Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Loredana Pavolini

Evasione fiscale e sequestro preventivo - quando il terzo può pagare l'imposta evasa ponendo fine alla confisca

Loredana Pavolini - 22 Ottobre 2014

In tema di reati tributari, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato, corrispondente all'ammontare dell'imposta evasa, può essere legittimamente mantenuto fino a quando permane l'indebito arricchimento derivante dall'azione illecita, che cessa con l'adempimento dell'obbligazione tributaria. Il mantenimento del sequestro preventivo è giustificato fino al momento in cui si realizza il recupero delle imposte evase a favore dell'amministrazione finanziaria con corrispondente riduzione del patrimonio personale del contribuente, momento superato il quale non ha più ragione di essere mantenuto in vita la misura cautelare. Se l'evasore è anche creditore di un terzo soggetto e quest'ultimo salda il debito vantato dall'Erario, si verifica la situazione in cui al debitore non residua alcun illecito vantaggio economico ed alcun illecito arricchimento, in quanto egli avrebbe dovuto percepire quella somma in qualità di creditore del terzo. Nelle ipotesi appena enunciate, dunque, il pagamento da parte di un terzo, della somma dovuta [ ... leggi tutto » ]

Il patto di quota lite - vietato anche a ragionieri e commercialisti se svolgono attività di patrocinio nelle commissioni tributarie

Loredana Pavolini - 7 Ottobre 2014

Una delle numerose novità introdotte nel panorama delle liberalizzazioni dal decreto Bersani del 2006, riguardava l'abolizione del divieto del patto di quota lite. Questo patto altro è un accordo tra avvocato e cliente in base al quale si attribuisce al primo, quale compenso della sua attività professionale, una parte (quota) dei beni o diritti che il giudice riconoscerà in sentenza al secondo. Il patto di quota lite, con la legge Bersani, veniva ammesso, purché redatto in forma scritta. Successivamente è intervenuto il Consiglio Nazionale Forense (CNF) a chiarire cosa è possibile e cosa non è possibile pattuire fra cliente ed avvocato. In pratica, è stato ritenuto illecito l'accordo in cui il cliente promette al proprio legale, ad esempio, il 20% di quanto il giudice gli riconoscerà in sentenza, nei confronti della controparte. Invece, è rimasto valido il patto con cui il cliente promette all'avvocato il 20% di quanto egli, nella [ ... leggi tutto » ]

Cessione del credito - inefficace se effettuata dopo il pignoramento

Loredana Pavolini - 1 Ottobre 2014

La cessione del credito è efficace nei confronti del debitore ceduto quando questi l'ha accettata o quando gli è stata notificata. Il codice civile aggiunge, inoltre, che il debitore non è liberato se paga al cedente pur essendo a conoscenza dell'avvenuta cessione. La disposizione, tuttavia, non autorizza a ritenere che sia sufficiente tale conoscenza ad imporre al debitore di eseguire il pagamento sempre e comunque al cessionario. Infatti, la cessione del credito non è opponibile ai creditori del cedente qualora sia stata stata effettuata in data successiva al pignoramento del credito o alla dichiarazione di fallimento del cedente e, in questo caso, è inefficace anche per il debitore ceduto. Così ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 19199/14. [ ... leggi tutto » ]

Esdebitazione fallimentare - la liberazione dai debiti dell'imprenditore fallito

Loredana Pavolini - 21 Settembre 2014

Quando un imprenditore può essere considerato fallibile Va innanzitutto chiarito che un imprenditore, per poter essere considerato "fallibile", deve possedere almeno uno dei seguenti requisiti: aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo superiore ad euro trecentomila; aver realizzato, nei tre esercizi precedenti, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo superiore ad euro duecentomila avere un ammontare di debiti, anche non scaduti, superiore ad euro cinquecentomila. I soggetti che possono presentare istanza di esdebitazione L'istituto dell'esdebitazione fallimentare non distingue il fallito in quanto imprenditore individuale dal fallito in quanto socio illimitatamente e solidalmente responsabile di una società fallita: l'unico requisito per l'ammissione al beneficio dell'esdebitazione è l'essere una persona fisica. Pertanto, l'esdebitazione può essere richiesta da tutti coloro che sono falliti in proprio (con una ditta individuale) ma anche dal [ ... leggi tutto » ]

L'ammissione al concordato preventivo non impedisce il sequestro dei beni del debitore

Loredana Pavolini - 9 Settembre 2014

L'imprenditore che si trova in stato di crisi può proporre ai creditori un concordato preventivo sulla base di un piano che può prevedere gli obiettivi e le finalità di seguito riportati. la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante cessione dei beni, accollo, o altre operazioni straordinarie, ivi compresa l'attribuzione ai creditori, nonché a società da questi partecipate, di azioni, quote, ovvero obbligazioni, anche convertibili in azioni, o altri strumenti finanziari e titoli di debito; l'attribuzione delle attività delle imprese interessate dalla proposta di concordato ad un assuntore; possono costituirsi come assuntori anche i creditori o società da questi partecipate o da costituire nel corso della procedura, le azioni delle quali siano destinate ad essere attribuite ai creditori per effetto del concordato. La proposta può prevedere anche che i creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca, non vengano soddisfatti integralmente, purché il piano ne [ ... leggi tutto » ]