guida all'assegno bancario e postale


Clonazione di un assegno – la banca è sempre responsabile

1 Aprile 2014 - Ludmilla Karadzic


Può capitare che, a seguito di una verifica on line del vostro estratto conto, vi accorgiate dell'addebito di un assegno mai emesso e che il titolo di credito addebitato risulti contrassegnato dallo stesso numero di matricola di un modulo del carnet ancora in vostro possesso. Correte trafelati in banca e vi sentite spiegare dal solito direttore tracotante che: la verifica del titolo prodotto è avvenuta in maniera conforme alla diligenza del buon banchiere, non essendo stato rilevato alcun segno d'alterazione, contraffazione o altre difformità; la sottoscrizione dell'assegno è conforme alla vostra firma, come rappresentata dal relativo specimen; sussiste, evidentemente, un difetto di custodia del carnet degli assegni da parte vostra. Insomma, secondo lui, il conto corrente si è alleggerito, l'assegno non è stato mai emesso, nè rubato o smarrito, ma la colpa di quanto accaduto è, inspiegabilmente, soltanto vostra! Siamo, evidentemente, di fronte al caso di una clonazione pressoché perfetta [ ... leggi tutto » ]


Un assegno circolare non può essere incassato presso una banca diversa da quella emittente

1 Aprile 2014 - Carla Benvenuto


In merito all'eventuale diritto alla negoziazione di un assegno circolare emesso da altra banca, occorre riferirsi alle norme contenute nel regio decreto 1933 numero 1736, che non impongono alle banche un siffatto obbligo. Certo, il titolo può essere negoziato anche presso una banca diversa da quella emittente; ma ciò avviene sulla base di specifiche convenzioni di corrispondenza, contenenti patti che vincolano le banche partecipanti alla reciproca negoziazione dei titoli rispettivamente emessi e ciò, al fine di favorirne la diffusione e moltiplicare gli sportelli presso i quali i titoli possono essere negoziati. In tale ipotesi sussisterebbe un vero e proprio obbligo di negoziazione a carico delle banche contraenti, anche se a rischio della banca che la effettua. In ogni caso è pacifico che, anche ove sussista una convenzione siffatta, il vincolo concerne unicamente i rapporti interni fra le banche e non il terzo portatore, che non potrebbe pretendere la negoziazione del [ ... leggi tutto » ]


Assegno » cosa è il benefondi e cosa accade se l’informazione fornita dalla banca si rivela errata

31 Marzo 2014 - Ludmilla Karadzic


Assegno » Cosa è il benefondi Per benefondi si intende la prassi di richiedere e dare conferma dell'esistenza di una sufficiente copertura in relazione al pagamento di un assegno. Trattandosi di accertamento informale, il benefondi non può essere invocato allo scopo di farne discendere un obbligo immediato di accreditamento sul conto corrente. Tuttavia il benefondi rappresenta un dato affidabile per chi l'abbia richiesto e, come tale, può quindi costituire fonte di responsabilità. Va altresì ricordato che, per quanto attiene ai rapporti tra intermediari, si sono verificati casi in cui la banca trattaria, alla quale erano state chieste informazioni relativamente all'esistenza di una provvista sufficiente, abbia fornito all'istituto richiedente notizie non corrispondenti alla situazione esistente al momento della richiesta, garantendo magari provviste poi verificatesi inadeguate o inesistenti. In queste ipotesi la giurisprudenza prevalente ha considerato la banca autrice d'informazioni non veritiere (colpose o dolose), responsabile di un illecito extracontrattuale e, come [ ... leggi tutto » ]


Assegno tratto su conto corrente di una società – non basta la sola firma del rappresentante

29 Marzo 2014 - Loredana Pavolini


Quando l'assegno è tratto su conto corrente intestato ad una società, il titolo deve contenere tutte le informazioni che consentano la chiara, certa ed univoca identificazione del soggetto giuridico titolare del conto corrente. In pratica, accanto alla firma o sigla del rappresentante, deve essere indicata la denominazione sociale, al fine di stabilire il collegamento tra chi sottoscrive e l'ente in nome e per conto del quale avviene la sottoscrizione. In mancanza, può essere legittimamente rifiutato il pagamento dell'assegno. Così ha ritenuto l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione numero 512 del 29 gennaio 2014. [ ... leggi tutto » ]


Assegni bancari e postali – non salva dal protesto la revoca di pagamento prima della scadenza dei termini di presentazione

15 Ottobre 2013 - Simone di Saintjust


L'articolo 35 del regio decreto 1736 del 1933 stabilisce che l'ordine di non pagare la somma recata dall'assegno bancario ha effetto solo dopo che sia scaduto il termine di presentazione. La norma ha la doppia funzione di garantire la conservazione della provvista, a tutela dell'affidamento del prenditore, quanto meno fino alla scadenza del termine di presentazione, e di consentire al traente, scaduto tale termine, di riacquistare la libertà di disporre della provvista, potendo l'assegno essere pagato anche successivamente alla scadenza di esso. La banca, sulla base del dettato normativo è libera di pagare l'assegno prima della scadenza del termine di presentazione, risultando in via generale, esonerata da responsabilità sia nei confronti del prenditore che del traente, una volta provveduto al pagamento. La responsabilità della banca trattaria ricorre nei confronti del prenditore, nell'ipotesi di rifiuto di pagamento prima della scadenza del termine di presentazione e nei confronti del traente nel disporre [ ... leggi tutto » ]