lavoro e pensione - diritti


Licenziamento per giustificato motivo oggettivo – legittimo se le mansioni attribuite al lavoratore non possono più essere svolte per sopravvenute esigenze

10 Dicembre 2015 - Tullio Solinas


I fatti giustificativi, che fondano il potere imprenditoriale di intimare al lavoratore il licenziamento per ragioni inerenti all'attività produttiva, all'organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa, sono stati variamente intesi dalla giurisprudenza di legittimità. Comune a tutti gli orientamenti è l'affermazione secondo cui il motivo addotto dall'imprenditore deve essere oggettivamente verificabile ossia non pretestuoso, con onere della prova a carico dell'imprenditore stesso. Ferma la non sindacabilità delle decisioni imprenditoriali nel merito l'esercizio del potere organizzativo è tuttavia illegittimo per sviamento quando il motivo addotto non risulti provato. Nella maggior parte delle pronunce, la Corte di cassazione ha posto a base del potere di licenziare la necessità di ristrutturazione aziendale e la conseguente soppressione del posto spettante al lavoratore poi licenziato. E' frequente la negazione della necessità di ristrutturare l'azienda e quindi l'affermazione dell'illegittimità del licenziamento finalizzato, non ad evitare perdite economiche bensì a conseguire un maggior profitto. Il [ ... leggi tutto » ]


Trasformazione rapporto di lavoro a tempo parziale – come si calcola l’anzianità per il trattamento pensionistico

4 Dicembre 2015 - Tullio Solinas


Il lavoro a tempo parziale costituisce un tipo particolare di rapporto lavorativo caratterizzato dalla mera riduzione della normale durata temporale della prestazione. Il lavoratore a tempo parziale ha i medesimi diritti di un lavoratore a tempo pieno ed il suo trattamento economico e normativo è riproporzionato in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa. Nel caso di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale e viceversa, ai fini della determinazione dell'ammontare del trattamento di pensione si computa per intero l'anzianità relativa ai periodi di lavoro a tempo pieno e, in proporzione all'orario effettivamente svolto, l'anzianità inerente ai periodi di lavoro a tempo parziale. Quello appena riportato è il quadro normativo ribadito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 24532/15. [ ... leggi tutto » ]


Pubblico impiego – presupposti per il riconoscimento dell’esercizio di mansioni superiori ai fini retributivi

27 Novembre 2015 - Tullio Solinas


Nell'ambito del rapporto di pubblico impiego, rilevano, ai fini della configurabilità dell'esercizio di mansioni superiori e della loro rilevanza ai fini retributivi, quali presupposti imprescindibili, lo svolgimento di fatto, in modo continuativo e prevalente di funzioni rientranti nella qualifica superiore, il conferimento mediante atto formale delle mansioni stesse, l'esistenza di un posto che risulti vacante nel relativo organico. Così hanno deciso i giudici del Consiglio di Stato nella sentenza 5303/13. [ ... leggi tutto » ]


Lavoro domenicale e differimento del riposo compensativo spettante al lavoratore

21 Ottobre 2015 - Tullio Solinas


Va innanzitutto premesso che la prestazione di lavoro domenicale senza riposo compensativo non può essere equiparata a quella del riposo compensativo goduto oltre l'arco dei sette giorni, dal momento che una cosa è la definitiva perdita del riposo e un'altra il semplice ritardo della pausa di riposo. In questa seconda ipotesi, ove non sia consentita, dalla legge e dal contratto di lavoro, una deroga al principio che impone la concessione di un giorno di riposo dopo sei di lavoro, il compenso avrà natura retribuiva e resta il risarcimento del danno subito, per effetto del comportamento del datore di lavoro. In relazione al lavoro prestato oltre il sesto giorno consecutivo, va tenuto distinto il danno da usura psicofisica, conseguente alla mancata fruizione del riposo dopo sei giorni di lavoro, dall'ulteriore danno alla salute o danno biologico, che si concretizza, invece, in una infermità del lavoratore determinata dall'attività lavorativa usurante svolta in [ ... leggi tutto » ]


Licenziamento del lavoratore per giustificato motivo oggettivo – illegittimo se intimato per una crisi aziendale in corso da tempo

15 Ottobre 2015 - Tullio Solinas


Il giustificato motivo oggettivo alla base del licenziamento del lavoratore deve essere valutato sulla base degli elementi di fatto esistenti al momento della comunicazione del recesso, la cui motivazione deve trovare fondamento in circostanze realmente esistenti, con la precisazione che nella nozione di giustificato motivo oggettivo di licenziamento è riconducibile anche l'ipotesi del riassetto organizzativo dell'azienda attuato al fine di una più economica gestione di essa e deciso dall'imprenditore non semplicemente per un incremento del profitto, ma per far fronte a sfavorevoli situazioni, non meramente contingenti, influenti in modo decisivo sulla normale attività produttiva, imponendo una effettiva necessità di riduzione dei costi. Ne consegue che, seppure i criteri di gestione dell'impresa restano riservati al datore di lavoro, in quanto espressione della libertà di iniziativa economica, compete pur sempre al giudice il controllo della reale sussistenza del motivo addotto dall'imprenditore. Nel caso specifico esaminato dalla Corte di cassazione (sentenza 20534/15), il [ ... leggi tutto » ]