DOMANDA
Da più di 10 anni ho il contatore del gas chiuso per morosità (non per mia colpa), adesso vorrei riattivarlo. In casa mia vive un ospite che non fa parte del mio nucleo familiare, il cui nostro comune di residenza gli ha assegnato 30 Mq del mio appartamento. Lui vorrebbe attivarlo con un nuovo contratto stipulato a suo nome, appunto provando che tra me e lui non ci sono rapporti di parentela o altro. Questa cosa sarebbe fattibile? Io sarei propensa invece di attivare un piano di rientro con la società.
RISPOSTA
Bisogna innanzitutto contattare la società fornitrice con cui si è verificata la morosità (anche incolpevole), a cui andranno versati l’importo rimasto in sospeso (in unica soluzione), le spese di sigillazione e quelle di riattivazione del contatore.
Successivamente, la società creditrice che richiese, a suo tempo, il sigillo del contatore, coinvolgerà nuovamente il gestore della rete di distribuzione del gas per la riattivazione del sistema di alimentazione. A questo punto, converrà far stipulare un nuovo contratto di utenza all’ospite con altro soggetto.
Questo perchè, di solito, la società fornitrice che è riuscita a disalimentare il cliente moroso, non accetterà più di rifornire il medesimo cliente (anche dopo il saldo delle vecchie bollette): solo il fornitore di default (FDD) sarebbe obbligato a convogliare il gas presso un’utenza intestata ad un cliente segnalato già come moroso (a condizioni economiche, peraltro, assolutamente svantaggiose).
Naturalmente, quanto sopra nell’ipotesi in cui la proprietà (o la conduzione in locazione) dell’appartamento in cui si trova il punto di allaccio al sistema di distribuzione non sia cambiata rispetto a più di dieci anni fa, momento in cui si verificò la morosità. In pratica, quanto sopra vale solo qualora lei non avesse trovato il contatore del gas già disattivato subentrando nell’appartamento servito dall’allaccio.
22 Settembre 2020 - Giovanni Napoletano
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