sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di fisco tributi e contributi


Agevolazioni prima casa per immobile in costruzione

9 Maggio 2014 - Giorgio Valli


La circostanza che l'immobile fosse in costruzione al momento della registrazione dell'atto di compravendita e che, solo dopo un biennio dall'acquisto, sia stato rilasciato il certificato di abitabilità non rileva ai fini della normativa che richiede, quale condizione per fruire dei benefici fiscali per l'acquisto prima casa, il trasferimento della residenza nel Comune ove è ubicato l'immobile. E' bene chiarire che, per poter conservare i benefici fiscali prima casa, la normativa non richiede che l'immobile acquistato in costruzione sia adibito entro 18 mesi ad abitazione principale del contribuente, ma, più semplicemente, che il contribuente trasferisca la propria residenza, entro 18 mesi dalla data di registrazione dell'atto di compravendita, nel Comune in cui è ubicato l'immobile acquistato, seppur in costruzione e privo di certificazione di abitabilità. Questa la decisione adottata dalla Corte di Cassazione nella sentenza numero 2527 del 5 febbraio 2014. [ ... leggi tutto » ]


Dichiarazione dei redditi congiunta – i rischi che si corrono

9 Maggio 2014 - Giorgio Valli


La normativa concede ai coniugi, non legalmente ed effettivamente separati, la facoltà di presentare su un solo modello la dichiarazione (congiunta) dei redditi di ciascuno di essi, disponendo che, in tale ipotesi, la notifica della cartella esattoriale per l'imposta sul reddito eventualmente iscritta a ruolo (omesso o insufficiente pagamento) sia eseguita nei confronti dei marito. In caso di scelta per la dichiarazione congiunta, la legge prescrive, inoltre, che gli eventuali accertamenti in rettifica (comunicazioni di irregolarità) siano effettuati a nome di entrambi i coniugi e notificati al marito e che i coniugi risultano responsabili, in solido, per il pagamento dell'imposta, soprattasse, pene pecuniarie ed interessi iscritti a ruolo a nome del marito. I coniugi dichiaranti, dunque, con la volontaria e libera scelta di presentare la dichiarazione congiunta, accettano anche i rischi inerenti alla disciplina propria dell'istituto e, in particolare quelli connessi sia alla previsione della notifica al solo marito degli [ ... leggi tutto » ]


L’avviso di accertamento non può essere emesso prima di sessanta giorni dalla chiusura delle verifiche fiscali

28 Aprile 2014 - Giorgio Valli


In tema di diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali, la legge dispone che l'inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l'emanazione dell'avviso di accertamento – termine decorrente dal rilascio al contribuente, nei cui confronti sia stato effettuato un accesso, un'ispezione o una verifica nei locali destinati all'esercizio dell'attività, della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni – determina di per sé, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, la illegittimità dell'atto impositivo emesso. Infatti, il termine dilatorio di sessanta giorni è posto a garanzia dei principi di collaborazione e buona fede tra amministrazione e contribuente ed è diretto al migliore e più efficace esercizio della potestà impositiva. Le ragioni d'urgenza non possono consistere nella mera circostanza dell'approssimarsi della scadenza del termine di decadenza per l'accertamento relativo al periodo d'imposta, dal momento che, in tal modo, si verrebbero a convalidare, in via generalizzata, tutti gli atti [ ... leggi tutto » ]


Notifica di un atto nelle mani del portiere – nulla se non si accerta l’assenza dei familiari del destinatario

26 Marzo 2014 - Giorgio Valli


Quando la notifica di un atto si perfeziona nelle mani del portiere, ai sensi dell'articolo 139 del codice di procedura civile, è necessario che nella relata di notifica si dia atto dell'assenza del destinatario, nonché delle altre persone preferenzialmente abilitate a ricevere l'atto secondo quanto disposto al comma 2 del citato articolo, ovvero persona di famiglia o addetta alla casa, all'ufficio o all'azienda, purché non minore di quattordici anni o non palesemente incapace. Il relativo accertamento deve attestare chiaramente l'assenza del destinatario e dei soggetti rientranti nelle categorie contemplate dalla norma, secondo la successione preferenziale da essa tassativamente stabilita. Ne discende che deve ritenersi nulla la notifica nelle mani del portiere, allorquando la relazione dell'ufficiale giudiziario non contenga l'attestazione del mancato rinvenimento delle persone appena indicate (persona di famiglia o addetta alla casa, all'ufficio o all'azienda, purché non minore di quattordici anni o non palesemente incapace). Così Corte di Cassazione [ ... leggi tutto » ]


Raccomandata con avviso di ricevimento – valida anche se consegnata a persona non identificata

25 Marzo 2014 - Giovanni Napoletano


Spetta al destinatario della raccomandata, trasmessa a mezzo del servizio postale, la prova della carenza di ogni sua responsabilità nella consegna del contenuto della raccomandata stessa, una volta che, presumendosi la regolarità del servizio postale, essa sia giunta all'indirizzo di colui cui era destinata. Non spetta al mittente individuare l'effettivo sottoscrittore della ricevuta, quando la comunicazione raccomandata sia giunta all'indirizzo del destinatario. Pertanto, poiché, in caso di raccomandata, le sole indicazioni che devono risultare dall'avviso di ricevimento ai fini della validità della comunicazione sono quelle prescritte dal regolamento postale, quando l'atto sia consegnato a persona non identificata o diversa dal destinatario, non è ravvisabile alcuna nullità se l'avviso, debitamente consegnato nel domicilio del destinatario, sia sottoscritto da persona ivi rinvenuta, ma della quale non risulti la qualità o la relazione col destinatario dell'atto, salva la facoltà di quest’ultimo di dimostrare, ma solamente proponendo querela di falso, l'assoluta estraneità della persona, [ ... leggi tutto » ]