L'ingerenza del socio accomandante ovvero l'attività di gestione interna ed esterna o l'accordo tacito intercorso con il socio accomandatario sono aspetti irrilevanti qualora il terzo abbia concluso un contratto preliminare con la società in accomandita in persona del soggetto, peraltro qualificatosi socio, che essendo l'accomandante non aveva il potere di agire impegnando la società. Al riguardo, va ricordato che nella società in accomandita semplice, in caso di sopravvenuta mancanza di tutti i soci accomandatari, il codice civile (articolo 2323) nel prevedere la sostituzione dei soci venuti meno e la nomina in via provvisoria di un amministratore per il compimento degli atti di ordinaria amministrazione, esclude implicitamente la possibilità di riconoscere al socio accomandante, ancorché unico superstite, la qualità di rappresentante della società per il solo fatto di aver assunto in concreto la gestione sociale. Nella società in accomandita semplice, infatti, diversamente da quanto accade nella società in accomandita per azioni, ...
Siamo tre eredi legittimi (madre e 2 figli): io vivo all'estero e venni in Italia alla morte di mio padre nel 2014: dopo aver firmato per accettazione la scheda testamentaria del testamento olografo con le sue volontà e dopo aver firmato la successione redatta dal notaio, ripartii per l'estero. Intanto 2 degli eredi legittimi (mia madre e mia sorella, tranne il sottoscritto) si recarono in banca con la copia della successione per la chiusura del conto corrente di mio padre (probabilmente cointestato con mia madre e sul cui conto vi era la delega a mia sorella) Ho più volte chiesto alla filiale con raccomandata AR e documenti le copie degli estratti conto degli ultimi 10 anni, per la parte riguardante mio padre defunto e quella della chiusura del conto, ho fatto diverse richieste e reclami scritti con raccomandata AR, ma non ho mai ricevuto risposta, ed attualmente non essendo trascorsi ...
Conto corrente e successione » Le problematiche derivanti dal rapporto dei dati bancari
Conto corrente e successione » Le problematiche derivanti dal rapporto dei dati bancari Nell'articolo che segue, affronteremo le problematiche derivanti dalla successione di un conto corrente del de cuius. Nell'ambito di una successione, come regola generale, in caso di morte dell'intestatario del conto corrente, gli eredi devono informare la banca, solitamente consegnando ad essa il certificato di morte e la documentazione anagrafica inerente la successione. Dopodiché, la banca blocca il conto (portando comunque a termine le operazioni già disposte prima del decesso, quindi assegni già emessi, bonifici già disposti, etc.), rilascia agli eredi un documento (stato di consistenza) che serve per la pratica di successione e -terminata tale pratica– rende disponibile il denaro in funzione delle loro quote. Ciò, solitamente attraverso la presentazione di un atto notorio redatto dal tribunale o dal notaio. In caso di cointestazione, la stessa regola vale ovviamente solo per la parte di spettanza del defunto ...