Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Loredana Pavolini

Azione revocatoria - la parentela fra debitore ed acquirente è condizione per esercitarla

Loredana Pavolini - 4 Settembre 2014

Il curatore fallimentare che intenda promuovere l'azione revocatoria ordinaria, per dimostrare che l'atto di disposizione, sul patrimonio effettuato dal debitore fallito, sia pregiudizievole per il recupero del credito, ha l'onere di provare tre circostanze: la consistenza del credito vantato dai creditori ammessi al passivo nei confronti del fallito; la preesistenza delle ragioni creditorie rispetto al compimento dell'atto pregiudizievole; il mutamento qualitativo o quantitativo del patrimonio del debitore per effetto di tale atto. Solo se dalla valutazione complessiva e rigorosa di tutti e tre questi elementi dovesse emergere che per effetto dell'atto pregiudizievole sia divenuta oggettivamente più difficoltosa l'esazione del credito, in misura che ecceda la normale e fisiologica esposizione di un imprenditore verso i propri creditori, potrà ritenersi verificati i presupposti necessari per poter esercitare l'azione revocatori dell'atto di disposizione del debitore. Il venir meno delle garanzie reali che gli immobili rappresentano per i creditori rappresenta una variazione sia quantitativa [ ... leggi tutto » ]

L'erede di un lavoratore autonomo, che non ha a suo tempo pagato i contributi all'inps, può farlo direttamente se si è entro il periodo della prescrizione decennale?

Loredana Pavolini - 23 Agosto 2014

Vorrei sapere se l'erede di un lavoratore autonomo, che non ha a suo tempo pagato i contributi all'INPS, può farlo direttamente se si è entro il periodo della prescrizione decennale? Ringrazio anticipatamente per la risposta, Enzo Certamente si. Con questa interessantissima sentenza del 12 settembre 2008, numero 23569 la sezione lavoro della suprema Corte di cassazione ha stabilito che quando un lavoratore autonomo muoia senza aver versato i contributi, gli eredi hanno in ogni caso diritto alla rendita, previo pagamento dei contributi. Per la Corte di Cassazione bisogna tener conto del fatto che gli eredi erano comunque tenuti a rispondere dei debiti del dante causa secondo le norme del diritto delle successioni e la Corte di Appello non si era attenuta a tale principio di diritto, ritenendo il diritto dovere del lavoratore autonomo di versare i contributi previdenziali come un diritto personalissimo, suscettibile di condizionare negativamente l'autonomo diritto dei superstiti [ ... leggi tutto » ]

Accertamento da redditometro - la presunzione legale di capacità contributiva

Loredana Pavolini - 1 Agosto 2014

In tema di accertamento dei redditi, costituiscono elementi indicativi di capacità contributiva, tra gli altri, la disponibilità in Italia o all'estero di autoveicoli, nonchè di residenze principali o secondarie. La disponibilità di tali beni, come degli altri previsti dalla norma, costituisce, quindi, una presunzione legale perchè è la stessa legge che impone di ritenere conseguente al fatto (certo) di tale disponibilità la esistenza di una capacità contributiva, mentre grava sul contribuente fornire la prova di redditi non imponibili idonei al mantenimento (ivi compreso l'originario acquisto) del possesso di tali beni. Il contribuente, per giustificare la disponibilità dei beni che, come accennato, determinano una presunzione legale di capacità contributiva, non può chiamare in causa una presunta donazione endofamiliare. La prova delle liberalità che, eventualmente, hanno consentito in tutto o in parte l'incremento patrimoniale deve essere documentale e in grado di collegare la stessa provvista, fornita dai congiunti, all'incremento patrimoniale realizzato. La [ ... leggi tutto » ]

Il nonno affidato a una badante? bisogna prima farlo interdire oppure addio all'eredità

Loredana Pavolini - 9 Luglio 2014

Una storia ormai frequente. La solita badante d'oltremare che lusinga l'arzillo vecchietto indigeno, ancora bisognoso di coccole, sposandolo, addirittura all'insaputa dei parenti più stretti. Possono questi ultimi, quando, messi al corrente della "tresca" in occasione dell'apertura della successione che assegna tutti i beni del defunto alla coniuge superstite, proporre annullamento del matrimonio contratto dal defunto in un presunto stato di assoluta incapacità di intendere e volere? Il codice civile stabilisce un preciso limite alla possibilità che soggetti terzi, seppur qualificati come eredi, siano ammessi ad impugnare il matrimonio contratto da uno dei coniugi che sia affetto da vizi della volontà o da incapacità di intendere e volere. Tale possibilità sussiste, infatti, solo nel caso in cui l'azione sia stata già esercitata dal coniuge il cui consenso o la cui capacità di intendere e volere risulti viziata, nel qual caso l'azione è trasmissibile agli eredi qualora il giudizio sia già pendente [ ... leggi tutto » ]

Casa - diritto di abitazione e diritto d'uso

Loredana Pavolini - 2 Luglio 2014

Il divieto di cessione del diritto di abitazione o di concederlo in locazione a terzi, sancito dal codice civile, comporta che il titolare di tale diritto (habitator) può utilizzare l'immobile che ne costituisce l'oggetto soltanto abitandovi personalmente con la propria famiglia. Pertanto il titolare non può destinare la casa oggetto del diritto di abitazione a esigenze diverse da quelle abitative sue e della propria famiglia. Nell'ambito della famiglia vanno inclusi, tra l'altro, anche i figli nati dopo che è cominciato il diritto di abitazione e le persone che convivono con il titolare del diritto di abitazione per prestare a lui o alla sua famiglia i loro servizi: il codice civile ha quindi inteso fare riferimento da un lato alla possibile variazione nel tempo del numero dei componenti della famiglia dell'habitator, e dall'altro alle mutevoli esigenze di quest'ultimo e/o dei suoi familiari, sotto il profilo della possibile insorgenza del bisogno di [ ... leggi tutto » ]