sentenze della Corte Costituzionale


Debiti di natura finanziaria e debiti di natura erariale – il pignoramento dello stipendio (o della pensione) può arrivare ai due quinti

18 Settembre 2010 - Chiara Nicolai


La legge 311/04 (Finanziaria 2005) ha equiparato le norme relative alla pignorabilità degli stipendi privati e di quelli pubblici: per questi ultimi ricordiamo che già da tempo è stata abolita la regola di assoluta impignorabilità a seguito di varie pronunce della Corte Costituzionale. In sostanza vige per tutti gli stipendi (nonché le gratifiche, le pensioni, le indennità, i sussidi, etc) la regola generale secondo cui essi sono impignorabili ed insequestrabili salvo queste eccezioni: 1. se il debito riguarda alimenti dovuti per legge, è prevista la pignorabilità fino ad un terzo degli stipendi al netto di ritenute; 2. se il debito è verso lo Stato o altri enti o imprese da cui il debitore dipende, e riguarda il rapporto di impiego, è prevista la pignorabilità fino ad un quinto degli stipendi al netto di ritenute; 3. se il debito riguarda tributi dovuti allo Stato, alle Province o ai Comuni dall'impiegato o [ ... leggi tutto » ]


Disconoscimento di paternità ed esame del dna

16 Settembre 2010 - Antonella Pedone


Ai fini del disconoscimento di paternità, la prova del dna non è subordinata alla prova dell'adulterio della moglie. La Corte Costituzionale, con sentenza numero 266 del 06 luglio 2006, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 235, primo comma, numero 3, del Codice Civile, nella parte in cui, ai fini dell'azione di disconoscimento della paternità, subordina l'ammissione delle prove tecniche (ossia quelle da cui risulta “che il figlio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre”) alla previa dimostrazione dell'adulterio della moglie. Le prove tecniche, infatti, consentono da sole di affermare se il figlio è nato o meno da colui che è considerato il padre legittimo. Conseguentemente sarebbe del tutto irragionevole, sostiene la Corte, subordinare l'ammissione delle prove tecniche alla previa prova dell'adulterio. Ciò si risolverebbe in un sostanziale impedimento all'esercizio del diritto di azione garantito dall'articolo 24 della Costituzione, specie in relazione ad azioni volte alla [ ... leggi tutto » ]


Separazione dei coniugi – revoca dell’assegnazione della casa familiare

16 Settembre 2010 - Antonella Pedone


In materia di separazione dei coniugi, l'assegnazione della casa familiare non viene meno per il solo fatto della convivenza more uxorio o del nuovo matrimonio del coniuge assegnatario. L'articolo 155 quater, primo comma, del Codice Civile (introdotto dall'articolo 1, comma 2, della legge 8 febbraio 2006, numero 54 - Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli) prevede la revoca dell'assegnazione della casa familiare nel caso in cui l'assegnatario conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio. Ci si chiede se tale revoca sia automatica in conseguenza della convivenza o del nuovo matrimionio dell'assegnatario, o se debba comunque tenere conto di altre circostanze. Per rispondere al quesito, bisogna comprendere prima di tutto le finalità dell'assegnazione della casa familiare. E' ormai pacifico che l'assegnazione della casa coniugale sia strettamente legata all'affidamento della prole. Tale principio è stato ribadito dalla Corte Costituzionale, che, con le sentenze numero 166 del [ ... leggi tutto » ]


Notifica della cartella esattoriale – se omessa o tardiva si può chiamare in causa l’ente creditore o l’agente

7 Settembre 2010 - Antonella Pedone


Notifica omessa o tardiva della cartella esattoriale - Cosa afferma la giurisprudenza Nel caso di tardiva o mancata notifica della cartella esattoriale, il contribuente può chiamare in causa indifferentemente l'ente creditore oppure l'agente della riscossione. In tal senso, la Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con sentenza numero 16412 del 25 luglio 2007, si è espressa sulla individuazione del soggetto (agente della riscossione ovvero ente creditore) legittimato passivo in caso di impugnazione di avviso di mora non preceduto da cartella di pagamento. I giudici di legittimità hanno affermato che "l'azione (del contribuente per la contestazione della pretesa tributaria) può essere svolta dal contribuente indifferentemente nei confronti dell'ente creditore o del concessionario e senza che tra costoro si realizzi una ipotesi dì litisconsorzio necessario, essendo rimessa alla sola volontà del concessionario, evocato in giudizio, la facoltà di chiamare in causa l'ente creditore". Ciò si ricava dall'articolo 39 del Decreto Legislativo 13 [ ... leggi tutto » ]


Nullità della cartella esattoriale

15 Agosto 2010 - Andrea Ricciardi


Con l'ordinanza numero 377/2007 i giudici costituzionali avevano affermato che l'indicazione del responsabile del procedimento fosse un "adempimento di non scarsa utilità", correlato al diritto di difesa del cittadino e al buon andamento della Pubblica Amministrazione. Da questa ordinanza diverse Corti di merito avevano tratto spunto per arrivare a sancire la nullità della cartella esattoriale sprovvista dell'indicazione del responsabile del procedimento. La norma contenuta nel decreto legge “milleproroghe” numero 248/2007 (articolo 36, comma 4-ter)  aveva poi circoscritto  la nullità della cartella esattoriale  muta, ovvero della cartella esattoriale priva dell'indicazione del responsabile del procedimento, ai soli titoli esecutivi  dati in carico al concessionario della riscossione a partire dal 1° giugno 2008. Con la sentenza numero 58/2009 la Corte costituzionale aveva successivamente posto l'avallo sulla norma, introdotta dal "milleproroghe", che "limitava" la nullità delle cartelle esattoriali  "mute" (prive cioè dell'indicazione del responsabile del procedimento di iscrizione a ruolo e di quello di [ ... leggi tutto » ]