famiglia monoparentale e di fatto - unioni civili - diritto separazione e divorzio


Quando la ripresa della coabitazione fra coniugi separati può essere considerata riconciliazione

9 Febbraio 2016 - Lilla De Angelis


La mera ripresa della coabitazione non equivale a riconciliazione potendo essa deve essere equiparata alla coabitazione interessata da ragioni meramente materiali, dovute a fattori economici o logistici o di altra natura. Si ha riconciliazione con la ripresa della coabitazione solo quando essa assume il connotato della ricostituzione del consorzio familiare, attraverso la ricomposizione della comunione coniugale di vita, vale a dire della ripresa delle relazioni reciproche, oggettivamente rilevanti, tali da comportare il superamento delle condizioni che avevano reso intollerabile la prosecuzione della convivenza e che si concretizzino in un comportamento non equivoco incompatibile con lo stato di separazione. Questo è il principio giuridico enunciato dai giudici della Corte di cassazione con l'ordinanza 2360/16. [ ... leggi tutto » ]


No all’assegno divorzile per il coniuge beneficiario che forma una nuova famiglia di fatto

9 Febbraio 2016 - Giorgio Martini


L'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge, sicché il relativo diritto non entra in stato di quiescenza, ma resta definitivamente escluso. Infatti, la formazione di una famiglia di fatto - costituzionalmente tutelata come formazione sociale stabile e duratura in cui si svolge la personalità dell'individuo - è espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole, che si caratterizza per l'assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto e, quindi, esclude ogni residua solidarietà post matrimoniale con l'altro coniuge, il quale non può che confidare nell'esonero definitivo da ogni obbligo. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione con l'ordinanza 2466/16. [ ... leggi tutto » ]


La clausola di trasferimento di immobile tra i coniugi perfezionata in sede di separazione o divorzio è opponibile a terzi

8 Gennaio 2016 - Marzia Ciunfrini


La clausola di trasferimento di immobile tra i coniugi, contenuta nei verbali di separazione o omologata dalla sentenza di divorzio congiunto è valida tra le parti e nei confronti dei terzi, essendo soddisfatta l'esigenza della forma scritta, cosi come il trasferimento o la promessa di trasferimento di immobili, mobili o somme di denaro, quale adempimento dell'obbligazione di mantenimento (o assistenziale) da parte di un coniuge nei confronti dell'altro. Questo il giudizio sancito dai giudici della Suprema Corte nella sentenza 24621/15. [ ... leggi tutto » ]


Il fondo di solidarieta’ a tutela del coniuge separato che versa in stato di bisogno

7 Gennaio 2016 - Ludmilla Karadzic


La legge di stabilità 2016 (commi 414, 415 e 416 dell'articolo 1) ha istituito, in via sperimentale con una dotazione di 250 mila euro per l'anno 2016 e di 500 mila euro per l'anno 2017, il Fondo di solidarietà a tutela del coniuge in stato di bisogno. A valere sulle risorse del Fondo di solidarietà, il coniuge in stato di bisogno che non è in grado di provvedere al mantenimento proprio e dei figli minori, oltre che dei figli maggiorenni portatori di handicap grave, conviventi, qualora non abbia ricevuto l'assegno determinato di separazione per inadempienza del coniuge che vi era tenuto, può rivolgere istanza da depositare nella cancelleria del tribunale del luogo ove ha residenza, per l'anticipazione di una somma non superiore all'importo dell'assegno medesimo. Il presidente del tribunale o un giudice da lui delegato, ritenuti sussistenti i presupposti per l'erogazione del beneficio, assumendo, ove occorra, informazioni, nei trenta giorni [ ... leggi tutto » ]


Agevolazione fiscale acquisto prima casa ed assegnazione dell’immobile al coniuge separato

26 Settembre 2015 - Roberto Petrella


Per fruire delle agevolazioni fiscali prima casa occorre che nell'atto di acquisto l'acquirente dichiari di non essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei diritti (reali) di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del comune in cui è situato l'immobile da acquistare. La disposizione, com'è noto, persegue lo scopo d'incentivare l'investimento del risparmio nell'acquisto di un ‘unità immobiliare da destinare a "prima casa". In più, l'agevolazione fiscale può essere mantenuta a condizione che venga rispettata (entro il termine di mesi diciotto) la fissazione della residenza anagrafica nella casa acquistata. A tale proposito, va ricordato che, secondo giurisprudenza consolidata, ove l'immobile acquistato sia, in concreto, adibito a "residenza della famiglia", il diritto all'agevolazione non resta escluso dalla diversa residenza anagrafica del coniuge che ha acquistato in regime di comunione legale (in pratica è sufficiente che mantenga la residenza uno solo dei due [ ... leggi tutto » ]