risarcimento per danni a persone e cose


Nessun risarcimento per danno biologico agli eredi se la vittima giace in stato di incoscienza nel periodo che intercorre fra le lesioni subite e la morte

23 Ottobre 2015 - Annapaola Ferri


La paura di dover morire, provata da chi abbia patito lesioni personali e si renda conto che esse saranno letali, è un danno non patrimoniale risarcibile soltanto se la vittima sia stata in grado di comprendere che la propria fine era imminente, sicché, in difetto di tale consapevolezza, non è nemmeno concepibile l'esistenza del danno in questione, a nulla rilevando che la morte sia stata effettivamente causata dalle lesioni. Se la vittima, nel breve periodo compreso fra le lesioni e la morte, giace in stato di incoscienza, essa non può avere acquistato, né trasmesso agli eredi, alcun diritto al risarcimento del danno biologico. Questo il principio ribadito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 20767/15. [ ... leggi tutto » ]


Risarcimento da responsabilità civile – chiedere i danni al giudice di pace per il veicolo e al tribunale per le lesioni subite integra abuso del diritto

23 Ottobre 2015 - Giuseppe Pennuto


In tema di risarcimento dei danni da responsabilità civile, non è consentito al danneggiato, in presenza di un danno derivante da un unico fatto illecito, riferito alle cose ed alla persona, già verificatosi nella sua completezza, di frazionare la tutela giurisdizionale mediante la proposizione di distinte domande. Non è consentito, in particolare, parcellizzare l'azione davanti al giudice di pace ed al tribunale in ragione delle rispettive competenze per valore, in quanto tale disarticolazione dell'unitario rapporto sostanziale nascente dallo stesso fatto illecito, oltre ad essere lesiva del generale dovere di correttezza e buona fede, per l'aggravamento della posizione del danneggiante debitore, si risolve anche in un abuso dello strumento processuale. Così i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 21318/15. [ ... leggi tutto » ]


Danno morale, biologico, esistenziale – no a duplicazioni nel risarcimento del danno non patrimoniale

17 Ottobre 2015 - Annapaola Ferri


Il danno non patrimoniale si identifica con il danno determinato dalla lesione di interessi inerenti la persona non connotati da rilevanza economica e costituisce categoria unitaria non suscettibile di suddivisione in sottocategorie. Il riferimento a determinati tipi di pregiudizio, in vario modo denominati (danno morale, danno biologico, danno da perdita del rapporto parentale), risponde ad esigenze descrittive, ma non implica il riconoscimento di distinte categorie di danno. Per evitare duplicazioni nel risarcimento del danno non patrimoniale è necessario innanzitutto individuare i confini fra danno biologico da un lato e danno morale, danno da perdita del rapporto parentale, danno alla vita da relazione, danno da perdita della sessualità, danno estetico, dall'altro. In pratica quali pregiudizi ristora il risarcimento del danno biologico. In linea generale deve essere sempre ricompreso nel danno biologico qualsiasi danno (da perdita del rapporto parentale, alla vita da relazione, da perdita della sessualità, estetico) che comporta lesioni dell'integrità [ ... leggi tutto » ]


Criteri di liquidazione del danno non patrimoniale

16 Ottobre 2015 - Genny Manfredi


Nella liquidazione del danno non patrimoniale, quando manchino criteri stabiliti dalla legge, non è consentita la liquidazione equitativa pura, che non faccia riferimento a criteri obiettivi di liquidazione del danno che tengano conto ed elaborino le differenti variabili del caso concreto, allo scopo di rendere verificabile a posteriori l'iter logico attraverso cui il giudice di merito sia pervenuto alla relativa quantificazione, e di permettere di verificare se e come abbia tenuto conto della gravità del fatto, delle condizioni soggettive della persona, dell'entità della relativa sofferenza e del turbamento del suo stato d'animo. Per garantire non solo una adeguata valutazione delle circostanze del caso concreto, ma anche l'uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, tra i criteri in astratto adottabili deve ritenersi preferibile il riferimento al criterio di liquidazione predisposto dal Tribunale di Milano al quale la Suprema Corte riconosce la valenza, in linea generale, di parametro di conformità della [ ... leggi tutto » ]


Concorso di colpa – obbligo di precedenza a destra anche al veicolo che procede contromano e ad elevata velocità

16 Ottobre 2015 - Giuseppe Pennuto


Il codice civile pone a carico dei conducenti coinvolti in un sinistro stradale una presunzione di pari corresponsabilità. Per vincere tale presunzione non basta dimostrare che l'altro conducente abbia tenuto una condotta colposa, ma occorre dimostrare che l'altrui condotta colposa fosse anche imprevedibile od inevitabile. Questa dimostrazione può essere fornita anche dimostrando che la colpa altrui sia stata talmente grave da costituire la causa esclusiva del sinistro. Corollario di queste regole è che il giudice chiamato a ricostruire la dinamica d'un sinistro può ritenere superata la presunzione colpa quando, alternativamente: uno dei conducenti provi sia di avere rispettato le regole del codice della strada e di comune prudenza; sia che l'altrui condotta scorretta non fosse prevedibile od evitabile; uno dei conducenti provi che la condotta di guida dell'antagonista fu di una gravità tale, da costituire causa esclusiva del sinistro. Ne consegue che la presunzione di colpa non può mai ritenersi [ ... leggi tutto » ]