ABF – Arbitro Bancario Finanziario


Assegno scoperto – in assenza di giranti il protesto è legittimo ma l’omessa levata non comporta il risarcimento danni per il beneficiario

14 Settembre 2014 - Simonetta Folliero


Il protesto dell'assegno quale presupposto formale dell'azione di regresso nei confronti dei giranti Il protesto, quale presupposto formale dell'azione di regresso nei confronti dei giranti, risponde all'esigenza di rilevare il rifiuto del pagamento del titolo, con l'efficacia dell'atto pubblico, onde dare a tali soggetti "certezza" circa l'effettivo verificarsi del presupposto sostanziale della loro responsabilità. Questa finalità non è tuttavia esclusiva: la pubblicazione nel registro informatico dei protesti, ad esempio, è un obbligo la cui previsione normativa nulla ha a che vedere con la tutela dell'interesse degli obbligati in via di regresso ad acquisire certezza circa il mancato pagamento del titolo e che appare invece chiaramente finalizzato ad esercitare una pressione psicologica sul debitore per indurlo all'adempimento, onde evitare il discredito derivante dalla pubblicità data al mancato pagamento del titolo. Ed è quindi indubbio che la levata del protesto di un assegno scoperto, anche in mancanza di giranti obbligati in via [ ... leggi tutto » ]


Risarcimento danni da segnalazione illegittima in centrale rischi – il debitore deve dimostrare di non essere un cattivo pagatore

2 Settembre 2014 - Ornella De Bellis


Secondo la normativa vigente, la giurisprudenza civile e quella dell'Arbitro Bancario Finanziario, i requisiti di legittimità della iscrizione di un nominativo in una Centrale Rischi privata (CRIF, Experian, CTC) sono due: la veridicità sostanziale dei fatti di inadempimento segnalati; il rispetto delle garanzie procedurali che impongono al segnalante di preavvisare il segnalando della prossima sua iscrizione in una centrale rischi. Per quanto attiene entrambi gli aspetti appena citati, il preavviso di segnalazione in Centrale Rischi riveste la funzione di consentire al debitore di non incorrere nella segnalazione: il destinatario del preavviso potrebbe, infatti, far rilevare la mancanza del presupposto sostanziale richiesto per l'iscrizione di informazioni creditizie di tipo negativo, ovvero regolarizzare la propria posizione. Di regola, pertanto, nel caso in cui il creditore, che abbia proceduto alla segnalazione in SIC, non riesca a provare di aver inviato al debitore il preavviso di imminente segnalazione, egli non potrà avvalersi della presunzione [ ... leggi tutto » ]


Illegittimità della segnalazione in centrale rischi – il creditore deve provare l’invio del preavviso

2 Settembre 2014 - Ornella De Bellis


Il "Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti" (Autorità per la tutela dei dati personali e della privacy) dispone che al verificarsi di ritardi nei pagamenti, il creditore aderente al sistema di informazioni creditizie (SIC) debba avvertire il debitore circa l'imminente registrazione dei dati in uno più sistemi di informazioni creditizie. I dati relativi al primo ritardo devono essere resi accessibili a banche e finanziarie convenzionate con i SIC solo dopo almeno quindici giorni dalla spedizione del preavviso di segnalazione al debitore. Lo scopo della disposizione è, evidentemente, quello di avvisare il debitore dell'imminente segnalazione in modo da consentirgli di eliminarne il presupposto, adempiendo immediatamente al proprio debito. Naturalmente, la norma è applicabile anche ai garanti quali soggetti coobbligati. Ed infatti il Codice di deontologia e di buona condotta per i [ ... leggi tutto » ]


Protesto di assegno rubato o smarrito – la denuncia non salva dalla segnalazione al rip

24 Agosto 2014 - Genny Manfredi


Il protesto di assegno rubato, smarrito o sottratto, presentato all'incasso, è un atto pienamente legittimo e corrispondente alle regole del diritto cartolare, anche se: il titolare del conto corrente ha sporto regolare denuncia all'Autorità Giudiziaria, trasmettendone tempestivamente copia prima della presentazione dell'assegno allo sportello; il conto corrente è provvisto della liquidità necessaria a coprire l'importo cartolare e l'assegno è sottoscritto con firma conforme conforme a quella depositata presso la banca dal correntista; l'assegno reca una firma di traenza illeggibile e/o non corrispondente a quella depositata presso la banca dal correntista. Infatti, la banca non ha altra possibilità di condotta se non protestare l'assegno, posto che, in presenza della denuncia di furto, sottrazione o smarrimento, la banca trattaria non può comunque onorare l'assegno a fronte della sua presentazione per l'incasso. Le causali con cui viene elevato il protesto possono essere, a seconda dei casi: codice 34 - Assegno recante una firma [ ... leggi tutto » ]


Spese ed interessi in conto corrente – quando il contratto non è sottoscritto dal cliente

17 Luglio 2014 - Simone di Saintjust


Spetta alla banca l'onere di provare quali siano le condizioni economiche applicabili al rapporto di conto corrente con il cliente. In mancanza di un contratto sottoscritto dal cliente, gli interessi e gli altri oneri, addebitabili in conto corrente, sono determinati dal Testo Unico Bancario (TUB), il quale prevede che il contratto sia automaticamente integrato sulla base di informazioni pubbliche o comunque pubblicizzate dalla banca mediante la documentazione di trasparenza. Risulta illegittima l'applicazione di spese in misura diversa da quanto previsto nel contratto sottoscritto dal cliente e nella documentazione di trasparenza vigente. In particolare, quando gli interessi non risultano pattuiti per iscritto, essi devono essere corrisposti alla banca solo nella misura del tasso minimo dei BOT annuali emessi nei dodici mesi precedenti la conclusione del contratto: ovvero, dall'inizio del rapporto. Mentre nessun altro onere è dovuto. Così si è espresso l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione numero 711/12. [ ... leggi tutto » ]