Pignoramento del conto corrente per un avviso di addebito INPS – Non ho impugnato l’accertamento immediatamente esecutivo, ora cosa posso fare?

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Vorrei un chiarimento sulla risposta che ho ricevuto a questa domanda
in cui mi si dice Tuttavia, poichè si tratta, comunque, di un errore evidente di formazione del titolo esecutivo su cui è basato il pignoramento, deve rivolgersi ad un avvocato serio che promuova ricorso al giudice dell’esecuzione presso il Tribunale competente territorialmente (quello in cui lei risiede) per l’annullamento dell’avviso di addebito e la restituzione delle disponibilità di conto corrente prelevate con il pignoramento.

Il ricorso al giudice dell’esecuzione di cui parlate è quindi l’opposizione al pignoramento o si tratta di altra procedura?

Perché questa mattina ho sentito l’avvocato che però, contro i suoi interessi, mi sconsiglia di fare opposizione al pignoramento in quanto potrei uscirne soccombente, perché casomai andava opposta la cartella esattoriale a suo tempo.

Il mio commercialista ritiene utile andare di nuovo all’INPS, stavolta anche con me, per vedere se si riesce a chiarire la situazione. Dovrò risentirli a breve una volta che si siano parlati fra loro.

Tra le altre cose, io mi sono trasferita in un’altra regione diversi anni fa, pertanto l’inps è relativo alla sede di dove vivevo prima, mentre chiaramente l’avviso di addebito e la successiva azione sono state fatte dall’agente della riscossione della regione dove vivo attualmente.

Il suo avvocato ha perfettamente ragione, dal momento che lei avrebbe dovuto muoversi dopo la corretta notifica dell’avviso di accertamento (immediatamente esecutivo ed equivalente ad una cartella esattoriale) e su questo aspetto il giudice dell’esecuzione adito potrebbe avere da ridire. Il cittadino che, anche a fronte di un atto evidentemente privo dei presupposti, rinuncia a tutelarsi, conclude acquiescenza rispetto al provvedimento di cui è destinatario e poi ne paga le conseguenze.

Meritevole, seppure colposamente in ritardo, è da registrare il rinnovato interessamento del commercialista, anche se nella fattispecie non si può argomentare con un “meglio tardi che mai”.

Ove mai anche questo ennesimo tentativo non andasse a buon fine (e temo che sarà così: figuriamoci se un dirigente INPS si assume, adesso, la responsabilità di annullare un pignoramento con il rischio di esserne chiamato a rispondere dalla Corte dei Conti) non le resterà altro da fare che tentare un ricorso al pignoramento.

C’è sempre un rischio di un rigetto, ovvio: ma è anche vero che qualche professionista, anche per proprio interesse, tenta di non assumere contenziosi che costano fatica e sono poco redditizi.

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16 Maggio 2018 · Annapaola Ferri