Proroga del Reddito di Cittadinanza (RdC) a tutto il 2024 per i soggetti fragili che sono stati presi in carico (o lo saranno entro la fine di novembre 2023) dai servizi sociali del Comune di residenza

L’articolo 4, comma 5 quater del decreto legge 4/2019 (che istituì il Reddito e la Pensione di Cittadinanza) stabilisce che qualora l’operatore del Centro per l’Impiego (CpI) ravvisi che nel nucleo familiare dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza siano presenti particolari criticità in relazione alle quali sia difficoltoso l’avvio di un percorso di inserimento al lavoro, invia il richiedente ai servizi comunali competenti per il contrasto della povertà (presa in carico dai servizi sociali).

In particolare, per il rinvio del beneficiario RdC ai servizi sociali comunali sono stati presi in considerazione (e lo saranno fino a tutto novembre 2023) gli ambiti di seguito indicati:
a) le risorse e le caratteristiche personali del soggetto (cura di sé; adeguato modo di presentarsi; autonomia generale della persona; capacità di gestire la cura e i bisogni della propria persona in autonomia durante il tempo di lavoro; capacità organizzativa/puntualità);
b) elementi di criticità socio-relazionali (tolleranza e capacità di gestione delle situazioni di difficoltà; atteggiamenti aggressivi).

In altre parole, il principio generale da rispettare è che le criticità in relazione alle quali sia difficoltoso l’avvio di un percorso di inserimento al lavoro debbano attenere alla sfera delle risorse personali del soggetto (bisogni di cura e funzionamenti personali e sociali) e delle criticità socio-relazionali, incluse situazioni di bisogno oggettivo di supporto socio-assistenziale, e non anche alla sfera delle competenze spendibili sul mercato del lavoro.

In soldoni, i soggetti fragili presi in carico dai servizi sociali del comune di residenza su segnalazione degli addetti al Centro per l’impiego sono donne incinte, persone con tossicodipendenza o patologie mentali che però non risultano come disabili, vittime di violenza eccetera.

Come sappiamo, i nuclei familiari che soddisfano i requisiti per la fruizione del reddito di cittadinanza sono stati distinti in nuclei familiari non occupabili (con componenti minori e/o disabili e/o over 65) e nuclei familiari occupabili.

Nuclei familiari occupabili

Ai nuclei familiari occupabili la fruizione del Reddito di Cittadinanza è stata limitata nel 2023 a sole sette mensilità: per gli occupabili tra i 18 e 59 anni componenti dei nuclei familiari occupabili, dal 1° settembre è scattata ufficialmente l’era post-Reddito di Cittadinanza con la possibilità di iscrizione al sistema SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) per la partecipazione ai corsi di Supporto per la Formazione ed il Lavoro (SFL) la cui frequenza darà diritto a percepire 350 euro mese per 12 mensilità al massimo.

Nuclei familiari non occupabili

Ai nuclei familiari non occupabili (con componenti minori e/o disabili e/o over 65), invece, la fruizione del reddito di cittadinanza verrà concessa fino al 31 dicembre 2023. A partire dal primo gennaio 2024 i nuclei familiari non occupabili potranno accedere al beneficio della nuova misura dell’Assegno di Inclusione (AdI) se in possesso di un reddito familiare non superiore a seimila euro).

Soggetti fragili presi in carico dai servizi sociali del comune di residenza

I soggetti fragili presi in carico dai servizi sociali del comune di residenza potranno beneficiare del Reddito di Cittadinanza fino a dicembre 2023. E tali soggetti potrebbero continuare a percepire il Reddito di Cittadinanza anche per il 2024, così come stabilito dall’articolo 19 del decreto legge 145/2023 pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.

19 Ottobre 2023 · Genny Manfredi