sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di assegni cambiali conti correnti usura


Pagamento tardivo dell’assegno – come evitare la revoca di autorizzazione e l’iscrizione in cai

14 Settembre 2013 - Ludmilla Karadzic


In caso di mancato pagamento, in tutto o in parte, di un assegno per mancanza di autorizzazione o di provvista, la banca iscrive il nominativo del traente (chi ha emesso l'assegno) nell'archivio CAI. L'iscrizione è effettuata: nel caso di mancanza di autorizzazione, entro il ventesimo giorno dalla presentazione al pagamento del titolo; nel caso di difetto di provvista, quando siano inutilmente trascorsi sessanta giorni dalla data di scadenza del termine di presentazione del titolo senza che il traente abbia fornito la prova dell'avvenuto pagamento. L'iscrizione nell'archivio determina la revoca di ogni autorizzazione ad emettere assegni. Una nuova autorizzazione non può essere data prima che sia trascorso il termine di sei mesi dall'iscrizione del nominativo nell'archivio. La revoca comporta il divieto, della durata di sei mesi, per qualunque banca e ufficio postale di stipulare nuove convenzioni di assegno con il traente e di pagare gli assegni tratti dal medesimo dopo l'iscrizione [ ... leggi tutto » ]


Assegno privo di data – i rischi a cui si espone chi lo emette

14 Settembre 2013 - Ludmilla Karadzic


Quando si emette un assegno privo di data, il correntista si espone al rischio del ritardo nell'incasso. La Cassazione ha indicato, nella fattispecie, la sussistenza dell'illecito di cui all'articolo 1 della legge 386 del 1990 (Cassazione 20 giugno 2007, numero 14322). Invero colui il quale emette un assegno bancario privo della data di emissione, valevole come promessa di pagamento, con l'intesa che il prenditore possa utilizzare il documento come titolo di credito in epoca successiva apponendovi data e luogo di emissione, si assume la responsabilità - quanto meno a titolo di dolo eventuale - dell'eventuale attribuzione al medesimo documento delle caratteristiche dell'assegno bancario, e pertanto può rispondere di illecito amministrativo (cfr. Trib. Roma, 14-11-2012, in causa Marinelli c. Banca pop. Sondrio, che si legge in Foro it., 2013, I, 365). Si deve anche ribadire che la banca è tenuta a valutare gli assegni al momento della presentazione e nulla può [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente cointestato » la comproprietà è presunta

6 Settembre 2013 - Andrea Ricciardi


Conto corrente cointestato » si presume la comproprietà delle somme depositate Se il conto corrente è cointestato si presume, per legge, la comproprietà delle somme ivi depositate. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione la quale, con la pronuncia 18504/13, ha sancito che: L'articolo 1298 del codice civile stabilisce una presunzione di solidarietà attiva dei cointestatari del conto corrente bancario, salvo prova contraria. L'inversione dell'onere della prova può essere fornita anche per presunzioni. A parere degli Ermellini, quindi l'articolo 1298 del codice civile è da leggere in correlazione con l'articolo 1854 dello stesso, e stabilisce una presunzione di solidarietà attiva dei cointestatari del conto corrente bancario in ordine all'oggetto del contratto, salva la prova contraria di una diversa situazione giuridica rispetto alla cointestazione stessa. La prova può essere fornita, hanno specificato i giudici di legittimità, anche per presunzioni. Conto corrente cointestato » la giurisprudenza Una donna, in qualità di erede, [ ... leggi tutto » ]


Assegno protestato » nessun risarcimento danni al correntista

23 Luglio 2013 - Carla Benvenuto


Nessun risarcimento danni al correntista che cita la banca per il protesto di un assegno Nessun risarcimento del danno per il correntista che emette un assegno, il quale viene successivamente protestato a causa dell'incapienza del conto corrente. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, la quale, con la sentenza 3286/13, ha sancito che: In caso di incapienza del conto corrente, non sussiste una posizione di interesse legittimo del correntista, consistente nel legittimo affidamento dello stesso di essere avvertito della presenza dell'assegno, al fine di evitare ancora una volta la levata del protesto. In tal caso, infatti, si è in presenza di un interesse di mero fatto del correntista, per nulla assimilabile ad un interesse legittimo. A parere degli Ermellini, quindi, l'interesse del correntista non riveste né la forma di diritto soggettivo, né quella di interesse legittimo, anche perché non sussiste alcun obbligo da parte della banca di informare il proprio [ ... leggi tutto » ]


Assegno rubato » la banca è responsabile se non lo comunica al cliente

18 Luglio 2013 - Giovanni Napoletano


È responsabile la banca se ha informato con ritardo il cliente riguardo ad un assegno rubato. E'quanto emerge dalla sentenza 14838/13 della prima sezione civile della Corte suprema. Quelli che seguono, i fatti. Tizo versa un assegno sul proprio conto corrente in banca. La banca N (negoziatrice) glielo accredita. L'assegno era stato emesso da Caio su un modulo della banca trattaria T, Dopo qualche giorno la banca trattaria T comunica alla banca negoziatrice N che l'assegno (insieme ad altri) era stato oggetto di rapina, regolarmente denunciata, e quindi non poteva trasferirne il controvalore perché non in possesso del modulo firmato dal traente Caio. La banca negoziatrice, allora, chiede a Tizio la restituzione di quanto gli aveva già accreditato. Il problema è che la banca negoziatrice informa Tizio e chiede indietro i soldi solo un anno dopo essere stata informata dalla banca trattaria che l'assegno era stato rubato. Tizio non intende [ ... leggi tutto » ]