Se, invece, nella comunicazione ad Equitalia l’azienda indicasse anche il mantenimento di 900 euro versato mensilmente a coniuge separato e figlio e il giudice lo valutasse equivalente ad un pignoramento per crediti di natura alimentare, quanto verrebbe prelevato su uno stipendio di 1600 euro?
Nel caso ipotizzato non ci sarebbe capienza per un ulteriore prelievo a favore di Equitalia, dal momento che l’importo complessivo di pignoramenti concorrenti – per crediti di natura ordinaria (banche, finanziarie e privati), esattoriale (Equitalia e concessionarie degli enti locali) ed alimentare (coniuge separato, figli e parenti in stato di indigenza) – non può superare la metà dello stipendio netto percepito dal debitore esecutato.
Nel contesto di cui si discute, infatti, al coniuge separato viene corrisposta una cifra che già supera la metà della retribuzione netta percepita dal debitore (ed è anche il motivo in base al quale il prelievo di 900 euro, destinato al coniuge separato, non potrà essere considerato dal giudice equivalente ad un pignoramento).
14 Maggio 2015 · Simone di Saintjust
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