Saldo a stralcio o vendita forzata della casa?





Accordo transattivo a saldo stralcio





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Ho un debito residuo per un finanziamento di circa 12 mila euro: avendo perso il mio impiego un anno fa, sto usufruendo dell’assicurazione che copre le rate, ma tra un mese scadra’ e teoricamente dovrei riprendere a pagare.

Ho chiesto se era possibile abbassare l’importo della rata ma mi e’ stato negato.

Volevo chiedere se non pagando potrebbero chiedere un saldo a stralcio prima o se secondo voi andrebbero subito ad attaccare l’immobile in cui vivo (possiedo solo la nuda proprietà).

Deve esser chiaro che, in linea teorica, l’iscrizione di ipoteca o l’espropriazione della nuda proprietà del debitore potrebbe essere avviata anche per un credito insoddisfatto di pochi euro.

Tuttavia, si tratta di procedure che richiedono al creditore anticipazioni in denaro non indifferenti per le spese legali e tempi lunghi per la definizione del contenzioso, con il rischio che, prima dell’iscrizione di ipoteca o del pignoramento formale, il debitore alieni il bene ad un terzo (non parente o affine) che destini l’immobile a propria abitazione principale, ad un prezzo di mercato, con transazione tracciabile, in modo che non sia giuridicamente ammissibile nemmeno la revocatoria dell’atto di vendita.

E, comunque, la sola iscrizione di ipoteca non garantirebbe un rientro dall’esposizione debitoria in tempi definiti.

Pertanto, in casi come il suo, più verosimile è ipotizzare il tentativo, da parte del creditore di giungere ad una accordo stragiudiziale, o, addirittura, la cessione del credito ad una società di recupero.

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12 Maggio 2016 · Annapaola Ferri

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