Ulteriori precisazioni sulla bolletta di conguaglio non dovuta per fornitura di energia elettrica





Non è nostra intenzione, né nostra abitudine, scherzare con i problemi dei lettori: se questa è l'impressione che abbiamo reso, ce ne scusiamo.





Stai visualizzando 2 post - dal 1 a 2 (di 2 totali)

In riferimento a questa discussione, se la vostra risposta è uno scherzo degli esperti, voglio segnalarvi che si tratta di uno scherzo di cattivo gusto. Passo allora a riepilogare i fatti.

– In seguito ad un cambio gestore fatto dopo pochi mesi di rapporto con loro, ACEA emette un conguaglio di circa 1000 euro inspiegabile, evidentemente una delle loro “bollette pazze” con cui stanno infestando il Lazio (googlare per credere); per fortuna avevamo già cambiato gestore per cui le loro minacce di pagare o venire staccati non hanno alcun effetto, contestiamo la bolletta ed attendiamo risposta ovviamente non pagando.

– ACEA risponde di aver rifatto i calcoli corretti per cui ha emesso nota di credito numero XXX di importo del conguaglio + un piccolo rimborso che ci spettava per le bollette precedenti pagate su consumi stimati. INVIANO UN ASSEGNO, CHE PERò CONTIENE L’IMPORTO SOMMATO BOLLETTA PAZZA + RIMBORSO DOVUTO. Incassiamo l’assegno segnalando ad ACEA telefonicamente il disguido, nessuno si fa vivo per cui dimentichiamo il tutto.

– dopo 3 anni ACEA si risveglia e sollecita il pagamento del primo conguaglio assurdo di circa 1000 euro senza fornire ulteriori spiegazioni. Rispondiamo inviando la loro lettera con la quale loro stessi dicevano di ave chiuso quella bolletta con nota di credito numero XXX. Acea risponde che c’è stato un disguido ulteriore, in realtà quella bolletta non è stata chiusa con nota di credito è ancor aperta ma in compenso l’assegno che ci hanno inviato dopo aver fatto i calcoli corretti era maggiorato di quell’importo che quindi chiedono indietro. Contabilmente, andrà a chiudere quella bolletta assurda, quindi ce ne chiedono il pagamento.

– Chiediamo rateizzazione, rispondono picche. Decidiamo di inviare 100 euro al mese ai dati indicati dal recupero crediti fino a raggiungere il totale da restituire, che corrisponde all’importo della bolletta pazza originaria.

Possono ancora farmi qualcosa dal punto di vista legale, oppure una volta pagato quanto hanno richiesto – cioè l’importo della bolletta originaria – in 10 mesi la storia si chiuderà definitivamente? Grazie per una vostra risposta in merito.

Non è nostra intenzione, né nostra abitudine, scherzare con i problemi dei lettori: se questa è l’impressione che abbiamo reso, ce ne scusiamo. E’ certo che non siamo stati in grado di recepire compiutamente lo svolgimento dei fatti esposti.

La questione è complicata, e, pertanto, anche sulla base della precedente negativa esperienza circa il tentativo, non riuscito, di interpretare i fatti, ci limiteremo a poche considerazioni, le uniche che riteniamo valide.

Primo: per ritenere chiusa una questione bisogna accertarsi che anche la controparte la ritenga chiusa. In pratica non si può incassare l’assegno segnalando ad ACEA telefonicamente il disguido, e ritenere esaurito il contenzioso solo perché nessuno si fa vivo, dimenticando il tutto. Purtroppo, è necessario, per poter successivamente far valere le proprie ragioni, segnalare i disguidi intervenuti con raccomandata AR, tramite lo strumento previsto dalla legge, che è il reclamo.

Secondo: non ha alcun senso decidere, unilateralmente, di inviare 100 euro al mese ai dati indicati dal recupero crediti fino a raggiungere il totale da restituire, che corrisponde all’importo della bolletta pazza originaria. Un credito, anche se pazzo, non si estingue in tal modo: quelli versati sono soldi che non hanno una precisa attribuzione e dei quali sarà difficile ottenere la restituzione.

Terzo: società di recupero crediti ed ACEA sono due soggetti distinti, per cui è impossibile invocare compensazioni fra quanto dovuto all’uno e quanto versato all’altro.

Quarto: ciò che ha deciso di versare alla società di recupero crediti fa parte di un’altra storia che nulla ha a che vedere con le pretese di ACEA. Se non ha effettuato reclamo scritto con raccomandata AR, ACEA potrà far valere la pretesa in sede giudiziale.

La ringraziamo per la fiducia accordataci, purtroppo mal riposta: nel contempo riteniamo chiusa la questione ad ogni ulteriore, eventuale approfondimento.

STOPPISH

21 Febbraio 2018 · Ludmilla Karadzic

Stai visualizzando 2 post - dal 1 a 2 (di 2 totali)

Se il post ti è sembrato interessante, condividilo con il tuo account Facebook

condividi su FB

    

Se il post ti è sembrato interessante, condividilo con Whatsapp

condividi su Whatapp

    

Seguici iscrivendoti alla newsletter

iscriviti alla newsletter del sito indebitati.it




Fai in modo che lo staff possa continuare ad offrire consulenze gratuite. Dona!




Cosa stai leggendo - Consulenza gratuita

Stai leggendo FAQ page – Tutela del consumatore e risarcimento danni a persone e cose » Ulteriori precisazioni sulla bolletta di conguaglio non dovuta per fornitura di energia elettrica. Richiedi una consulenza gratuita sugli argomenti trattati nel topic seguendo le istruzioni riportate qui.

.