Mia figlia ha ricevuto a luglio la 18.ma rata del reddito di cittadinanza, ha due figli uno di 14 anni e una di 14 mesi, uno con affido esclusivo e uno condiviso: il primo agosto 2023 ha presentato la domanda di rinnovo rientrando di diritto (presenza di minori di cui uno sotto i 3 anni).
Durante la compilazione (tramite SPID) il sistema obbliga a mettere la spunta, sul campo che dice “vale come DID”.
(Dichiarazione Immediata Disponibilità”) . Poi andando avanti c’è una dicitura dove dice che entro 30 giorni dall’approvazione, dovrà anche registrarsi sulla piattaforma My Anpal, per inserire ulteriori dati (presumo) per la disponibilità al lavoro.
Avendo mia figlia il carico della minore sotto i 3 anni, era già stata esonerata dalla disponibilità al lavoro, nella prima presentazione della domanda, dagli assistenti sociali che avevano inviato la pratica all’INPS.
La situazione è rimasta invariata. Mi chiedo quindi perché sia obbligatorio indicare che vale come DID e se è obbligatorio iscriversi a MYANPAL, e se eventualmente dentro la piattaforma Anpal sarà possibile indicare il carico del minore di tre anni ed essere automaticamente esonerati.
Aggiungo che durante la prima volta che ha presentato domanda, 18 mesi fa, non ricorda di aver compilato l’iscrizione all’ Anpal. Essendo che lei non è mai stata occupata non è stata chiamata quindi dal centro per l impiego, ma era competenza dei servizi sociali dove si è recata ed è stato fatto l’esonero dall‘obbligo di disponibilità immediata , considerando la bimba appena nata.
L’articolo 1, comma 313 della Legge di bilancio 2023, impone che dal primo gennaio al 31 dicembre 2023 il Reddito di Cittadinanza (RdC) verrà riconosciuto nel limite massimo di sette mensilità: con il messaggio 2835/2023 l’INPS ha chiarito che i percettori di reddito di cittadinanza, non attivabili al lavoro (in pratica i nuclei familiari con minorenni), per i quali venga comunicata la presa in carico da parte dei servizi sociali entro il suddetto termine di sette mesi e, comunque, non oltre il 31 ottobre 2023, potranno continuare a fruirne fino al 31 dicembre 2023.
Pertanto, decorso il termine delle sette mensilità di fruizione della misura, in assenza della suddetta comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali – da effettuare attraverso la piattaforma GE.PI del Ministero del lavoro e delle politiche sociali oppure recandosi personalmente presso gli uffici preposti del Comune di Residenza – entro il termine del 31 ottobre 2023, l’erogazione della prestazione verrà sospesa, quindi non risulterà terminata, e potrà essere riattivata, ricomprendendo le mensilità sospese, solo in esito all’avvenuta comunicazione.
Concludendo: il Reddito di Cittadinanza (RdC) è un beneficio che si esaurirà, in ogni caso, a dicembre 2023 e da gennaio 2024 verrà sostituito dalla nuova misura di sostegno al reddito denominata Assegno di inclusione (AdI), per accedere alla quale serviranno altri requisiti e la presentazione di una nuova istanza. Premesso che per fruire del beneficio RdC, in base alla normativa vigente (decreto legge 4/2019), è indispensabile sottoscrivere la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID), che l’avere un figlio minore nel nucleo familiare non dà automaticamente diritto al beneficio, e che non è teoricamente e formalmente previsto alcun esonero dall’obbligo di immediata disponibilità al lavoro per i componenti del nucleo familiare beneficiario, più che per una improbabile, eventuale chiamata al lavoro per sua figlia da qui a dicembre 2023 mi preoccuperei di farle effettuare la richiesta di presa in carico dai servizi sociali, in modo da poter fruire del Reddito di Cittadinanza almeno fino a dicembre 2023, recandosi presso gli uffici preposti del Comune di Residenza.
3 Agosto 2023 · Genny Manfredi
