sentenze della Corte Costituzionale


Sovraindebitamento – debiti ed esdebitazione

8 Dicembre 2010 - Antonella Pedone


Sovraindebitamento – debiti ed esdebitazione - Quando un imprenditore può essere considerato non fallibile Ricordiamo che un imprenditore, per poter essere considerato non fallibile, deve possedere i seguenti requisiti: aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila; aver realizzato, nei tre esercizi precedenti, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila. Cosa significa "esdebitazione"? L'esdebitazione è una novità introdotta dal legislatore con la riforma del diritto fallimentare, avvenuta con il Decreto Legislativo del 9 gennaio 2006, numero 5, poi modificato dal successivo Decreto Legislativo del 12 settembre 2007, numero 169. Tale istituto è previsto dagli articoli 142 e seguenti della Legge Fallimentare. L'esdebitazione è un beneficio concesso dal [ ... leggi tutto » ]


Dichiarazione dei redditi – assegno di mantenimento deducibilità ed imponibilità fiscale

5 Dicembre 2010 - Giorgio Valli


Le norme per le condizioni di deducibilità nella dichiarazione dei redditi dell'assegno di mantenimento al coniuge separato L'assegno di mantenimento, stabilito in sede di separazione personale o divorzio, è deducibile dal reddito. Il regime fiscale degli assegni di mantenimento è regolato dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). In particolare l'articolo 10, comma 1, lettera c), del TUIR, stabilisce che "gli assegni periodici corrisposti al coniuge, ad esclusione di quelli destinati al mantenimento dei figli, in conseguenza di separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento del matrimonio o di cessazione dei suoi effetti civili, nella misura in cui risultano da provvedimenti dell'autorità giudiziaria". Dalla lettura della norma citata emergono alcune condizioni che devono essere rispettate affinché si possa procedere alla deduzione degli assegni di mantenimento. In particolare è necessario che ricorrano le seguenti condizioni. La deducibilità nella dichiarazione dei redditi è limitata all'assegno di mantenimento per il coniuge separato [ ... leggi tutto » ]


Obbligo del mantenimento verso i figli – l’articolo 148 del codice civile

25 Novembre 2010 - Antonella Pedone


Mantenimento dei figli - cosa prevede l'articolo 148 del codice civile e chi può ricorrervi L'articolo 148 del Codice civile prevede un procedimento speciale per ottenere in tempi rapidi la corresponsione del mantenimento per i figli. Questo procedimento può essere azionato da "chiunque vi abbia interesse". Potrebbero quindi ricorrere all'articolo 148 i seguenti soggetti: ciascuno dei genitori, legittimi o naturali; i figli maggiorenni, non ancora economicamente indipendenti (non per loro colpa); in genere, chi contribuisce materialmente al mantenimento, come ad esempio eventuali altri ascendenti o addirittura l'istituto che si è preso cura del minore ricoverato. Mantenimento dei figli - legittimazione a ricorrere del figlio maggiorenne e del coniuge non onerato che con questi convive Più precisamente, nell'ipotesi in cui sussistano i presupposti per l'assegno di mantenimento, ma il genitore onerato non vi provveda, possono agire in giudizio il figlio maggiorenne o l'altro genitore. In particolare, se il figlio maggiorenne non [ ... leggi tutto » ]


Equiparazione delle disposizioni relative alla pignorabilità degli stipendi privati e di quelli pubblici

19 Settembre 2010 - Chiara Nicolai


Per gli stipendi dei dipendenti pubblici ricordiamo che già da tempo è stata abolita la regola di assoluta impignorabilità a seguito di varie pronunce della Corte Costituzionale (sentenze numero 89/1987 e numero 878/1988). Inoltre, la finanziaria 2005 (legge 311/04) ha formalmente equiparato le disposizioni relative alla pignorabilità degli stipendi privati e di quelli pubblici. In sostanza vige per tutti gli stipendi (nonché le gratifiche, le pensioni, le indennità, i sussidi, etc) la regola generale secondo cui essi sono impignorabili ed insequestrabili salvo queste eccezioni: 1. se il debito riguarda alimenti dovuti per legge, è prevista la pignorabilità fino ad un terzo degli stipendi al netto di ritenute; 2. se il debito è verso lo Stato o altri enti o imprese da cui il debitore dipende, e riguarda il rapporto di impiego, è prevista la pignorabilità fino ad un quinto degli stipendi al netto di ritenute; 3. se il debito riguarda [ ... leggi tutto » ]


Anche la coobbligata è soggetta al pignoramento dello stipendio

19 Settembre 2010 - Chiara Nicolai


La risposta è affermativa: i creditori possono senz'altro pignorare lo stipendio di sua moglie, che risulta essere coobbligata. Nella misura massima di un quinto (per tutti i debiti e per tutti i creditori). Il quinto si calcola sullo stipendio al netto delle ritenute IRPEF e dei contributi previdenziali. Non sono presi in considerazione eventuali oneri preesistenti e derivanti da finanziamenti volontari. Nella decisione del giudice non rilevano le spese da sostenere per la famiglia. L'orientamento emerso recentemente è quello che debba comunque essere preservato un minimo vitale così come stabilito dalla Corte Costituzionale. L'entità del minimo vitale non è fissato in maniera univoca e si aggira, secondo recenti sentenze, intorno ai 460 euro. Questo tipo di “garanzia” interviene, comunque, solo se la decurtazione del quinto pignorato porta il reddito netto ad un livello inferiore rispetto alla soglia considerata come minimo vitale. La discussione continua in questo forum. Per porre una [ ... leggi tutto » ]