nozioni generali sul pignoramento


Fondo patrimoniale » il creditore può esercitare azione revocatoria se è costituito per evitare pignoramento

4 Agosto 2014 - Andrea Ricciardi


Il creditore può far annullare il fondo patrimoniale costituito dal debitore, con un'azione revocatoria, se viene provato che lo stesso è stato costituito esclusivamente in previsione dell'insorgenza del debito. Il debitore se con un atto dispositivo cerca di arrecare pregiudizio al creditore, dopo aver ricevuto una condanna al pagamento di una elevata somma di denaro, costituendo il fondo, e senza residua capacità patrimoniale, deve essere condannato e il fondo patrimoniale va dichiarato inefficace. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 16498/14. Come noto, sui beni oggetto del fondo patrimoniale non è possibile agire con azioni esecutive: i beni conferiti al fondo patrimoniale rispondono solo per debiti contratti nell'interesse della famiglia. L'azione revocatoria del fondo patrimoniale è diretta a tutelare il creditore rispetto agli atti del debitore di disposizione del proprio patrimonio. Sono considerati soggetti all'azione revocatoria anche gli atti aventi un profondo valore etico e morale, come ad [ ... leggi tutto » ]


Sottrazione dei beni pignorati – integra un reato anche lo spostamento e l’utilizzo del bene in altro luogo

25 Luglio 2014 - Ornella De Bellis


L'atto dispositivo del bene pignorato, posto in essere da colui che, come il custode, è direttamente a conoscenza degli obblighi specificamente riconducibili al vincolo giudiziario gravante sullo stesso, integra un reato poiché rende comunque difficoltosa la efficace e pronta attuazione del diritto vantato dal creditore pignorante. Il reato di sottrazione di cose sequestrate o pignorate sussiste ogni qual volta si ponga in essere un'azione diretta ad eludere il vincolo, cioè a rendere impossibile o difficile la realizzazione delle finalità cui la cosa, per effetto dell'imposizione del vincolo stesso, è rivolta. E ciò anche a prescindere dal rilievo che il bene pignorato non venga venduto, ma semplicemente spostato in altro luogo e qui utilizzato. In più, l'eventuale vendita del bene pignorato risulta comunque inefficace nei confronti del creditore pignorante, non potendo essere invocata, da parte dell'acquirente, la tutela della buona fede, atteso che il valore e l'importanza delle cose costituenti un'universalità [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento immobiliare dalla banca » come liberare un singolo bene

4 Luglio 2014 - Andrea Ricciardi


Nell'ambito di una procedura di pignoramento, ad esempio immobiliare, già avvenuta è possibile liberare un singolo bene presente nell'abitazione, dietro pagamento? Come funziona questa procedura? Scopriamolo nel prosieguo dell'articolo. La legge consente al creditore di azionare il procedimento di esecuzione forzata per il recupero coattivo dei propri crediti, siano essi dipendenti dalla stessa causa (per esempio, lo stesso contratto), siano essi dipendenti da cause diverse. Il creditore, pertanto, ha la possibilità di effettuare il pignoramento dell'immobile del debitore benché il credito vantato sia riconducibile a differenti cause. Al contrario, potrebbe altrettanto pignorare diversi immobili, in un'unica procedura di esecuzione forzata, a fronte di un unico credito o di una pluralità di crediti. Il pignoramento, infatti, ha una valenza unitaria a prescindere dalle cause che lo originano. Capita spesso, però, che nel corso di una procedura esecutiva, il creditore e il debitore trovino un accorso sulla liberazione di alcuni dei beni [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento » il precetto non deve essere rinnovato per più procedure di esecuzione forzata

19 Giugno 2014 - Gennaro Andele


Qualora fosse in atto più di un pignoramento, il creditore può utilizzare lo stesso precetto fino a che ha ottenuto il risanamento del debito: se non sono scaduti i 90 giorni, infatti, il precetto in rinnovazione è un atto che non ha alcuna utilità. Come chiarito in diversi interventi sul blog, l'atto di precetto è un documento che il creditore deve notificare al debitore prima di iniziare una procedura di esecuzione forzata, come ad esempio, un pignoramento. Qualora il creditore intenda, pertanto, procedere ad un pignoramento mobiliare, immobiliare, o effettuare un pignoramento presso terzi, deve sempre provvedere prima a far pervenire, alla residenza del debitore, il cosiddetto di precetto. Ma, d'ora in poi, è stato sancito lo stop alle notifiche di più atti di precetto. Il creditore che voglia intraprendere un'esecuzione forzata, infatti, può restare coperto dalla notifica del primo precetto per poter effettuare più pignoramenti, fino a quando il [ ... leggi tutto » ]


Opposizione agli atti esecutivi » termine per il terzo non tenuto a comparire in udienza

1 Giugno 2014 - Annapaola Ferri


In tema di opposizione agli atti esecutivi vale il principio secondo il quale il momento del compimento dell'atto dal quale decorre il termine perentorio di venti giorni per la proposizione dell'opposizione, coincide con il momento in cui l'esistenza di esso è resa palese alle parti del processo esecutivo e, quindi, con il momento in cui l'interessato ha avuto legale conoscenza dell'atto, ovvero di un atto successivo che necessariamente lo presuppone. Ora, è pur vero che le ordinanze pronunciate in udienza si ritengono conosciute dalle parti presenti e da quelle che dovevano comparirvi. Tuttavia, va ricordato che la normativa vigente non prevede l'obbligo del terzo a comparire davanti al giudice dell'esecuzione se non per il pignoramento di stipendi, pensioni ed altri crediti di lavoro. Ed invero non è pensabile che il termine per l'impugnazione di un provvedimento che coinvolge comunque la posizione giuridica del terzo cominci a decorrere nei confronti del [ ... leggi tutto » ]