successione eredità


Il nonno affidato a una badante? bisogna prima farlo interdire oppure addio all’eredità

9 Luglio 2014 - Loredana Pavolini


Una storia ormai frequente. La solita badante d'oltremare che lusinga l'arzillo vecchietto indigeno, ancora bisognoso di coccole, sposandolo, addirittura all'insaputa dei parenti più stretti. Possono questi ultimi, quando, messi al corrente della "tresca" in occasione dell'apertura della successione che assegna tutti i beni del defunto alla coniuge superstite, proporre annullamento del matrimonio contratto dal defunto in un presunto stato di assoluta incapacità di intendere e volere? Il codice civile stabilisce un preciso limite alla possibilità che soggetti terzi, seppur qualificati come eredi, siano ammessi ad impugnare il matrimonio contratto da uno dei coniugi che sia affetto da vizi della volontà o da incapacità di intendere e volere. Tale possibilità sussiste, infatti, solo nel caso in cui l'azione sia stata già esercitata dal coniuge il cui consenso o la cui capacità di intendere e volere risulti viziata, nel qual caso l'azione è trasmissibile agli eredi qualora il giudizio sia già pendente [ ... leggi tutto » ]


Ripartizione ai coeredi di un bene indiviso e non comodamente divisibile

7 Luglio 2014 - Ornella De Bellis


La giurisprudenza non è sempre univoca nello stabilire la natura dell'interesse dei coeredi che può determinare l'individuazione dell'assegnatario del bene indiviso. Secondo alcune decisioni, nella divisione, salvo deroga per gravi motivi che riguardano l'interesse comune dei condividenti, devono essere preferibilmente seguiti dal giudice i criteri di attribuzione dettati dal codice civile: se, attese le caratteristiche del bene, la sua divisione comporta una perdita più che proporzionale rispetto al valore economico dell'intero bene, allora questo va assegnato per intero al coerede che detiene la quota maggiore (o ai coeredi che insieme ne detengono la quota maggiore e ne richiedono congiuntamente l'assegnazione). Naturalmente, con addebito dell'eccedenza a favore dei coeredi non assegnatari. Se nessuno dei coeredi è a ciò disposto, viene avviata la vendita all'asta. Secondo l'altro contrario, ma prevalente indirizzo, il giudice ha il potere discrezionale di derogare dal criterio indicato dal codice civile, che assegna l'intero bene al condividente titolare [ ... leggi tutto » ]


Fondo patrimoniale » dopo il decesso del coniuge gli eredi rispondono dei debiti

27 Giugno 2014 - Gennaro Andele


Quando uno dei due coniugi muore, facendo così sciogliere il fondo patrimoniale precedentemente stipulato, gli eredi rispondono dei debiti del defunto con il bene inserito, da quest’ultimo, nel fondo stesso a lui prima intestato. Con il decesso di uno dei coniugi viene a mancare la destinazione dei beni nel fondo patrimoniale costituito con il matrimonio. Quindi, il bene già facente parte del fondo patrimoniale e a suo tempo quindi destinato al soddisfacimento esclusivo dei bisogni della famiglia, perde questa destinazione, rientrando, così, nella garanzia patrimoniale generica del coniuge titolare dello stesso. Il codice civile, infatti, chiarisce il principio generale secondo cui il debitore risponde dell'adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Pertanto, una volta concluso il fondo patrimoniale per la morte di uno dei coniugi, è necessario verificare se, al momento della costituzione, il coniuge disponente si era riservato o meno la proprietà sul bene inserito [ ... leggi tutto » ]


Tfr non corrisposto dal datore di lavoro e morte del dipendente » spetta agli eredi

27 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


Alla morte di un lavoratore dipendente, al quale non sia stato ancora corrisposto il TFR (trattamento di fine rapporto), a chi spetta l'ammontare del credito? Quando si parla di TFR è bene sapere che, in caso di decesso del dipendente, lo stesso non confluisce indistintamente nell'asse ereditario del defunto come fosse un normale credito verso una persona o un ente. La successione di questi oneri, infatti, è regolata da una particolare disciplina. La normativa prevede che il TFR non segua le normali regole in materia di accettazione dell'eredità, bensì che sia indipendente da queste ultime e quindi non appartenga al patrimonio ereditario venendo automaticamente assegnato a determinate categorie di parenti superstiti. La disciplina in materia prevede, inoltre, che siano proprio gli eredi ad accordarsi fra loro per la ripartizione del TFR liquidato dal datore di lavoro. La modalità di erogazione delle somme differisce, comunque, a seconda del momento del decesso [ ... leggi tutto » ]


Come il creditore può dimostrare accettazione tacita dell’eredità da parte del debitore

30 Maggio 2014 - Annapaola Ferri


Se il chiamato all'eredità è un debitore, il suo creditore ha spesso interesse alla trascrizione dell'accettazione dell'eredità per poter portare a termine l'azione esecutiva. Per quanto riguarda l'accettazione esplicita, o espressa, dell'eredità, essa opera in base alla dichiarazione del chiamato contenuta in un atto pubblico ovvero in una scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente. L'accettazione tacita dell'eredità consiste, invece, nel compimento di atti che presuppongono necessariamente la volontà di accettare e che il chiamato non avrebbe diritto di compiere se non nella qualità di erede. In via generale, gli atti che, secondo la legge o secondo la giurisprudenza, comportano accettazione tacita dell'eredità, non sempre saranno contenuti in un atto pubblico o in una scrittura privata autenticata, potendo consistere anche in comportamenti concludenti, come, ad esempio, il possesso dei beni ereditari non seguito da inventario o la sottrazione di beni ereditari. Per di più, va anche considerato che la [ ... leggi tutto » ]