successione eredità e donazioni - nozioni generali collazione riduzione donazioni e disposizioni testamentarie lesive quota legittima


Coniugi in regime di comunione – imposta di successione su conto corrente e deposito titoli in caso di morte di uno di essi

6 Luglio 2015 - Ludmilla Karadzic


Al momento della morte del coniuge si scioglie la comunione legale sui titoli (quali azioni, obbligazioni, titoli di stato, quote di fondi di investimento etc.) in deposito presso banche (c.d. dossier) ed anche la comunione differita - o de residuo - sui saldi attivi dei depositi in conto corrente. Pertanto l'attivo ereditario, sul quale determinare l'imposta, è costituito soltanto dal 50% delle disponibilità bancarie, pure se intestate al solo de cuius. Così si è espressa, in tema di imposta sulle successioni, la Corte di cassazione nella sentenza 13760/15. [ ... leggi tutto » ]


Diritto di acquistare l’immobile della pa condotto dal genitore – non può esercitarlo l’erede che non convive anagraficamente con il defunto al momento del decesso

25 Giugno 2015 - Genny Manfredi


In tema di dismissione del patrimonio locato della Pubblica Amministrazione, l'assenza della pregressa abituale convivenza dell'erede osta alla successione mortis causa nella detenzione qualificata ed all'esercizio del diritto di opzione di compravendita del bene. Infatti, l'abituale convivenza dell'erede con il conduttore defunto va accertata alla data del decesso, essendo la successione “mortis causa” nel contratto di locazione un fatto giuridico istantaneo che si realizza all'atto stesso della morte del conduttore, restando insensibile agli accadimenti successivi. In assenza di un tale requisito,il figlio della conduttrice deceduta, trasferitosi anagraficamente nel medesimo appartamento solo dopo la morte della madre, benché prima delle delibere comunali inerenti la dismissione del patrimonio immobiliare, non può chiedere di poter acquistare l'immobile. Infatti, l'erede non convivente del conduttore di immobile adibito ad abitazione non gli succede nella detenzione qualificata. Poiché il titolo si estingue con la morte del titolare del rapporto, analogamente al caso di morte del titolare [ ... leggi tutto » ]


E’ olografo solo il testamento originale – non una sua copia

10 Giugno 2015 - Carla Benvenuto


Qualora non venga prodotto l'originale del testamento, ma una copia di esso, è giustificata la presunzione che il “de cuius” lo abbia revocato distruggendolo deliberatamente. Ne consegue che la parte che intenda ricostruire mediante prove testimoniali, un testamento di cui si assuma la perdita incolpevole per smarrimento o per distruzione, deve fornire la prova dell'esistenza del documento originale al momento dell'apertura della successione. Soltanto nel documento originale possono individuarsi quegli elementi la cui peculiarità o addirittura singolarità consente di risalire, con elevato grado di probabilità, al reale autore della sottoscrizione in relazione alla conosciuta specificità del profilo calligrafico, degli strumenti di scrittura abitualmente usati, delle stesse caratteristiche psico – fisiche del soggetto rappresentati dalla firma. Inoltre, è inattendibile un esame grafico condotto su di una copia fotostatica, essendo questa inidonea a rendere percepibili segni grafici personalizzati ed oggettivi. Un maggior grado di affidabilità non è attribuibile alla copia in “carta [ ... leggi tutto » ]


Comunione ereditaria di immobile non comodamente divisibile – le regole per l’assegnazione

29 Maggio 2015 - Andrea Ricciardi


In caso di comunione ere­ditaria avente ad oggetto un immobile non comodamente divisi­bile, se vi sono coeredi titolari di quote identiche e tutti chiedono l'assegnazione, il giudice ha il potere-dovere di scegliere tra i più richiedenti valutando ogni ragione di op­portunità e convenienza, dandone adeguata motivazione; se poi non sia ravvisabile alcun criterio oggettivo di preferenza (o nessuno dei condividenti voglia giovarsi della facoltà di at­tribuzione dell'intero), soccorre il rimedio residuale della vendita all'incanto. E' da escludere che la scelta del condividente cui assegnare il bene possa dipen­dere dalla maggiore offerta, che uno di essi faccia, rispetto al prezzo di stima. Il procedimento di divisione, infatti, non è soggetto a gara tra i condividenti, altrimenti verrebbe meno la parità di con­dizione degli aspiranti assegnatari e la scelta verrebbe ad essere determinata, o quanto meno influenzata, dalle maggiori o minori possibilità economiche degli aspiranti. Se la scelta dell'assegnatario dovesse essere determinata [ ... leggi tutto » ]


Quando si litiga fra eredi

19 Febbraio 2015 - Ornella De Bellis


Come noto, è ben possibile che - in forza del testamento, oppure, in assenza di un valido testamento, per legge - le persone chiamate ad una eredità siano più di una. Ed è parimenti noto che, se almeno due di esse accettano l'eredità - espressamente o anche solo implicitamente (è il caso del chiamato all'eredità che si trova in possesso di beni ereditari e che si comporta come se fossero suoi) – ciascuna acquista la qualità di erede determinando rispetto ai beni ereditari una situazione di comunione ereditaria. Ebbene, tale situazione nella prassi è fonte di un contenzioso forte e cospicuo: è, infatti, tutt’altro che infrequente che fra coeredi sorgano liti in merito a chi sia effettivamente erede, a quali siano le quote di eredità spettanti a ciascuno, e, soprattutto, a come dividere l'eredità. Ciò premesso, il legislatore è recentemente intervenuto (decreto legge 21 giugno 2013 n. 69 convertito in [ ... leggi tutto » ]