DOMANDA
Ho inviato il modulo a mezzo PEC per ottenere il famoso prestito con garanzia statale fino a 25 mila euro: risposta dalla banca non a Mezzo PEC come avrebbe dovuto, ma per via telefonica telefonica, con cui la banca riferisce che l’importo da erogare è di 3 mila e 500 euro e che le loro regole non permettono l’erogazione di importi minimi perché non vale la pena istruire la pratica. Intanto anche se pochi a me servono.
Cosa Fare e a quale banca inviare la richiesta?
RISPOSTA
Ci risiamo con gli abusi e i soprusi da parte delle banche! Deve esigere risposta scritta: su tale risposta potrà inoltrare reclamo e dopo 30 giorni rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF). Se si rifiutassero di risponderle per iscritto, invii una nuova PEC in cui reclama la mancata erogazione del prestito, accenna al contenuto della comunicazione telefonica intercorsa, e lamenta l’omessa diniego formulato nero su bianco.
Passati trenta giorni dall’invio della PEC, qualora permanga il silenzio circa l’erogazione del prestito o la risposta fornita per iscritto dalla banca persista nel negare il prestito per motivi risibili o nel ridurne l’entità senza chiare motivazioni, potrà presentare il ricorso online all’ABF seguendo le istruzioni riportate qui, previo versamento di 20 euro (contributo per le spese di procedura) che le saranno restituiti in caso di accoglimento del ricorso.
Non è richiesta assistenza tecnico legale, la procedura è assai semplice e si sostanzia nel riportare all’Arbitro Bancario Finanziario quanto già contestato alla controparte in sede di reclamo.
4 Maggio 2020 - Ludmilla Karadzic
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