azioni esecutive revocatoria pignoramento ed espropriazione » mini guide


Donazione indiretta e diretta – le differenze sono spesso sottili, ma le conseguenze per il debitore possono essere catastrofiche

1 Aprile 2018 - Lilla De Angelis


La donazione indiretta La donazione indiretta si realizza attraverso un atto triangolare di intermediazione giuridica con il coinvolgimento di più soggetti: il beneficiante, il beneficiario ed un terzo. Esempio di donazione indiretta è la cointestazione, con firma e disponibilità disgiunte, di una somma di denaro depositata presso un istituto di credito, qualora detta somma, all'atto della cointestazione, risulti essere appartenuta ad uno solo dei cointestatari: in tal caso, con il mezzo del contratto di deposito bancario, si realizza l'arricchimento senza corrispettivo dell'altro cointestatario. Anche la cointestazione di buoni postali fruttiferi, ad esempio operata da un genitore per ripartire fra i figli anticipatamente le proprie sostanze, può configurare una donazione indiretta, in quanto la parte che deposita il proprio denaro consegue l'effetto ulteriore di attuare un'attribuzione patrimoniale in favore di colui che ne diventa beneficiario per la corrispondente quota, essendo questi, quale contitolare del titolo nominativo a firma disgiunta, legittimato a [ ... leggi tutto » ]


Pignorabilità di indennità di disoccupazione, pensione di invalidità ed indennità di accompagnamento

19 Marzo 2018 - Giorgio Martini


Pignoramento indennità di disoccupazione Con la sentenza 85/2015 la Corte costituzionale ha sancito che l'indennità mensile di disoccupazione rientra tra le prestazioni previdenziali assimilate alle pensioni sotto il profilo delle tutele assicurate dall'articolo 38 della Costituzione. L'indennità di disoccupazione, dunque, ha natura previdenziale: l'articolo 38 comma 2 della Costituzione dispone, infatti, che i lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Ora, l'articolo 545 del codice di procedura civile prevede, per le prestazioni di natura previdenziale, che le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell'assegno sociale, aumentato della metà. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile, per crediti di natura ordinaria (banche, privati, finanziarie) nella misura [ ... leggi tutto » ]


Casa familiare – ipoteca, pignoramento, espropriazione ed assegnazione al coniuge affidatario » pillole di giurisprudenza

3 Gennaio 2018 - Annapaola Ferri


Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario non paralizza il diritto del creditore di procedere con azione esecutiva di pignoramento ed espropriazione sul bene oggetto dell'assegnazione (Cassazione 12466/12). Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, non è opponibile al creditore ipotecario che abbia iscritto la sua ipoteca sull'immobile (o notificato il pignoramento) prima dell'assegnazione (Cassazione 07776/2016). In pratica, il creditore ipotecario può vendere all'asta l'immobile come libero, in quanto il diritto del coniuge assegnatario acquisito dopo l'iscrizione ipotecaria non può pregiudicare i diritti del titolare della garanzia reale. Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario è opponibile, ancorché non trascritto, al terzo acquirente in data successiva, per nove anni dalla data dell'assegnazione, ovvero, ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto, anche oltre i nove anni (Cassazione 11096/2002 a sezioni unite, 12296/2206, 25835/2017). In altre parole, [ ... leggi tutto » ]


Come il coniuge beneficiario può riscuotere coattivamente l’assegno di mantenimento dal coniuge obbligato inadempiente ex articolo 156 del codice civile, senza effettuare il pignoramento presso il datore di lavoro o l’inps

2 Gennaio 2018 - Ornella De Bellis


L'articolo 156 del codice civile stabilisce che, in caso di inadempienza, su richiesta dell'avente diritto, il giudice può ordinare ai terzi, tenuti a corrispondere anche periodicamente somme di danaro all'obbligato, che una parte di esse venga versata direttamente agli aventi diritto. In particolare, poi, l'articolo 8 della legge 898/1970 dispone che il coniuge cui spetta la corresponsione periodica dell'assegno di mantenimento, dopo la costituzione in mora a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento del coniuge obbligato e inadempiente per un periodo di almeno trenta giorni, può notificare il provvedimento in cui è stabilita la misura dell'assegno ai terzi tenuti a corrispondere periodicamente somme di denaro al coniuge obbligato con l'invito a versargli direttamente le somme dovute, dandone comunicazione al coniuge inadempiente. In conseguenza ad alcune sentenze della Corte Costituzionale (144/1983, 5/1987), gli effetti dell'articolo 156 del codice civile si applicano anche a favore dei figli di coniugi consensualmente separati nonché [ ... leggi tutto » ]


Assegno sociale – nuovo importo da gennaio 2018 e limiti di reddito per fruirne in misura intera o ridotta

26 Dicembre 2017 - Annapaola Ferri


Come è noto, l'assegno sociale è una misura di sostegno al reddito destinata ai cittadini, italiani e stranieri, in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori a determinate soglie. I cittadini stranieri comunitari devono essere iscritti all'anagrafe del comune di residenza, mentre i cittadini extracomunitari, i rifugiati o i titolari di protezione sussidiaria, devono essere in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. Tutti devono essere in grado di dimostrare unaresidenza effettiva, stabile e continuativa, per almeno 10 anni, in territorio italiano. L'assegno sociale non è reversibile ai familiari superstiti e non può essere erogato all'estero. Se il soggiorno all'estero del titolare dura più di trenta giorni, l'assegno viene sospeso e revocato dopo un anno di permanenza all'estero. A partire da gennaio 2018, l'importo massimo dell'assegno sociale ammonta a 453 euro, erogato in tredici ratei esenti da tassazione IRPEF. Trattandosi di una misura di sostegno [ ... leggi tutto » ]