convivenza di fatto


Prestazione di lavoro in favore del convivente more uxorio – può essere considerata resa a titolo gratuito solo se effettuata nell’ambito di una famiglia di fatto

1 Ottobre 2015 - Tullio Solinas


Ogni attività oggettivamente configurabile come prestazione di lavoro subordinato si presume effettuata a titolo oneroso, essa può tuttavia essere ricondotta ad un rapporto diverso caratterizzato dalla gratuità della prestazione, ove risulti dimostrata la sussistenza della finalità di solidarietà in luogo di quella lucrativa. E ciò perché l'attività lavorativa e di assistenza svolta all'interno di un contesto familiare in favore del convivente more uxorio trova di regola la sua causa nei vincoli di fatto di solidarietà ed affettività esistenti, alternativi rispetto ai vincoli tipici di un rapporto a prestazioni corrispettive, qual è il rapporto di lavoro subordinato: non potendosi escludere che talvolta le prestazioni svolte possano trovare titolo in un rapporto di lavoro subordinato, del quale deve essere fornita prova rigorosa. Viene esclusa (sia pure in specifico riferimento a rapporto di lavoro domestico in situazione di convivenza) l'esistenza di un contratto a prestazioni corrispettive soltanto in presenza della dimostrazione di una [ ... leggi tutto » ]


Il convivente more uxorio affidatario dei figli avuti con il proprietario ha diritto ad opporsi alla vendita della casa familiare ed ottenere la revocatoria dell’atto

15 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


In tema di famiglia di fatto e nella ipotesi di cessazione della convivenza more uxorio, l'attribuzione giudiziale del diritto di continuare ad abitare nella casa familiare al convivente, cui sono affidati i figli minorenni o che conviva con figli maggiorenni non ancora economicamente autosufficienti (per motivi indipendenti dalla loro volontà), è da ritenersi possibile in base al principio di responsabilità genitoriale sancito dalla Corte Costituzionale per effetto della sentenza n. 166/1998, nonché degli articoli 261 (che parifica doveri e diritti del genitore nei confronti dei figli legittimi e di quelli naturali riconosciuti), 147 e 148 (comprendenti il dovere di apprestare un'idonea abitazione per la prole, secondo le proprie sostanze e capacità ) del codice civile, in correlazione all'art. 30 della Costituzione (è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio). Il convivente di fatto con il proprietario dell'immobile, nonché affidatario dei figli [ ... leggi tutto » ]


Cessazione della convivenza more uxorio – il genitore affidatario dei figli ha diritto ad abitare la casa familiare

15 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


La convivenza more uxorio, quale formazione sociale che dà vita ad un autentico consorzio familiare, determina, sulla casa di abitazione ove si svolge e si attua il programma di vita in comune, un potere di fatto basato su di un interesse proprio del convivente ben diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità, tale da assumere i connotati tipici di una detenzione qualificata. Ne consegue che l'estromissione violenta o clandestina dall'unità abitativa, compiuta dal convivente proprietario in danno del convivente non proprietario, legittima quest'ultimo alla tutela possessoria, consentendogli di esperire l'azione di spoglio. In tema di famiglia di fatto e nella ipotesi di cessazione della convivenza more uxorio, l'attribuzione giudiziale del diritto di continuare ad abitare nella casa familiare al convivente, cui sono affidati i figli minorenni o che conviva con figli maggiorenni non ancora economicamente autosufficienti (per motivi indipendenti dalla loro volontà), è da ritenersi possibile in base [ ... leggi tutto » ]


Assegno di mantenimento o divorzile – cessa il diritto se il beneficiario forma una nuova famiglia di fatto

18 Maggio 2015 - Ornella De Bellis


Per giurisprudenza ormai consolidata l'espressione "famiglia di fatto" non consiste soltanto nel convivere come coniugi, ma indica prima di tutto una "famiglia", portatrice di valori di stretta solidarietà, di arricchimento e sviluppo della personalità dì ogni componente, e dì educazione e istruzione dei figli. Ove tale convivenza assuma i connotati di stabilità e continuità, e i conviventi elaborino un progetto ed un modello di vita in comune (analogo a quello che di regola caratterizza la famiglia fondata sul matrimonio) la mera convivenza si trasforma in una vera e propria "famiglia di fatto". A quel punto, si rescinde ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale e, con ciò, ogni presupposto per la riconoscibìlità di un assegno di mantenimento, il cui diritto cessa automaticamente. E' anche vero che, in caso di rottura della convivenza tra i familiari di fatto ed in assenza [ ... leggi tutto » ]


Convivenza more uxorio – l’erede non può estromettere dall’unità abitativa la compagna del defunto

23 Settembre 2014 - Annapaola Ferri


Il codice civile definisce lo spoglio come l'azione finalizzata a privare qualcuno, anche in modo violento o occulto, della disponibilità di un bene, immobile o mobile, anche semplicemente detenuto (non è necessaria la titolarità del possesso) escludendo solo il caso in cui la detenzione del bene sia conseguente a motivi di servizio o di ospitalità. Come rimedio all'azione di spoglio è prevista quella di reintegrazione nel possesso o nella detenzione (azione possessoria) del bene da cui si è stati spogliati, attraverso il ricorso al giudice. La convivenza more uxorio, quale formazione sociale che dà vita ad un consorzio familiare, determina, sulla casa di abitazione ove si svolge e si attua il programma di vita in comune, un potere di fatto basato su di un interesse proprio del convivente diverso da quello derivante da ragioni di mera ospitalità e tale da assumere i connotati tipici di una detenzione qualificata. Pertanto l'estromissione [ ... leggi tutto » ]