Maggiori imposte versate mensilmente a titolo di acconto dal lavoratore dipendente nel 2024, attraverso il sostituto d’imposta


Le imposte mensili a titolo di acconto maggiorate nei primi mesi del 2024 sono dovute al nuovo regime di aliquote IRPEF e detrazioni in vigore dal 2024





Ho notato che i miei cedolini di questi primi due mesi del 2024 sono più leggeri di 100/110 euro: ho individuato la causa nel dimezzamento della quota delle detrazioni per lavoro dipendente, sono il 50% in meno rispetto alla media mensile degli ultimi 2-3 anni.

Premetto, il mio imponibile e compreso tra 15.001 e 28.000 euro, sono a circa metà dei due limiti, l’irpef è rimasta invariata, non vedo l’effetto taglio cuneo fiscale tanto sbandierato.
Ho chiesto informazioni all’ufficio competente della Azienda e mi è stato risposto che le detrazioni sono più basse perché il sistema sta prendendo come base per il calcolo delle detrazioni il reddito dell’anno 2023 maggiorato di una percentuale. A fine anno con il conguaglio tutto quello che non ho preso durante il 2024 mi verrà riconosciuto.
Quindi, aspettando l’eventuale conguaglio favorevole, non ho capito se calcolato a fine 2024 dall’Azienda o recuperabile con il 730 nel 2025, dovrò vivere con circa 1/10 in meno dello stipendio netto, ma chiedo, l’Azienda ha facoltà di decidere come applicare le detrazioni per lavoro dipendente? Se sì, per assurdo, potrebbe decidere di non dare un solo euro al dipendente per tutti i 12 mesi e regolare tutto in sede di conguaglio.

Da gennaio 2024 sono entrati in vigore i nuovi scaglioni di reddito per il calcolo dell’Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche (IRPEF) e le le nuove, relative, aliquote.
E’ stata altresì riformata l’applicazione delle detrazioni di imposta.

In un tale contesto l’obbligo del sostituto d’imposta (nella fattispecie il datore di lavoro) è quello di anticipare all’Erario la trattenuta mensile IRPEF il più vicino possibile a quella effettivamente dovuta, evitando di penalizzare il lavoratore dipendente in sede di conguaglio.

In altre parole, il datore di lavoro in qualità di sostituto di imposta deve, innanzitutto, evitare di lasciare a secco il lavoratore con la mensilità di dicembre 2024, mese in cui è possibile, finalmente, avere contezza del reddito lordo percepito dal lavoratore dipendente e degli effetti delle nuove aliquote e detrazioni sull’entità della tassazione.

A dicembre 2024 recupererà le imposta versate in più e le detrazioni fiscali eventualmente applicate in misura minore nel corso dei mesi precedenti del 2024.

A normativa fiscale invariata, il disagio patito quest’anno non si dovrebbe ripetere nel 2025.

2 Marzo 2024 · Giorgio Valli


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