pignoramento ed espropriazione di beni indivisi in comunione cointestati o attribuiti a fondo patrimoniale


Il beneficio di escussione

18 Aprile 2014 - Ludmilla Karadzic


In molti casi, la possibilità di procedere esecutivamente nei confronti del debitore è subordinata all'obbligo di accertare che non vi sono altri beni utilmente aggredibili o capienti. Ad esempio, l'esecuzione sui beni della comunione legale per debiti personali di un coniuge non può intraprendersi prima della negativa o insufficiente escussione del patrimonio personale del coniuge obbligato. Il beneficio di escussione, inoltre, è concesso ai soci illimitatamente responsabili di una società in nome collettivo o in accomandita semplice. Il creditore sociale, infatti, non può pretendere il pagamento da un singolo socio se non dopo l'escussione del patrimonio sociale. Tale beneficio opera esclusivamente in sede esecutiva, nel senso che il creditore sociale non può procedere coattivamente a carico del socio se non dopo aver agito infruttuosamente sui beni della società. La sentenza di condanna pronunciata in un processo tra il creditore della società ed una società di persone costituisce titolo esecutivo anche [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento dei beni della comunione legale

18 Aprile 2014 - Lilla De Angelis


Pignoramento e regime patrimoniale della famiglia - Comunione dei beni, separazione dei beni e fondo patrimoniale Il regime patrimoniale legale della famiglia è la comunione dei beni. I due regimi alternativi cui i coniugi possono accedere con una convenzione contenente una esplicita manifestazione di volontà, sono la separazione dei beni ed il fondo patrimoniale. E' ammessa inoltre una cosiddetta comunione convenzionale, nella quale i coniugi decidono per un regime che convenzionalmente esclude alcuni aspetti della comunione pur adottandone sostanzialmente lo schema di funzionamento. La comunione legale tra i coniugi si differenzia notevolmente rispetto alla comunione ordinaria e la disciplina prevista per l'espropriazione di beni indivisi non può applicarsi in maniera automatica a tutte le ipotesi di esecuzione forzata su beni rientranti nella comunione legale. Anche la Corte Costituzionale (sentenza numero 311 del 10 marzo 1988) ha evidenziato che dalla disciplina della comunione legale risulta una struttura normativa difficilmente riconducibile alla [ ... leggi tutto » ]


Comunione dei beni tra coniugi » limiti del pignoramento

6 Febbraio 2014 - Antonella Pedone


In tema di pignoramento di immobili in regime di comunione legale, il coniuge non debitore ha diritto di intervenire nella procedura e chiedere la distribuzione del 50% del ricavato dalla vendita all'asta, ma non può opporsi al pignoramento dell'immobile nella sua interezza Gli immobili intestati ai coniugi in regime di comunione legale, possono essere oggetto di pignoramento da parte dei creditori (ivi compresa Equitalia), sia che il debito sia stato contratto da uno solo che da entrambi i coniugi. Il problema riguarda invece la quota pignorabile (ossia l'intero o il 50% dell'immobile). Bisogna quindi distinguere i due casi: debito contratto da entrambi i coniugi: in tal caso i creditori possono pignorare l'immobile nella sua interezza; debito contratto da uno solo dei coniugi: in tal caso, si aprono due tesi: La prima tesi (prevalente) è che il creditore può (anzi, deve) pignorare l'intero bene, salvo poi ottenere solo il 50% della [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento del conto corrente cointestato – quando uno solo dei cointestatari è debitore

9 Settembre 2013 - Ludmilla Karadzic


Molto spesso la banca, a seguito della notifica di un atto di pignoramento presso terzi, sottopone al vincolo del pignoramento l'intero saldo del conto cointestato al debitore sottoposto ad esecuzione. Ma, il pignoramento sulle somme depositate in un conto corrente bancario cointestato al debitore e ad una persona estranea all'obbligazione, non può riguardare l'intero ammontare del denaro depositato, dovendosi presumere la contitolarità degli intestatari del conto. In caso di deposito bancario, infatti, i rapporti interni tra i depositanti sono regolati dall'articolo 1298, secondo comma, codice civile, in forza del quale le parti di ciascuno si presumono uguali, se non risulta diversamente. In altre parole, in assenza di una prova contraria da parte del creditore procedente, gli intestatari del conto corrente sono considerati creditori solidali della banca e le rispettive quote si presumono uguali. E, pertanto, le somme di pertinenza del debitore - e, come tali suscettibili di espropriazione da parte [ ... leggi tutto » ]


Conto corrente cointestato » la comproprietà è presunta

6 Settembre 2013 - Andrea Ricciardi


Conto corrente cointestato » si presume la comproprietà delle somme depositate Se il conto corrente è cointestato si presume, per legge, la comproprietà delle somme ivi depositate. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione la quale, con la pronuncia 18504/13, ha sancito che: L'articolo 1298 del codice civile stabilisce una presunzione di solidarietà attiva dei cointestatari del conto corrente bancario, salvo prova contraria. L'inversione dell'onere della prova può essere fornita anche per presunzioni. A parere degli Ermellini, quindi l'articolo 1298 del codice civile è da leggere in correlazione con l'articolo 1854 dello stesso, e stabilisce una presunzione di solidarietà attiva dei cointestatari del conto corrente bancario in ordine all'oggetto del contratto, salva la prova contraria di una diversa situazione giuridica rispetto alla cointestazione stessa. La prova può essere fornita, hanno specificato i giudici di legittimità, anche per presunzioni. Conto corrente cointestato » la giurisprudenza Una donna, in qualità di erede, [ ... leggi tutto » ]