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Denunciare il proprio avvocato all’ordine forense si può – nessuna diffamazione se il cliente è convinto delle proprie accuse

10 Ottobre 2014 - Marzia Ciunfrini


L'esposto o segnalazione al competente Consiglio dell'ordine forense contenente accuse di condotte deontologicamente rilevanti, tenute da un professionista nei confronti del cliente denunciarne, costituisce esercizio di legittima tutela degli interessi di quest’ultimo, attraverso il diritto di critica, per il quale valgono i limiti ad esso connaturati, occorrendo, in primo luogo, che le accuse abbiano un fondamento o, almeno, che l'accusatore sia fermamente e incolpevolmente (ancorché erroneamente) convinto di quanto afferma; tali limiti, se rispettati, escludono la sussistenza del delitto di diffamazione. Questo il principio espresso dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 41749/14. [ ... leggi tutto » ]


Compenso per prestazione professionale regolata da tariffa – il foro competente è quello del debitore

2 Settembre 2014 - Antonio Scognamiglio


Il compenso per prestazioni professionali, che non sia convenzionalmente stabilito, è un debito pecuniario, non liquido ed esigibile, da determinare secondo la tariffa professionale. Soltanto il debito originato da una prestazione professionale con corrispettivo di un compenso già fissato al momento della pattuizione, può essere configurato come obbligazione pecuniaria liquida ed esigibile. La circostanza eventuale per cui il compenso per la prestazione professionale erogata sia regolato nel minimo e nel massimo da apposite tariffe, non comporta che il credito debba considerarsi liquido ed esigibile. In pratica, il debitore non può essere considerato in mora se prima il compenso non è stato compiutamente definito. Fino ad allora, il debitore non è in grado di sapere con certezza se la prestazione è dovuta, il relativo ammontare ed i termini di pagamento. Da quanto premesso, consegue che, in caso di inadempimento, l'azione contro il debitore deve essere proposta nel foro del domicilio del [ ... leggi tutto » ]


Stop al patto di quota lite » le disposizioni del consiglio nazionale forense

17 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


Stop al patto di quota lite: validi i patti sui compensi parametrati ai risultati conseguiti, aventi ad oggetto, non una quota del bene oggetto della prestazione o della ragione litigiosa, ma una percentuale del valore del bene controverso o del bene stesso. Il patto di quota lite è, o meglio era, l'accordo tra professionista e cliente in virtù del quale il compenso del primo veniva calcolato in percentuale rispetto al risultato ottenuto dal suo assistito. In pratica, accadeva che i compensi dovuti all'avvocato venivano parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti. Nel caso di esito negativo della causa, all'avvocato non doveva essere corrisposto alcun compenso, mentre per quanto concerne le spese, come ad esempio, il contributo unificato per l'iscrizione a ruolo,le parti potranno decidere liberamente a chi porle a carico. Ma, d'ora in poi, pagare l'avvocato solo in caso di successo della causa e in percentuale al risultato ottenuto è vietato. [ ... leggi tutto » ]


Contenzioso con ctp o ctr » la difesa del contribuente

12 Giugno 2014 - Andrea Ricciardi


In questo articolo forniremo consigli utili qualora si abbiano in corso delle cause tributarie: vi forniremo, pertanto, l'elenco dei professionisti che possono stare in giudizio innanzi alle CTP (Commissione Tributaria Provinciale) e CTR (Commissione Tributaria Regionale) per la difesa del contribuente. I soggetti abilitati all'assistenza dinanzi alle commissioni tributarie sono gli avvocati, i dottori commercialisti, i ragionieri, i periti commerciali e i consulenti del lavoro purché non dipendenti dall'amministrazione pubblica. Ricordiamo che per la difesa è necessario che gli stessi siano iscritti nei relativi albi professionali. I professionisti potranno assistere il contribuente per qualsiasi tipo di contenzioso fiscale. L'elenco previsto dalla legge comprende poi altre figure professionali che però possono prestare la propria assistenza innanzi alle commissioni tributarie, e quindi anche per la precedente fase di reclamo, solo in determinati ambiti espressamente stabiliti, attinenti alle loro specifiche competenze. Così, ad esempio, si tratta degli ingegneri, degli architetti, dei geometri, dei [ ... leggi tutto » ]


Giudice di pace » considerazioni sulle cause sotto i 1100 euro senza avvocato

19 Aprile 2014 - Andrea Ricciardi


Giudice di pace » Considerazioni sulle cause sotto i 1100 euro senza avvocato Giudice di pace: come noto, c'è la possibilità di presentarsi in giudizio senza avvocati per cause con valore fino a 1.100 euro. Ma al consumatore/debitore conviene questa pratica? Cerchiamo di chiarirlo nel prosieguo dell'articolo. Come noto, è di 1.100 euro il limite di valore entro il quale si può stare in giudizio senza l'assistenza legale di fronte al giudice di pace. La competenza dei giudice di pace, infatti, è stabilita dall'articolo 7 del Codice di procedura civile. In base a questa norma il giudice di pace è competente per le cause relative a beni mobili di valore non superiore a 5.000 euro, quando dalla legge non sono attribuite alla competenza di altro giudice. Sono comprese per le cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e di natanti, purché il valore della controversia non superi [ ... leggi tutto » ]