Prenotazione di un viaggio online e strane commissioni di addebito su carta prepagata – Come difendersi?


Tutela consumatore, tutela consumatore - viaggi e vacanze

Ho risparmiato molto per poter prenotare un tanto agognato viaggio negli Stati Uniti con la mia compagna attuale: era il sogno di una vita e finalmente dopo tanti sacrifici abbiamo potuto realizzarlo.

Ho prenotato un pacchetto all inclusive presso uno dei più famosi siti internet adibiti a questo scopo.

Al momento del pagamento, però, oltre al prezzo precedentemente pattuito, mi sono stati scalati dalla carta prepagata ulteriori 30 euro.

Non è per i soldi, dato l’importo del viaggio complessivo, ma sono stato infastidito per una questione di principio.

Cosa ho pagato praticamente?

Come difendersi la prossima volta?

Caro Giacinto, lei non è né il primo né l’ultimo: per questo tipo di commissioni, diciamo occulte, ultimamente L’Antitrust ha multato ben 6 portali di viaggi.

L’Agcm, infatti, ha concluso sei procedimenti istruttori nei confronti dei professionisti che operano come agenzie e comparatori turistici online.

Le indagini sono state avviate anche sulla base di segnalazioni pervenute da associazioni di consumatori e ad esito dello Sweep 2016, cioè dell’attività di verifica di 352 siti web di comparatori turistici nell’UE coordinata dalla Commissione europea.

Sui citati siti internet, l’Autorità ha riscontrato la presenza di informazioni non sufficientemente trasparenti e di immediata comprensione per il consumatore, che ostacolavano l’esercizio dei relativi diritti, riferite alle responsabilità del soggetto che offre il servizio di intermediazione, all’identità della piattaforma per le prenotazioni alberghiere, ai criteri in base ai quali sono calcolati gli sconti praticati.

Le contestazioni hanno riguardato, inoltre, l’applicazione di un supplemento di prezzo in relazione alla tipologia di carta di pagamento utilizzata per l’acquisto di voli (credit card surcharge).

Continua così l’azione di contrasto ad una pratica che frena lo sviluppo del commercio elettronico e impone un costo di transazione al quale i consumatori non sono in grado di sottrarsi, se non scegliendo forme di acquisto e pagamento più disagevoli.

In taluni casi, è stata ritenuta illecita anche la previsione di un numero per l’assistenza telefonica post vendita a tariffazione maggiorata e l’assenza di un indirizzo elettronico che il consumatore può utilizzare per comunicare efficacemente con il professionista.

Dunque, per cominciare, segnali le strani commissione all’Agcm: per le prossime volte, se intende prenotare un viaggio su internet, punti sul fai da te.

17 Gennaio 2018 · Giovanni Napoletano

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