensi dell'articolo 471 del codice [ ... leggi tutto » ]


Eredità devoluta al minore » le conseguenze della mancata redazione dell’inventario da parte dei genitori

24 Agosto 2019 - Carla Benvenuto


Il nostro ordinamento prevede che, nel caso di eredità cui sia chiamato un minore, il legale rappresentante (di norma i genitori congiuntamente o il genitore esercente la relativa responsabilità sul figlio) possa - non debba - accettarla o rinunciarvi; in caso sia di accettazione sia di rinuncia sarà necessaria l'autorizzazione del giudice tutelare ex art. 320 del codice civile. Nel caso di accettazione, essa deve essere necessariamente fatta con beneficio di inventario ai sensi dell'articolo 471 del codice civile, norma protettiva che, attraverso l'obbligo di accettazione col beneficio di inventario, impedisce, compiuto l'inventario, l'effetto della confusione tra i patrimoni dell'erede e quello ereditario, con conseguente limitazione della responsabilità dell'erede minore nei limiti del valore dell'attivo ereditario. Qualora il genitore esercente la responsabilità sul figlio minore, chiamato all'eredità, o comunque il legale rappresentante, opti per l'accettazione con beneficio di inventario, ne deriva l'acquisto da parte del minore della qualità di erede. [ ... leggi tutto » ]


Il creditore può surrogarsi anche al debitore legittimario completamente pretermesso che non esercita azione di riduzione delle disposizioni testamentarie

22 Giugno 2019 - Rosaria Proietti


L'articolo 557 del codice civile, comma 1, nell'occuparsi dei soggetti che possono chiedere la riduzione delle donazioni e delle disposizioni testamentarie lesive della porzione di legittima (quota riservata), stabilisce che la riduzione non può essere domandata che dai legittimari e dai loro eredi o aventi causa. Per giurisprudenza consolidata sappiamo che il creditore del legittimario che accetta l'eredità (pura e semplice) può essere senz'altro incluso, in riferimento all'articolo 557 del codice civile, fra gli aventi causa e al creditore deve, pertanto, riconoscersi la titolarità dell'esercizio, in via surrogatoria, dell'azione di riduzione delle disposizioni lesive della quota riservata ai legittimari, che è l'unico modo per rendere inefficaci le disposizioni lesive. L'azione surrogatoria, in particolare, non è altro che lo strumento che la legge appresta al creditore per evitare gli effetti che possano derivare alle sue ragioni dall'inerzia del debitore stesso che ometta di esercitare le opportune azioni dirette ad alimentare il [ ... leggi tutto » ]


Eredità e successione – collazione e azione di riduzione » differenze

12 Maggio 2019 - Annapaola Ferri


Poiché la collazione obbliga i coeredi accettanti a conferire nell'asse ereditario i beni ricevuti con donazioni, essa può raggiungere il risultato di eliminare le eventuali lesioni di legittima realizzati attraverso tali atti, senza necessità del ricorso alla tutela apprestata dalla legge per la quota di legittima. Tuttavia l'eventualità che la collazione, tramite il rientro del bene donato nella massa da dividere, possa sortire l'effetto di porre rimedio a una lesione di legittima non significa che la collazione debba essere intesa come strumento per reintegrare la legittima. Infatti non tutte le donazioni effettuate in vita dal de cuius sono soggette a collazione, ma solo quelle a favore del coniuge e del discendente. Inoltre, in base all'articolo 559 del codice civile le donazioni (non soggette a collazione) non si riducono proporzionalmente come le disposizioni testamentarie, ma cominciando dall'ultima e risalendo via via alle anteriori. Tale norma consente al legittimario di aggredire la [ ... leggi tutto » ]


Eredità e successione – collazione e disposizione testamentaria di dispensa dalla collazione

11 Maggio 2019 - Patrizio Oliva


Come è noto, i figli del de cuius e i loro discendenti ed il coniuge del de cuius che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente (articolo 737 del codice civile - collazione). In sede di domanda giudiziale di divisione dell'eredità (Cassazione 15131/2005), si procede a riduzione delle disposizioni testamentarie per i legittimari (tutti gli altri sono legatari). Si procede a collazione e la divisione viene effettuata, fra i legittimari, in osservanza allo schema di divisione dell'eredità regolata con testamento, costituita dalle quote lasciate ai legittimari ed alle donazioni effettuate in vita a coniuge, figli e nipoti del de cuius. I legittimari compensano fra loro le quote di eredità a cui hanno diritto secondo la legge. L'obbligo della collazione sorge automaticamente e i beni donati in vita dal de cuius devono essere conferiti indipendentemente da una espressa richiesta, [ ... leggi tutto » ]