Reddito di cittadinanza dopo acquisto prima casa con risparmi nascosti nel tempo sotto il classico materasso





Quando il richiedente ha nascosto, nel tempo, i propri risparmi sotto il classico materasso





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Il mio nucleo familiare è composto da 4 persone (io, mia moglie e i due miei figli entrambi maggiorenni), di cui 3 con invalidità (mia moglie ammalata di sclerosi multipla dal 2003, mio figlio con ritardo mentale e ipovedente ed io che dal 2018 combatto con un cancro alla prostata è uno alla tiroide): percepiamo il reddito di cittadinanza e le regolari pensioni di invalidità che poco ci bastano per le varie cure necessarie. Pago una signora che ci aiuta nelle pulizie della casa e una per gestire mia mogli: viviamo in un magazzino adibito a casa di 60 mq con mille barriere architettoniche per mia moglie che ormai è sulla sedia a rotella con pannolone da 5 anni e per mio figlio ipovedente, abbiamo risparmiato negli anni con la pensione di mia moglie circa 30.000€ (100/200€ al mese) tenendoli a casa contanti, ora che abbiamo trovato una casetta in campagna al costo di 30 mila (prima casa) avevamo pensato di acquistarla, soltanto che andando in posta, per domandare come depositare questa somma, mi dicono che è difficile perché scatta la legge anti riciclaggio e anche un accertamento fiscale dalla agenzia delle entrate, che devo giustificare la provenienza. Ora mi domando se è valevole come giustificazione come risparmi della pensione di invalidità o siamo arrivati in un punto tale che non siamo più padroni di tenerci un piccolo risparmio come una volta in casa? Inoltre, domando siccome ora la domanda di rdc termina ad aprile perché scadono i 18 mesi,se io faccio l’atto di compra vendita a maggio (quindi quando la rdc è scaduta) l’INPS può venire a dirmi di restituire i soldi percepiti di rdc perché sto acquistando una casa di 30.000€ ed avevo i soldi ? Cioè i vari requisiti del rdc sono anche retroattivi? (Non possedere più di un tot di soldi?)

A momento risultano 30 mila euro di liquidità nascosta dal nucleo familiare che ha fruito (per 18 mesi) del reddito di cittadinanza e che vorrà fruire, in seguito, del beneficio.

Se i soldi fossero stati depositati in conto corrente, presumibilmente, il nucleo familiare in questione non avrebbe avuto i requisiti per beneficiare del reddito di cittadinanza.

L’unico modo per uscire da questa situazione è che l’acquisto dell’unità abitativa venga effettuato da un terzo che già disponga in banca dell’importo necessario. Successivamente il terzo acquirente donerà la casa al nucleo familiare che fruisce del reddito di cittadinanza e che trasferirà, immediatamente, la propria residenza nella casa ricevuta in dono, rinnovando la DSU ISEE e comunicando la donazione tramite modello RDC/PDC COM esteso.

Il nucleo familiare donatario rimborserà, poi, periodicamente al terzo donante, i soldi che sono serviti per l’acquisto della casa.

STOPPISH

28 Marzo 2022 · Roberto Petrella

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