sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di risarcimento danni


Veicolo adibito a trasporto di cose – l’assicurazione rc si estende anche al terzo trasportato

14 Luglio 2015 - Eleonora Figliolia


Risultano coperti dall'assicurazione obbligatoria anche i danni sofferti dai soggetti trasportati su veicoli destinati al trasporto di cose, che viaggino nella parte progettata e costruita con posti a sedere per passeggeri. E' consolidata la giurisprudenza di legittimità circa l'estensione della responsabilità della compagnia assicuratrice al trasportato su veicolo adibito a trasporto di cose: in particolare, la vittima trasportata ha sempre e comunque diritto al risarcimento integrale del danno, quale che ne sia la veste e la qualità, con l'unica eccezione del trasportato consapevole della circolazione illegale del veicolo, come è nel caso di rapinatori, terroristi o ladri. Nè può operare, a danno del danneggiato (alla sola vista condizione che egli non fosse consapevole del carattere illegale della circolazione), alcuna limitazione, tanto meno contrattuale, della responsabilità pattuita tra assicurato e sua assicuratrice. Sono quelle appena riportate le indicazioni trasfuse dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 12687/15. [ ... leggi tutto » ]


Nessun risarcimento se si cade in pieno giorno nella buca della strada che conduce a casa

7 Luglio 2015 - Roberto Petrella


Se la caduta avviene in pieno giorno, nella strada dove l'infortunato abita e, quindi, a lui ben nota, e se la buca ha dimensioni tali da poter essere facilmente avvistata ed evitata, non essendosi verificati eventi calamitosi tali da sconvolgere in brevissimo tempo lo stato dei luoghi, non si ha diritto al risarcimento danni. In pratica, nello scenario descritto, l'evento dannoso è riconducibile esclusivamente alla disattenzione dell'infortunato e non può essere richiamata la responsabilità oggettiva del Comune sul quale grava l'obbligo di custodia. La giurisprudenza di legittimità ha infatti riconosciuto che il caso fortuito può essere integrato anche dalla colpa del danneggiato, poiché la pericolosità del dissesto stradale, specie se nota o comunque facilmente rilevabile dal soggetto che entra in contatto con la stessa, impone un obbligo massimo di cautela, proprio poiché il pericolo è altamente prevedibile. E tale prevedibilità con l'ordinaria diligenza è sufficiente ad escludere la responsabilità del [ ... leggi tutto » ]


Ansia da mendicanti e lavavetri – il comune è tenuto a pagare i danni?

3 Luglio 2015 - Patrizio Oliva


I pedoni che domandano (con insistenza) soldi sulla strada comunale possono essere equiparati al tronco caduto sull'asfalto e perciò fuori posto rispetto al di­ritto di circolare dell'automobilista, in modo che il Comune sa­rebbe tenuto alla materiale attività di sgombero della carreggiata da tali pericoli/insidie per garantire la sicurezza e la fluidità del traffico? Questo il curioso interrogativo posto alla Corte di cassazione (sentenza 13568/15) da un automobilista che aveva chiesto al Giudice di pace un risarcimento danni di 2500 euro al Comune di residenza per il disagio e l'ansia che gli sarebbero derivati dalla pratica di pedoni ben vestiti e ben pasciuti, anche deam­bulanti con stampella/e, muniti di cartello, marsupio e berretto che, all'altezza di un impianto semaforico da oltre un anno erano soliti chiedere de­naro agli automobilisti. Il giudice di pace aveva dichiarato la propria incompetenza in favore del giudice amministrativo. ma l'automobilista aveva proposto ricorso prima al Tribunale [ ... leggi tutto » ]


Risarcimento del danno non patrimoniale – ne ha diritto anche la fidanzata non convivente della vittima

1 Luglio 2015 - Marzia Ciunfrini


Gli stretti congiunti di una persona deceduta, in conseguenza illecito perpetrato da terzi, hanno diritto al risarcimento del danno morale direttamente sofferto, inteso come intima sofferenza. Il riferimento ai "prossimi congiunti" della vittima primaria, quali soggetti danneggiati, deve essere inteso a prescindere dall'esistenza di rapporti di parentela, affinità o coniugio giuridicamente rilevanti come tali. La Corte di cassazione (sezione penale, sentenza 46351/14), ha riconosciuto, infatti, la risarcibilità in astratto dei danni patiti dalla fidanzata non convivente della vittima primaria, riconducendola non tanto alla sussistenza di rapporti di parentela, di affinità o coniugio, quanto piuttosto alla sussistenza di un rapporto, tra due soggetti, che risulti caratterizzato da duratura e significativa comunanza di vita e di affetti; con la conseguenza che, in tale prospettiva non è necessariamente richiesta la ravvisabilità di un rapporto di coniugio tra due soggetti legati sul piano affettivo. Pertanto, per "convivenza", in tema di risarcibilità del danno ai [ ... leggi tutto » ]


Danno non patrimoniale – il principio della non duplicazione del risarcimento

1 Luglio 2015 - Giorgio Martini


Il danno non patrimoniale deve essere inteso nella sua accezione più ampia di danno determinato dalla lesione di interessi inerenti alla persona non connotati da rilevanza economica. La tutela è estesa ai casi di danno non patrimoniale prodotto dalla lesione di diritti inviolabili della persona riconosciuti dalla Costituzione: in quest'ottica, va ricondotto anche il danno da lesione del diritto inviolabile alla salute, c.d. danno biologico. Nell'ambito della categoria generale del danno non patrimoniale, il danno morale ed il danno esistenziale non individuano autonome sottocategorie di danno, ma descrivono un tipo di pregiudizio costituito dalla sofferenza soggettiva. Il risarcimento del danno alla persona deve essere integrale, nel senso che il pregiudizio deve essere interamente ristorato, ma si devono evitare duplicazioni: determina duplicazione di risarcimento la congiunta attribuzione del danno biologico e del danno morale o del danno esistenziale, nonché la congiunta attribuzione del danno morale e di quello esistenziale. Il giudice [ ... leggi tutto » ]